Viola-Messina, derby da Serie A: in 2000 al PalaCalafiore per il basket che torna al centro di Reggio Calabria

La notte di passione della Viola: 2000 al PalaCalafiore, derby caldissimo contro Messina, la città torna a innamorarsi del basket

StrettoWeb

Da qualche settimana a questa parte la domenica a Pentimele è un casino. Un bel casino. Verso le 18:00 di sera attraversare la zona del PalaCalafiore è diventato proibitivo. Chi cerca di trovare parcheggio e, complice il circo che occupa il piazzale davanti al palazzetto, finisce per abbandonare la macchina, in fretta e furia, in zona motorizzazione; chi arriva a piedi; fila in biglietteria e fuori dai cancelli.

Fila anche alle 20:00: una lunga coda di macchine che procede a passo lento verso l’autostrada e il centro città. Da quanto tempo non accadeva e quant’è bello che accada di nuovo? E che accada per la Viola.

Reggio Calabria è tornata a innamorarsi del basket. Lo ha fatto con i suoi tempi, riavvicinandosi con la paura di essere nuovamente ferita dopo i tristi avvenimenti accaduti in passato, lo ha fatto scegliendo di dare fiducia a quel pallone che rimbalza, quei colori e quella squadra risorta, nuovamente, come la fenice sulla bandiera che sventola Tommaso Buffon.

Dal palazzetto spettrale, freddo e triste del periodo Covid al ritorno di qualche centinaio di tifosi in B, passando per la sorprendente cavalcata Playoff con Bolignano e la retrocessione della stagione seguente, quella della scelta sciagurata di far giocare Reggio Calabria nel Girone Nord. Gioie e dolori sportivi che alimentano una passione sempre crescente che si riflette nei numeri di un PalaCalafiore che ritorna ad accendersi per il basket.

Foto di Salvatore Dato / StrettoWeb

Il Derby contro Messina: 2000 persone, agonismo e spettacolo

Il derby Viola-Basket School Messina di ieri notte una delle più belle pagine della storia sportiva recente. In 2000 al PalaCalafiore (bis dopo il big match contro Angri): pieno il parterre ma anche gli anelli laterali superiori per la prima volta dai tempi della Serie A2. Per fare un confronto: un dato che triplica quello delle presenze ai Playoff in B (serie superiore, ndr). E qui è solo regular season: in caso di Playoff c’è davvero il rischio di riempire il palazzetto con i 6000 auspicati dal presidente Laganà.

Presenti anche alcuni tifosi del Messina che non hanno fatto mancare il proprio apporto, rumoroso e incessante, ai giallorossi. Un derby è sempre un derby, tanto più se coinvolge due squadre dello Stretto: grande agonismo, falli, proteste, pubblico ribollente e anche tanto basket. La Viola è venuta fuori vincente dalla più classica delle trappole contro una diretta concorrente (Messina è seconda in classifica) affamata e grintosa, in una vera e propria bolgia.

Nel finale gli animi si sono anche surriscaldati. Episodi che non intendiamo assolutamente giustificare ma che denotano quanto attaccamento e passione ci sia intorno alla Viola e anche al Messina.

L’entusiasmo e il mito Viola che risorge

Quando gioca la Viola non è più una banale partita da guardare occasionalmente o alla quale presenziano solo gli appassionati. La Viola è tornata a essere della gente. Delle famiglie, degli studenti, dei bambini, delle fidanzate e dei fidanzati, di chi per il basket ha una ‘malattia’ e di chi non sa nemmeno la differenza fra un canestro da 2 o da 3 punti ma ha voglia di far parte di quel tripudio neroarancio fatto di trombette, bandiere, tamburi ed entusiasmo.

Foto di Salvatore Dato / StrettoWeb

Il merito del presidente Laganà che è in primis una persona straordinaria, in secondo luogo un reggino che ama la propria città, e infine un grande tifoso del basket. Di una dirigenza che ha sempre operato a piccoli passi, fatta di professionisti che ci tengono spesso a ricordare che non vivono (lavorativamente parlando) solo di basket ma che alla Viola dedicano davvero la propria vita.

Infine, il merito è di una squadra, allenata con maestria da coach Cadeo, che è prima con 9 vittorie in 9 partite, con dei giocatori che si sono auto-soprannominati ‘cani’ (poi cambiato in un meno equivocabile ‘pitbull’) per l’aggressività e la voglia che mettono in campo e che, fin qui, ha sbaragliato chiunque staccando di 6 punti le seconde in classifica. Una squadra che quando non vince con gli assist di Fernandez, con le triple di Ani, le giocate di Paulinus o la difesa di Idiaru vince come gruppo, in cui anche l’ultimo giocatore delle rotazioni è in grado di sorprendere e strappare applausi.

Foto di Salvatore Dato / StrettoWeb

Uno spettacolo da Serie A

Reggio Calabria è tornata a innamorarsi del basket come sta tornando a innamorarsi anche della pallavolo con la Domotek Volley. Dall’altra sponda dello Stretto Messina vanta squadre come la Basket School, Castanea e Milazzo nella stessa categoria della Viola e Capo d’Orlando una categoria più su con ambizioni di Serie A2, mentre l’Akademia Sant’Anna Messina di pallavolo femminile è prima e sogna la Serie A.

Non è vero che al Sud c’è solo calcio. Lo dimostra Trapani che con la proprietà Antonini ha compiuto una cavalcata strepitosa fino alla Serie A ed è attualmente terza a battagliare con giganti come Virtus Bologna e Olimpia Milano per un posto nei Playoff o ancor di più un Tricolore che sarebbe storico per i canoni del basket del Sud.

Ecco, il sogno è che nel prossimo futuro il termine “storico” venga messo da parte per far posto a una presenza fissa e mai così dolcemente ripetitiva. Una realtà in cui Viola-Messina sia un derby di Serie A.

Foto di Salvatore Dato / StrettoWeb
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