Reggio Calabria, adesso la sinistra si scopre Scopellitiana: “grande Falcomatà, è questa la città che vogliamo. Come con Peppe DJ”

Reggio Calabria, grande euforia nel popolo di sinistra che celebra lo "straordinario successo di Falcomatà" per i grandi eventi in occasione della Festa della Madonna della Consolazione. Ma ci sono tanti nei e un paradosso clamoroso: è la (brutta copia) della Reggio di Scopelliti che contestavano!

StrettoWeb

L’esibizione di Fedez, come ampiamente previsto, è stata un successone. Non ci voleva Nostradamus: da che mondo è mondo, la sera del martedì della Festa in onore della Madonna della Consolazione, qualsiasi cosa si metta sul palco a Reggio Calabria fa il botto. E’ stato così anche negli anni in cui per questa occasione si sono esibiti menestrelli locali come l’amico Augusto Favaloro con il suo repertorio travolgente che spazia dalla Tonnara di Palmi (nel brano “Love in Reggio Life”), alla hit dell’estate 2022 “Stringo forte al cuore StrettoWeb”.

Fedez, inoltre, in quanto perfetto emblema della sottocultura e del marciume dilagante nella nostra società, raccoglie ulteriore popolarità nelle frange più disagiate della comunità. Elemento da non sottovalutare, le polemiche dei parroci che hanno fatto montare un caso nazionale con tutta la conseguente pubblicità ulteriore. Fatto sta che circa 150 metri di Lungomare, dal palco di piazza Indipendenza fino a via XXIV maggio, sono stati gremiti di persone, appassionate e incuriosite dal blasfemo e anticlericale personaggio capace di cantare esclusivamente con l’autotune.

Ridicole le polemiche sulla fantomatica ipocrisia dei reggini: non siamo tutti uguali, ci sono quelli che hanno contestato Fedez e quelli che hanno sempre difeso la scelta del suo evento, ed è evidente che moltissimi si sono guardati bene dall’avvicinarsi al suo palco mentre molti altri (che mai l’avevano contestato) hanno partecipato convinti alla sua serata. Giova inoltre sottolineare che mai la polemica ha riguardato l’opportunità in sé che Fedez potesse esibirsi a Reggio Calabria, bensì esclusivamente la circostanza che lo facesse in quanto remunerato lautamente dal Comune con ingenti fondi pubblici proprio in occasione della principale festività religiosa della città. Se si fosse esibito in un’altra occasione, nessuno avrebbe avuto nulla da dire come tanti altri più o meno improbabili personaggi di bassa levatura ospiti dell’Amministrazione Comunale nel corso dei mesi e degli anni. Ma se organizzi il Festival del Giornalismo comunista e proletario, difficilmente verrà digerito Vittorio Feltri nel ruolo di super ospite.

La più o meno massiccia presenza di pubblico, inoltre, non può in alcun modo influenzare il giudizio di merito sulla qualità dello spettacolo o sul livello dell’artista. Anzi. Proprio nei giorni scorsi sul Lungomare ci sono stati altri eventi e concerti di altissima qualità, che non hanno raccolto il pubblico meritato, basti pensare al flop di Ron o a quello di Matthew Lee. E’, semmai, lo specchio di una società malata e degenerata. Ma questo è un discorso più ampio che non ha senso affrontare in questa sede.

Gli apprezzamenti per Falcomatà: “grande, come Peppe Dj, finalmente la città che vogliamo”

Molto più calzanti, invece, le riflessioni sulle reazioni del day-after. Alla fine è bastata una foto con Fedez per scatenare l’entusiasmo di chi – evidentemente – ha la memoria corta. Sono tutti eccitati, in queste ore, per Falcomatà: il popolo di sinistra celebra il Sindaco di Reggio Calabria per il “grande successo della festa” (?), per aver “riportato i grandi eventi in città“, “per aver riportato il grande pubblico“. Pazzesco. Evidentemente adesso sono diventati tutti Scopellitiani. Il mondo del Pd e dei sostenitori di Falcomatà, adesso plaude e apprezza un Sindaco Dj che sale sul palco con personaggi famosi lautamente finanziati con soldi pubblici. Ma come, non era per questo che Reggio Calabria doveva finire in dissesto finanziario? Non era per evitare quel dissesto che il Pd di Falcomatà aveva chiesto e auspicato il commissariamento del Comune nel 2012? Non è per le “spese pazze” per artisti, musicisti e personaggi famosi che da oltre 15 anni la sinistra reggina costruisce montagne di teoremi sui bilanci pubblici? Questo abbiamo raccontato, dal 2008 ad oggi, riportando le loro dichiarazioni e posizioni politiche. Loro, gli oculati amministratori di sinistra, mai avrebbero “sperperato” denaro pubblico per “banali” eventi musicali, avrebbero invece operato “come un buon padre di famiglia“, dando priorità “ai servizi essenziali quali la manutenzione del verde, delle strade e la raccolta dei rifiuti, o l’approvvigionamento idrico“. E infatti Falcomatà ha inaugurato la diga del Menta, “ponendo fine alla sete di Reggio“, poi ha asfaltato tutta la città tanto che nel 2025 il Campionato di Formula Uno correrà un Gran Premio cittadino in riva allo Stretto al posto di Montecarlo. E ancora, la raccolta dei rifiuti è impeccabile, la città è pulita e i soldi pubblici non vengono scialacquati in beceri eventi musicali.

Delle due l’una: o Falcomatà sta utilizzando male i soldi pubblici, o Scopelliti li usava bene.

Noi non abbiamo mai cambiato idea: la città ha bisogno di grandi eventi. Anche di Fedez (magari non nel giorno della Festa della Madonna della Consolazione), ma fossero pure Geolier, Sfera Ebbasta e qualsiasi altro personaggio famoso in grado di generare indotto. Fa bene alla città: si riempiono alberghi e B&B, nelle pizzerie non c’è un posto libero, per mangiare un rustico si deve fare la fila, la gente ha l’imbarazzo della scelta su cosa fare, combattendo la monotonia tipica della provincia, smettendo di dover ambire alle bancarelle di Palmi o alla sagra di San Procopio per andare a fare qualcosa di diverso come succedeva negli anni ’90 e com’è tornato a succedere nell’ultimo decennio. Quindi Falcomatà & company hanno fatto bene a ricredersi, diventando Scopellitiani: è quella la città che vogliamo, a maggior ragione per la vocazione naturale di Reggio che è turistica.

Il punto è un altro.

Questa è soltanto la brutta copia della Reggio di Scopelliti. Altro che “ottima organizzazione“. Questa festa è stata un disastro. Non dimentichiamo che Falcomatà ha chiuso le scuole, in fretta e furia due giorni prima che aprissero, per il casino che aveva combinato con l’organizzazione di palchi, feste ed eventi. Non dimentichiamo che Falcomatà ha presentato l’estate reggina il 13 luglio, quando l’estate era già nel clou del suo svolgimento, di fatto al giro di boa. E’ come se RCS presentasse il Giro d’Italia dopo che i corridori hanno corso la nona tappa.

E’ stata una “ottima organizzazione” soltanto perchè non abbiamo pianto morti e feriti. Per fortuna. Perchè, dal tenore delle ordinanze comunali, questo veniva ufficialmente e testualmente paventato. Ma quanto è educativo dover chiudere le scuole per un concerto di Fedez? Quanto è fallimentare l’opportunità di montare un mega palco sul Lungomare, tenerlo lì otto giorni per sette serate di cui tre sono andate praticamente deserte, altre due hanno avuto un pubblico modesto e soltanto per Max Gazzè e Fedez c’è stato un piccolo bagno di folla?

Diciamo piccolo perchè, a fronte delle cifre-bufala pompate dalla stampa vicina a Falcomatà in queste ore sul web, l’unico vero modo scientifico per calcolare quanto pubblico c’era al concerto è utilizzare il metodo dei diagrammi fondamentali illustrato allo scopo da Emiliano Cristiani, esperto dell’Istituto per le applicazioni del calcolo del Cnr di Roma. La misura standard di capienza in eventi di questo tipo è di quattro persone per metro quadrato. Bisogna quindi calcolare per quanti metri quadri ci fosse gente ieri ad assistere al concerto di Fedez. Il tool che maggiormente ci può aiutare in tal senso è Planimeter, e noi abbiamo volutamente esagerato amplificando sensibilmente l’area occupata dalle persone sotto il palco:

concerto fedez reggio calabria

Secondo questo calcolo, quindi, a seguire l’evento di Fedez c’erano circa 11 mila persone. Per tornare ai fasti della Reggio Scopellitiana, questo numero è da moltiplicare per dieci non per una tantum ma per decine di eventi l’anno. All’epoca non c’erano i droni, non c’erano gli smartphone, è molto difficile recuperare foto e video. Ma qualcosa abbiamo. Proprio nei giorni scorsi, su StrettoWeb abbiamo pubblicato quelli, originali ed esclusivi, del mega concerto dei Duran Duran nel 2008: c’era così tanta gente che sul Lungomare – totalmente chiuso al traffico fino alla stazione Centrale e non, come ieri, per 150 metri fino a via XXIV Maggio – che vennero installati svariati maxischermi sulla via Marina per consentire a tutti di ammirare i cantanti sul palco, altrimenti troppo lontani.

Per rendere l’idea rispetto a chi si eccita per la foto di ieri sera, ricordiamo la Notte Bianca del 2005 con oltre 150 mila presenze in città e tutto il centro storico (dal Lungomare a via Aschenez) chiuso al traffico (per una notte e per un evento di tale respiro!). Le foto di Attilio Morabito:

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La prima Notte Bianca di Reggio Calabria, con oltre 150 mila presenze in città: era il 2005, il Sindaco era Scopelliti
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La prima Notte Bianca di Reggio Calabria, con oltre 150 mila presenze in città: era il 2005, il Sindaco era Scopelliti
notte bianca 2005 reggio calabria
La prima Notte Bianca di Reggio Calabria, con oltre 150 mila presenze in città: era il 2005, il Sindaco era Scopelliti
notte bianca 2005 reggio calabria
La prima Notte Bianca di Reggio Calabria, con oltre 150 mila presenze in città: era il 2005, il Sindaco era Scopelliti
notte bianca 2005 reggio calabria
La prima Notte Bianca di Reggio Calabria, con oltre 150 mila presenze in città: era il 2005, il Sindaco era Scopelliti

Proprio sulla Notte Bianca, circola voce che il Comune ne avesse organizzata una anche quest’anno. Dicono che sia stata sabato sera. Ma non se n’è accorto nessuno. Non è rimasto aperto neanche un negozio, neanche un Museo o una qualsiasi altra attrazione turistica e culturale. Non c’è stato neanche alcun tipo di evento notturno. Ricordiamo, invece, all’alba della Notte Bianca del 2005, il concerto dell’orchestra Cilea diretta dal maestro Stephen Kovacevic dopo una notte con tutti i musei, le chiese, gli scavi archeologici e i negozi completamente aperti a macinare affari, grazie all’enorme presenza di visitatori provenienti da tutt’Italia con tanto di aliscafi e traghetti speciali da Taormina e da Messina.

Erano gli anni in cui a Reggio Calabria Scopelliti ideava i lidi sul Lungomare, fiutava l’importanza di far trasmettere Rtl 102.5 dalla città per un mese intero, ad agosto, promuovendo l’immagine della città come poi hanno fatto tutte le altre città italiane con tutte le altre radio italiane. Erano i tempi in cui al teatro Cilea si esibiva il mito Mtislav Rostropovich, allo stadio Granillo si teneva in mondovisione il concerto di Elton John in Omaggio a Gianni Versace, e poi ancora sul Lungomare Ricky Martin, Natalie Imbruglia, Gianna Nannini, Antonello Venditti e tanti altri.

Ma soprattutto, quella Reggio Calabria era una città di servizi. I cittadini pagavano il minimo nazionale delle tasse e tributi locali, con un Comune amico che non li vessava. Le strade erano state totalmente riasfaltate dopo la metanizzazione, e garantivano sicurezza alla guida. Sull’acqua, Scopelliti aveva messo in funzione l’unico dissalatore della storia della città e l’importantissimo impianto elettronico e digitale, ultra tecnologico, che da Condera consentiva di monitorare le perdite idriche in diretta individuando le criticità e risolvendo il problema a monte, evitando decine di interventi annui nello stesso punto. E forse lì è iniziata la sua fine, in quanto aveva messo fine al malaffare corruttivo che si celava proprio dietro al sistema di manutenzione duramente denunciato negli ultimi anni anche da Angela Marcianò impegnata a contrastare la ‘Ndrangheta.

Torniamo alla Reggio di Scopelliti: la città vinceva le Cartoniadi, con la Fata Morgana, già nel 2007 era all’avanguardia nella raccolta differenziata senza che ci fosse l’abominio del porta a porta, battendo ogni record e vincendo – appunto – quelle che erano le Olimpiadi della raccolta di carta e cartone. La Leonia garantiva un’eccellente pulizia: non si vedeva una carta a terra, i turisti e i visitatori erano stupefatti di come al Sud ci potesse essere una città con gli standard del Nord Europa. La Multiservizi si occupava della manutenzione del verde: gli alberi non cadevano, non si spezzavano, e venivano regolarmente potati. Le aiuole erano curate con addobbi floreali e una pulizia costante, quotidiana, in tutte le zone della città, mentre nascevano piazze, fontane, luoghi pubblici come la nuova piazzetta Orange (con la fontana musicale), il largo Calopinace, la rotonda dell’Aeroporto, ma anche piazza Italia, piazza Castello, piazza Carmine, e ancora il Tapis Roulant di via Giudecca e tanti altri progetti poi completati (piazza Duomo) o bloccati (waterfront di Zaha Hadid) dopo il commissariamento e l’avvento di Falcomatà.

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La nuova piazzetta Orange realizzata e inaugurata da Scopelliti il 15 dicembre 2007 – foto di Peppe Caridi © StrettoWeb
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La nuova piazzetta Orange realizzata e inaugurata da Scopelliti il 15 dicembre 2007 – foto di Peppe Caridi © StrettoWeb
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La nuova piazzetta Orange realizzata e inaugurata da Scopelliti il 15 dicembre 2007 – foto di Peppe Caridi © StrettoWeb

Sempre con Scopelliti nasceva l’isola pedonale del corso Garibaldi e il senso unico di marcia a Sbarre. D’estate, tra i grandi eventi, anche il Festival Internazionale dei Fuochi d’Artificio “Danza di Stelle”: settimane intere di spettacoli sull’acqua in cui si sfidavano le nazionali pirotecniche di Cina, Giappone, Singapore, Italia, Francia, Spagna e Stati Uniti d’America. E che dire delle mostre a Villa Zerbi? E l’inaugurazione della Pinacoteca Civica? Livelli di cultura mai visti prima in città.

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Il Festival Internazionale dei Fuochi d’Artificio “Danza di Stelle” sul Lungomare di Reggio Calabria – Luglio 2006 – foto di Peppe Caridi © StrettoWeb
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Il Festival Internazionale dei Fuochi d’Artificio “Danza di Stelle” sul Lungomare di Reggio Calabria – Luglio 2006 – foto di Peppe Caridi © StrettoWeb
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Il Festival Internazionale dei Fuochi d’Artificio “Danza di Stelle” sul Lungomare di Reggio Calabria – Luglio 2006 – foto di Peppe Caridi © StrettoWeb

Nel settore sociale, era la Reggio Calabria di Nonni a Spasso e Let’s Go To Malta, i servizi del welfare più apprezzati per anziani e giovani. L’allora Assessore ai servizi sociali, Tilde Minasi, ha lasciato un ricordo indelebile nelle fasce più deboli della popolazione, su cui ha potuto basare il suo futuro successo politico basato su un grande consenso.

Adesso fa molto piacere che i Falcomatà boys siano contenti che l’attuale Sindaco provi ad emulare Scopelliti. “E’ questa la Reggio che vogliamo“, stanno esultando tutti gasati da ieri sera. E’ proprio la Reggio di Peppe Dj, oggi Giuseppe Dj, seppur nella sua brutta copia. Ma vogliamo essere ottimisti, per una volta. L’importante è aver scelto di intraprendere la strada giusta. Gli errori su metodi e organizzazione, per i profani, ci possono anche stare. Peccato che l’abbiano fatto soltanto dopo 10 anni di governo della città. In ogni caso ne avranno ancora un altro, il 2025. Speriamo migliorino ed imparino dai maestri del “modello Reggio” a cui evidentemente adesso si ispirano.

Innanzitutto, l’Estate reggina veniva presentata ad aprile. Soltanto così visitatori e turisti possono organizzare le loro vacanze in città consci del cartellone di concerti ed eventi programmati a Reggio. Il Lungomare va benissimo chiuso al traffico per eventi di questo calibro, ma soltanto a luglio e agosto, in piena estate, non a settembre con le scuole aperte. E’ folle pensare di concentrare tutti gli eventi principali nei tre giorni della Festa della Madonna della Consolazione, quando in città arriva a prescindere un mare di gente. L’importante è riempire le altre date: maggio, giugno, luglio, agosto. A maggior ragione oggi che c’è Ryanair. E poi c’è il Natale, l’autunno, l’inverno, la primavera, stagioni che Reggio non può ignorare grazie al clima mite di queste latitudini. Per questo motivo Scopelliti ideò i Gazebo sul Lungomare: il Pd lo contestava con denunce ed esposti, oggi li assegna con bandi pubblici. E’ fondamentale che stiano aperti tutto l’anno: presidio di servizi, sicurezza, illuminazione e aggregazione in via marina bassa anche in pieno inverno.

gazebo lungomare regg

Questi novelli Scopellitiani hanno bisogno di una mano. Siamo certi che Peppe Scopelliti sia troppo intelligente per cedere alle numerose lusinghe e tornare in politica dopo tutte le vicissitudini vissute negli ultimi anni, ma siamo altrettanto convinti che non negherà una mano all’Amministrazione Pd che volesse chiedergli aiuto con una consulenza esterna anche gratuita. Lo farà per il bene della città che ama, come ha sempre agito.

Fedez ieri sera dal palco del Lungomare ha detto una verità, su Falcomatà: “è merito suo se stasera potete ballare gratis“. Grande, davvero grande, Giuseppe Dj, adesso finalmente anche tu hai capito che con i grandi eventi non si porta la città al dissesto ma al contrario si dà vita al tessuto sociale, economico e produttivo generando un indotto enorme a beneficio di tutti. Devi solo organizzarti meglio.

Il numero di Peppe Dj ce l’hai, magari per Ferragosto 2025 portate David Guetta all’Arena e remixate entrambi insieme a lui pacificando anche la politica della città a pochi mesi dalle nuove elezioni.

dj set lungomare
Immagine a scopo illustrativo realizzata con l’Intelligenza Artificiale © StrettoWeb
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