Il magazine MOW ha intervistato in esclusiva un membro degli ultras dell’Inter e alcuni stralci dell’intervista sono stati trasmessi in TV da “Lo Stato delle cose”, il nuovo programma condotto da Massimo Giletti su Rai 3. L’ultras della curva nerazzurra è il primo a parlare dopo gli arresti a Milano in conseguenza dell’omicidio di Antonio Bellocco: “La ‘ndrangheta in curva? Un potere mai visto prima”, mentre il momento di svolta negli affari meneghini all’interno dello stadio comunale, secondo la fonte è stato dopo il Covid: “Cambio di passo su tutto: biglietti, parcheggi di San Siro, merchandising”.
E, sempre sulle pagine digitali della testata giornalistica edita da AM Network, vengono pubblicate ulteriori rivelazioni, fornite dietro anonimato da fonti interne al mondo ultras, circa strategie del crimine organizzato per raggiungere il potere nel capoluogo milanese: “Milano non è l’hinterland. Non puoi arrivarci come è stato fatto in altri comuni, però è stata usata la modalità a spirale: si sono presi i comuni intorno e ora vogliono entrare a Milano nei posti che contano. La ‘ndrangheta, chiaramente, in città c’è già, ma non occupa posti pesanti. A Milano c’è una Procura importante, il Comune non può essere infiltrato facilmente, è anche una questione di marketing, prendersi le curve significa cominciare a prendersi un punto nevralgico, San Siro è un simbolo – racconta l’ultras interista al magazine MOW – Però è significativa una cosa: come mai nessun politico milanese o nazionale con interessi elettorali a Milano ha detto niente?”