Domenica 1 dicembre 2024 al centro commerciale Porto Bolaro di Reggio Calabria è stato presentato il libro scritto da Putin, prima che iniziasse il conflitto. Lo scritto è stato tradotto e pubblicato in Italia dalla casa editrice Visione di Francesco Toscano. A margine dell’interessante iniziativa mi corre l’obbligo fare qualche considerazione. Da piccola, quando giocavo insieme ad altri ragazzini all’aria aperta e, in alto, sopra le nostre teste, solcava i cieli qualche aereo, noi cantavamo, come fosse un gioco, una frase: l’apparecchio americano jetta bumbi ( getta bombe) e se ne va. Non so dire come questo detto sia nato, probabilmente da qualche adulto. Come dire che l’America ci ha liberato dall’invasore con le bombe.
Sono nata e cresciuta a Santo Stefano in Aspromonte, da casa mia gusto un paesaggio incantato: aldilà della verde valle incastonata tra le colline che degradano dolcemente verso il mare, a destra il mio sguardo arriva allo stretto di Messina e a sinistra al Mongibello, che fa spesso da faro nella notte, mentre alle mie spalle il Montalto mi protegge e rassicura. Sono nata in una montagna “sacra”, considerata anticamente la cerniera d’Europa, capace di risolvere conflitti tra popoli di usi e tradizioni e religioni diversi. Come dire che l’anima del mio territorio è votata alla pace, come racconta la Chansons D’Aprèmont. Forse sono proprio i miei luoghi a sollecitare i miei pensieri. Ho fatto dello studio il mio quotidiano senza preconcetti e pregiudizi, ma in nome della libertà di pensiero e azione, ho condotto le mie battaglie di sempre, senza appartenenze di parte e di partito e senza casacche laiche o religiose. Mi sono abbeverata agli scritti dell’italiana Oriana Fallaci e sono impastata di letteratura russa: da Dostojevski a Tolstoi, da Gogol a Puskin a Solgenistyn, a Pasternak. Non sono mai andata a cercare il luogo di nascita degli scrittori: Kiev o Mosca, per me sono sempre state tutte città russe, e non solo nei miei pensieri, ma nell’immaginario collettivo più diffuso e nell’ufficiale collocazione geografica e istituzionale fino al 1991. Russia e Ucraina? Si tratta di una sola famiglia.
Ho considerato, inoltre, sempre la Russia una Nazione Europea, come racconta la sua posizione geografica e la sua storia, oltre a tradizioni, cultura e religione. Come non ricordare la presenza dei militari della marina russa nel 1908 in aiuto a Messina flagellata dal terremoto? Come non ricordare l’intervento dell’Armata Rossa nel 1945 ad Auschwitz a liberare migliaia di prigionieri? Nata dalle ceneri dell’Impero zarista, nei primi decenni del cosiddetto Secolo Breve, l’Unione Sovietica si fondava sui “soviet” cioè i “consigli” delle classi operaie e contadine, di fatto si è instaurato un regime assolutistico comunista sotto la parvenza di un sistema elettorale abbastanza aleatorio. Fiumi di rubli per decenni hanno inondato pure l’Italia a dar forza ai comunisti anche con le scuole di partito per indottrinare gli adepti in difesa dell’ideologia “comune“. Nella Unione Sovietica, tantissime sono state le persecuzioni, gli abusi e i soprusi compiuti da un regime totalitario artefice di molti crimini. Come non ricordare che il Dottor Zivago è stato pubblicato in prima mondiale nel 1937 da Feltrinelli, in Italia, e Pasternak, l’autore, non si è potuto recare l’anno successivo a Stoccolma a ritirare il Nobel, destinatogli proprio per il romanzo, perchè considerato in paria contrario al realismo socialista?
Buona parte degli italiani paventavano un eventuale governo “rosso” sotto l’egida russa e ricordo mia madre, votasse, ob torto collo, DC anche se non ne condividesse completamente la linea, proprio per scongiurare il pericolo comunista anche nel nostro Paese. Come non ricordare mia madre, ottantenne, che, il 4 luglio, durante i mondiali del 1982 guardando la partita Polonia-Russia, tifava con passione per la piccola Polonia di fronte al gigante russo? Per la cronaca la partita è finita 0-0. C’è da dire pure che, secondo me, la Nato, organizzazione nata nel 1949 come alleanza militare per controbilanciare lo strapotere sovietico, dopo la caduta del Muro di Berlino, avvenuta il 9 novembre 1989, avrebbe dovuto essere sciolta, come dimostra il famoso incontro del 2002 a Pratica di Mare, voluto da Berlusconi, tra Bush e Putin.
C’è però un satana che lavora in maniera subdola e riesce a mettere male in famiglia. Risalgono al 2014 le prime avvisaglie della tempesta che si abbatte poi nel 2022 tra Russia e Ucraina: emerge in questo contesto il ruolo più o meno nascosto degli Usa che usano un personaggio ambiguo come un comico, a coprire i propri interessi anche sporchi, e il comico oligarca abbocca , anche se con fatica perchè deve imparare pure la lingua ucraina, che si differenzia dalla russa. L’aspetto grave e per certi versi paradossale è il ruolo che in questo conflitto ricopre l’Europa, che, per favorire il colosso americano, non esita a schierarsi contro la Russia e a favore dell’Ucraina. E in questa battaglia, purtroppo l’Italia è in prima linea. Per quanto mi riguarda non posso credere che avvenga una cosa del genere e nel 2022, prima delle elezioni politiche, scrivo a Giorgia Meloni, scongiurandola, una volta a Palazzo Chigi, a non seguire la scia del Governo Draghi, a dissociarsi dalla guerra, a non sostenere l’Ucraina con l’invio di armi, e a non mettere alcun tipo di sanzioni alla Russia, ma mantenere l’Italia neutrale e continuare i rapporti come prima. Ho scritto quella lettera come cittadina con diritto/dovere di voto, sicura di esprimere idee non solo mie, ma condivise da moltissimi italiani, in maniera trasversale, giovani e vecchi, di destra e di sinistra. . Intromettersi nelle lotte di famiglia intestine è una cosa deleteria, secondo me, sempre. Abbiamo contribuito all’assassinio diell'”amico” Gheddafi , che manteneva in Libia un certo equilibrio e adesso reiteriamo il crimine contro la Russia. Dov’è la Nazione Sovrana, che ci racconta tuttora il Presidente del Consiglio? ci buttiamo a capofitto in una guerra assassina che non ci riguarda, senza avere uno straccio di rifugio antiatomico, laddove nella vicina Svizzera, nazione neutrale per eccellenza, i rifugi bellici sono previsti dalla legge fin dagli anni ’60
Sic transit gloria mundi.