Nelle ultime sei partite di campionato di Serie D, il Pompei aveva messo a segno solo due reti. Domenica al Granillo, in casa della Reggina, ne ha segnate altre due, tra l’altro in un solo tempo. E contro una squadra sul doppio vantaggio, tranquilla, che avrebbe potuto gestire il risultato senza affanni. Non è andata così: gli amaranto hanno fatto due passi indietro, hanno sprecato un’occasione per via dello scontro diretto Scafatese-Siracusa e hanno evidenziato problemi che c’erano anche prima, con Pergolizzi.
Perché, sì, Pergolizzi avrà anche avuto le sue responsabilità, ma i calciatori attuali sono gli stessi di prima e quindi commettono gli stessi errori anche con il nuovo allenatore, Bruno Trocini. Qualcuno si era illuso, a Vibo, ma probabilmente si è trattato della classica prima gara col nuovo mister, quella che dà la scossa. Domenica, contro il Pompei, vecchi problemi, con la ripresa in affanno e una incapacità netta a gestire il risultato.
Gli orrori difensivi
Questo è anche frutto degli errori di un reparto, quello difensivo, che non funziona singolarmente e non funziona neanche di reparto. Il gol del 2-1 del Pompei nasce da un fallo di mano di Girasole in area. Il difensore lascia le mani aperte e libere, il pallone gli sbatte davanti. La prima regola, ormai – considerando la rigidità del regolamento e le polemiche – è tenere sempre le mani dietro la schiena, come (non) ha insegnato De Ligt. Il secondo gol, invece, è un disastro. Prima di Adejo, che si fa uccellare dall’avversario, il quale si avvicina a grandi velocità, gli gira attorno e scappa via.
Poi collettiva. Perché non si può, in superiorità numerica (6 giocatori della Reggina tutti a difesa della palla e 4 avversari proiettati all’attacco), subire l’avanzata ospite indisturbata, che con tocchi di prima e nello stretto ha messo a segno “un’azione da Play Station”, come celebrato dagli stessi canali social campani.
Insomma. Tanti opinionisti continuano ad affermare che manca un vero e forte attaccante per la vittoria del campionato. Ma la situazione in difesa non è che sia tanto diversa. E non ci riferiamo al numero di gol subiti (solo 8, che fanno ad oggi la seconda miglior difesa), quanto al preoccupante numero di rigori causati finora e alla capacità di venire imbucati facilmente nonostante la superiorità di difensori nella propria metà campo, falla già evidenziata contro il Sambiase.