L’apertura al traffico del terzo e ultimo lotto della Gallico-Gambarie, in programma per domenica 1 dicembre, segna un momento molto importante – e senza dubbio virtuoso – nella storia della città di Reggio Calabria e del suo hinterland. Eppure anche su questo la città chiacchiera, blatera fandonie, alimenta luoghi comuni, vere e proprie bufale e fake news. Ovviamente sempre tutte disfattiste, volte a sminuire la portata dell’opera e la sua rilevanza per il territorio. C’è, ad esempio, chi sostiene che l’opera è stata realizzata tardi, perchè il progetto risalirebbe addirittura agli anni ’60, quindi a oltre 60 anni fa! Boom!
C’è qualche altro geniale esperto chi assicura che l’opera è stata finanziata dalla Città Metropolitana, e quindi da Falcomatà. Straboom!! E c’è una teoria molto diffusa secondo cui il progetto originale sarebbe stato differente e prevedeva che la nuova strada arrivasse a Gambarie. “E invece arriva a Santo Stefano, perchè la chiamano Gallico-Gambarie? Le solite prese in giro“. Fantaboom!!!
Inutile dire che è tutto falso.
Negli anni ’60 non c’era neanche la Salerno-Reggio Calabria, figuriamoci se qualcuno potesse aver progettato la Gallico-Gambarie. Che invece è un progetto molto più recente, e nella sua versione originaria non si chiamava Gallico-Gambarie proprio perchè nessuno ha mai pensato di poter essere così pazzo da fare una strada a scorrimento veloce fino a Gambarie, in quanto è tecnicamente impossibile.
Il progetto originario della Gallico-Gambarie: date e tracciato, tutta la verità
Il progetto della Gallico-Gambarie, all’epoca denominata “Direttissima Mare-Monte“, risale all’inizio degli anni ’80 ma era soltanto un’idea di progetto: non c’erano i fondi e non era stato approvato dai Governi. Nel 1984 il CIPE indica la “Direttissima Mare-Monte” come “opera prioritaria” da realizzare in Calabria. Ma ancora non c’era alcun tipo di finanziamento per la costruzione della strada.
Il progetto è sempre e solo stato uno, e non ha mai previsto che si potesse arrivare direttamente a Gambarie con la nuova arteria. E’ tecnicamente impensabile. Le strade che conducono in montagna, infatti, seguono il fondovalle fin dove possibile, e per questo sono sempre inizialmente larghe e dalla pendenza dolce, per poi inerpicarsi fino in cima con tornanti e curve necessarie a superare la pendenza sempre arcigna nella parte finale. E’ così ovunque sulle Alpi, sugli Appennini, in Italia e nel mondo. Non esiste alternativa. Lo sa bene chi segue il ciclismo: tutte le grandi salite partono da un falsopiano nel fondovalle per poi inerpicarsi su grandi pendenze per arrivare in cima.
E anche per la Gallico-Gambarie è sempre stato così: il progetto originario prevedeva che si partisse dallo svincolo della Salerno-Reggio Calabria lungo il torrente Gallico, quindi tra Gallico e Catona, fino al bivio di Podargoni, due chilometri a valle di Santo Stefano. Sin dal primo finanziamento, il progetto è sempre e solo stato questo. Per finanziarlo senza sprechi, è stato diviso in tre lotti: il primo dallo svincolo autostradale alla rotonda di Gallico Superiore; il secondo da Gallico Superiore a Mulini di Calanna; il terzo da Mulini di Calanna al bivio di Podargoni. Non c’è mai stato alcun progetto che prevedesse che la Gallico-Gambarie arrivasse a Gambarie con il suo nuovo tracciato.
Nel corso degli anni la denominazione è cambiata da “Direttissima Mare-Monte” a “Gallico-Gambarie” proprio perchè la strada consente di arrivare molto comodamente da Gallico a Gambarie. Il nuovo tratto è di 12km, che si ricongiunge al vecchio per gli ultimi 10km dal bivio di Podargoni in poi, quando la strada era già prima molto larga e comoda, con ampi ed estesi rettilinei in più tratti (basti pensare al cimitero di Santo Stefano, all’ingresso a Mannoli, o a Cucullaro dove abbiamo quasi 2km in rettilineo). Insomma, la strada è molto comoda: il tratto più difficile, lungo e tortuoso era quello tra Mulini, Laganadi e Sant’Alessio e così viene totalmente bypassato. Da domenica 1 dicembre sarà possibile raggiungere Gambarie da 25 minuti di passeggiata dalla città, dal mare, dall’autostrada.
Il record europeo della Gallico-Gambarie: perchè è il meglio che si potesse fare
Non è vero, quindi, che il progetto è stato rivisto, tagliato, modificato, sminuito. E’ sempre stato così, è l’unico possibile. E non esiste, in tutt’Europa, una località turistica e sciistica di montagna a 1.300 metri di altitudine che sia raggiungibile in 25 minuti di automobile dalla città sulla costa. Questo dimostra che il tracciato della Gallico-Gambarie è il meglio che si potesse fare, compreso il tratto finale dal bivio di Podargoni a Gambarie. Altrimenti ci sarebbero altri collegamenti migliori altrove, anche in zone più sviluppate come nel Nord Europa. E invece no, non è possibile fare di meglio.
Ed è ovviamente totalmente falso, c’è da dire folle, pensare che continuerà ad essere più comodo continuare a salire da Reggio a Gambarie tramite Terreti. Ognuno ovviamente sarà ben libero di farlo, può anche salire tramite Bagaladi qualora volesse, ma ci impiegherà molto più tempo, farà molte più curve e consumerà molto più carburante. Anzi. Con la nuova Gallico-Gambarie, sarà più comodo arrivare persino a Ortì aggirando Terreti, tramite il nuovo svincolo di Schindilifà. E sarà la strada più comoda per tutti, anche da chi arriva a Gambarie dalla jonica o dalla tirrenica. Ecco perchè cambierà anche il profilo urbanistico e demografico dell’hinterland cittadino: la Vallata del Gallico diventerà quella meglio collegata con la città, con importanti rivalutazioni immobiliari e possibili vere e proprie rinascite di comunità fin qui dilaniate e distrutte dall’emigrazione forzata dalla perifericità dei collegamenti.
La storia del progetto e i relativi finanziamenti
Altra bugia clamorosa riguarda la storia del progetto, che risalirebbe agli anni ’60. Anche questo è falso. Magari a qualcuno in qualche circolo della vallata negli anni ’60 balenava in mente l’idea di una strada veloce che collegasse casa propria dal resto del mondo, ma questo non è certo un progetto né tantomeno un iter burocratico amministrativo. Si trattava di un sogno. E chiunque sogna una strada che colleghi il proprio villaggio all’autostrada più vicina, dall’Africa all’America Latina. Non è certo quella la data di inizio del progetto. Per quanto riguarda l’iter realizzativo dell’opera, il primo lotto (che, ricordiamo, era soltanto Gallico-Gallico Superiore) venne finanziato con 20 miliardi di lire nel 1993, quindi 31 anni fa. Dopo numerosi stop, l’opera venne rifinanziata nel 1997 e completata nel nuovo millennio. E siamo ancora a Gallico Superiore, 20 anni fa. Ecco perchè il traguardo di oggi è recentissimo.
Per quanto riguarda il terzo lotto, abbiamo già documentato come l’intero finanziamento sia arrivato dalla Regione Calabria e risale al 2013, cioè 11 anni fa. Quando Giuseppe Scopelliti, primo (e unico) governatore reggino della storia Regione Calabria, viene eletto a Presidente della Regione, nel 2010 prende in mano un dossier abbandonato da tempo, rispolverandolo e arrivando in tre anni al finanziamento della totalità dei lavori del terzo lotto con una cifra enorme: 65 milioni di euro. L’appalto, poi, è partito con Raffa alla Provincia, quindi sempre il centrodestra, che ha avviato i lavori a marzo del 2016, quindi appena 8 anni fa. Per un’opera ingegneristicamente straordinaria, per oltre il 50% su viadotti lungo il torrente. Poi ci sono state un paio di alluvioni nell’area del cantiere, una pandemia e la crisi economica dovuta al boom dei costi delle materie prime per il ritorno della guerra in Europa e alla conseguente crisi energetica nel 2022, e così la Regione Calabria governata da Occhiuto nel 2023 – cioè un anno fa – ha aggiunto ulteriori 10 milioni di euro per sopperire al caro prezzi dei materiali dopo il boom dell’inflazione, grazie al forte impegno dell’on. Francesco Cannizzaro.
La Città Metropolitana non ha mai stanziato neanche un centesimo; semmai – da soggetto attuatore – ha trasferito le cifre stanziate dalla Regione, alle aziende del cantiere. Ha fatto da tramite, insomma. Falcomatà non ha mosso un dito, e non è polemica ma mera constatazione delle cose. Tanto per chiarire i semplici fatti, rispetto al dilagare di bufale e fake news che tendono a sminuire un’opera davvero straordinaria che segna in modo molto positivo la storia della città.
L’ammodernamento della vecchia strada tra Podargoni e Gambarie: 4 milioni di euro ottenuti da Cannizzaro con l’ok dell’Unione Europea
Non solo la strada tra il bivio di Podargoni e Gambarie è già molto scorrevole, ma il progetto della Gallico-Gambarie prevede in ogni caso un suo ulteriore ammodernamento già finanziato e voluto dall’Unione Europea, senza cui non sarebbe arrivato l’ok al progetto dell’opera. Infatti l’Amministrazione provinciale guidata da Giuseppe Raffa con Cannizzaro come consigliere provinciale aveva approvato il Piano Triennale delle opere pubbliche 2014-2016 all’interno del quale era stato inserito un finanziamento di 2 milioni di Euro per l’ammodernamento del tratto stradale che va da Podargoni a Gambarie (Strada provinciale 7). “Al tempo, da consigliere provinciale di Reggio Calabria, con il Presidente Raffa, abbiamo rispettato l’impegno formale preso con la Commissione Europea deputata a rilasciare il parere sul grande progetto Gallico – Gambarie, maxi opera che non solo valorizzerà l’intera area di Gambarie ma porterà sviluppo per i Paesi della Vallata” ha ricordato in più occasioni Cannizzaro.
Dopo il sopralluogo sulla costruenda strada a scorrimento veloce Gallico -Gambarie con il rapporteur dell’Unione Europa Andrea Murgia, nel 2013, erano stati stanziati dalla Provincia 2 milioni di Euro per la prima parte dell’intervento (4° Lotto Gallico – Gambarie ) e l’anno successivo, altri 2 milioni di euro per un ulteriore intervento volto a completare l’ammodernamento per il tratto che da Santo Stefano raggiunge Gambarie (5° Lotto Gallico – Gambarie) attraversando la frazione di Mannoli.
Il IV lotto, approvato con Determinazione R.G n.1057 del 28/04/2017, si riferisce all’allargamento delle curve prima dell’abitato di Santo Stefano e alla realizzazione del marciapiede a Mannoli che diventerà un’importante “passerella” di passeggio per l’intera frazione ed area.
Il V Lotto invece, consiste nell’ammodernamento del tratto compreso tra l’abitato di Santo Stefano e Gambarie. Il progetto prevede i seguenti interventi: sistemazione delle livellette stradali, realizzazione di muri di sottoscarpa e di un muro di controripa; realizzazione del prolungamento dello scatolare, allargamento della carreggiata destinata al traffico veicolare nei primi quattro tratti di intervento con relativo raccordo al restante tronco stradale; allargamento in curva (Tornante di Bulone) identificato in progetto con il quarto tratto di intervento, con relativo raccordo al restante tronco stradale nel comune di Santo Stefano in Aspromonte; sistemazione della pavimentazione stradale, dei tratti interessati e installazione di segnaletica orizzontale e verticale; riqualificazione del tratto di strada, compreso tra la piazza e la Chiesa di Mannoli, attraverso l’allargamento.
La clamorosa novità per domenica 1 dicembre, il giorno dell’inaugurazione
Per domenica 1 dicembre c’è una novità clamorosa. In base agli ultimi aggiornamenti meteo, infatti, sarà una giornata tipicamente invernale. Molto fredda, e forse anche piovosa. A Gambarie potrebbe persino nevicare in modo eccezionalmente precoce. Se queste previsioni meteo venissero confermate, sarebbero certamente una brutta notizia per quei politici che si stavano già aggiustando i capelli per la passerella inaugurale. Sotto la pioggia potrebbe arricciarsi il ciuffo, e comunque il maltempo rovinerebbe la festa. In realtà, però, la neve a Gambarie sarebbe un grande richiamo per tantissime persone, che potrebbero subito provare la comodità della nuova strada per godersi il candore della “dama bianca“, ancora senza eccessi di gelo e quindi senza grandi problemi di viabilità (ma sempre e solo con gomme da neve e catene, così come prevede la legge).
Giova precisare che siamo ancora in pieno autunno, e non si prevede neve a bassa quota. La neve potrebbe arrivare soltanto a Gambarie, dai 1.200/1.300 metri in su. Ma per arrivarci bisogna percorrere la strada, e gli appassionati potrebbero apprezzarla subito. Insomma, sembra che Madre Natura stia preparando uno scherzetto beffardo per la politica ma particolarmente attrattivo per il popolo. E poi è un segnale di rilancio per Gambarie, dopo due anni senza neve adesso arriva la strada e anche la neve. Insieme, lo stesso giorno!
Se magari tornasse in funzione la seggiovia, ferma da quattro anni dopo l’incendio di Monte Scirocco, allora sì che Gambarie potrebbe davvero rinascere… Ma questa è un’altra storia, di cui parleremo in modo approfondito su StrettoWeb. E che non rovina affatto la straordinarietà della nuova Gallico-Gambarie, una strada fantastica che rivoluzionerà la città e il suo rapporto con la montagna. Alla faccia dei soliti disfattisti e dei bugiardi seriali che alimentano bufale e fake news.