Falcomatà eletto ai vertici ANCI, Azione: “buona notizia per Reggio, porterà qualità”

Santo Suraci e Rudi Lizzi (Azione): "Falcomatà eletto ai vertici di Anci è una buona notizia per il nostro territorio, porterà qualità e competenze al servizio di tutti i sindaci d'Italia"

StrettoWeb

L’elezione del Sindaco Giuseppe Falcomatà nell’Ufficio di Presidenza nazionale dell’Anci è un’ottima notizia per Reggio e per l’intera Calabria. Dall’ultima assemblea nazionale di Anci di Torino, che ha rinnovato tutti gli organismi, la presenza della città di Reggio Calabria, si conferma ancora più qualificata, confermando la centralità delle buone pratiche amministrative prodotte in riva allo Stretto. Il neopresidente Manfredi potrà contare su una squadra di ottimi amministratori, tra i quali spicca la presenza del sindaco Falcomatà, unico calabrese eletto nell’ufficio di presidenza”. E’ quanto affermano, in una nota, il Segretario provinciale di Azione Reggio Calabria Santo Suraci e il consigliere metropolitano Rudi Lizzi.

“Il neo presidente Gaetano Manfredi, al quale va il nostro in ‘bocca al lupo’ per l’incarico assunto – continuano Suraci e Lizzi – ha individuato in Falcomatà l’uomo giusto per assegnare le fondamentali deleghe ‘Servizi pubblici locali’ che interessano tutti i Comuni italiani, un argomento di assoluta centralità nella vita quotidiana di un ente comunale, ed aver assegnato questo importante comparto al sindaco Falcomatà, già in passato delegato Anci per la Coesione e Mezzogiorno con la presidenza Decaro, è la testimonianza di un costruttivo lavoro portato avanti dal nostro sindaco”.

“I servizi pubblici essenziali rappresentano per i Comuni la funzione primaria rivolta ai propri cittadini, proprio per questo l’erogazione va garantita uniformemente e qualitativamente in tutto il Paese. Con l’elezione di Manfredi si apre una nuova stagione per l’Anci e per l’Italia dei Comuni. Il confronto con governo Meloni sarà da affrontare con proposte costruttive che puntano principalmente a non smantellare l’unità del Paese – concludono Suraci e Lizzi – quindi a mantenere saldi i principi Costituzionali, governando in maniera più equa un’autonomia filo leghista già bocciata dalla Corte Costituzionale e che avrebbe affossato il Sud e l’intero sistema Italia”.

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