Il Tribunale di Reggio Calabria- Presidente Dott.ssa Greta Iori- Giudici a latere Dott.ssa Elsie Clemente e Dott. Marco Cerfeda, ha pronunciato sentenza di assoluzione perché il fatto non sussiste nei confronti di CRISPO Andrea, di CRISPO Giovanni, di CRISPO Domenica, difesi dall’Avv. Giuseppe Spadaro del Foro di Locri, di CRISPO Cristian, di COLUCCI Anna, entrambi difesi dalI’Avv. Mario Siviglia del Foro di Reggio Calabria, di PETRULLI Jessica, difesa daII’Avv. Antonio Rosaci del Foro di Reggio Calabria, di LEKA Gajtano, difeso daII’Avv. Pietro Bertone del Foro di Reggio Calabria, di MALARA Giuseppe, difeso dall’Avv. Giuseppe Pardo, sostituito dall’Avv. Adalgisa Di Benedetto del Foro di Reggio Calabria, di IANNI’ Francesco Coromodo, difeso dall’avv. Giuseppina IARIA del Foro di Reggio Calabria.
Tutti erano chiamati a rispondere, per fatti risalenti dal 2013 al 2017, di associazione a delinquere con base operativa a Melito Porto Salvo finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina – anche al fine di trarre un ingiusto profitto dalla condizione di illegalità degli stranieri – consentendo la permanenza nel territorio dello Stato Italiano di un numero imprecisato di cittadini extracomunitari attraverso la predisposizione e formalizzazione di denunce di rapporto di lavoro subordinato fittizi con datori di lavoro compiacenti al fine di consentire ai cittadini stranieri di dimostrare il possesso di determinati requisiti indispensabili per ottenere il rilascio dei permessi di soggiorno in Italia, in cambio del pagamento di somme di denaro di importo variabile sia in favore dei dei falsi datori di lavoro e sia nei confronti dei soggetti disposti ad assumere fittiziamente tali cittadini stranieri. L’ufficio di procura aveva richiesto pene severe nei confronti di quasi tutti gli imputati e nella fattispecie: Crispo Domenica (anni 7 mesi 1 di reclusione), Crispo Giovanni (anni 1 e mesi 4), Crispo Andrea (anni 7 mesi 6), Crispo Cristian (anni 7 mesi 6), Colucci Anna (anni 1 e mesi 4), Petrulli Jessica (anni 1 e mesi 4), Leka Gajtano (anni 4), Malara Giuseppe (anni 4), Iannì Francesco Coromodo (anni 4).
Tutto il Collegio difensivo ha evidenziato l’insussistenza dei fatti per come contestati, facendo emergere le contraddizioni del narrato dichiarativo offerto dai testimoni lavoratori, nonché l’assenza di riscontro in ordine all’incasso di somme da parte degli imputati.