“‘Meloni non ha inchieste giudiziarie a suo carico e quindi non si muove per interessi personali ma per visioni politiche e questo la rende molto più forte, e anche molto più pericolosa la sua azione (…)”. Così un esponente di Magistratura democratica”. Sono le parole riportate dalla premier Giorgia Meloni sul suo profilo X, estrapolate da una mail, pubblicata oggi dal quotidiano Il Tempo, che il giudice Marco Patarnello, sostituto procuratore della Corte di Cassazione, avrebbe inviato ad alcuni colleghi di Magistratura democratica. “Meloni oggi è un pericolo più forte di Berlusconi. Dobbiamo porre rimedio“, si legge nel titolo del quotidiano pubblicato da Meloni a corredo del post sui social.
“Mail di Patarnello non è normale in democrazia”
“Mail di Patarnello non è normale in democrazia. Gravissime, preoccupanti, inaccettabili. Le frasi contenute nella mail firmata dal sostituto procuratore della Cassazione Marco Patarnello, rese note dall’edizione odierna de Il Tempo, ci svelano un clima pericoloso e dal sapore antidemocratico, che emerge ogni volta che c’è un governo desideroso di riformare il mondo delle toghe e di scardinare una casta incancrenita che mira solo a conservare i propri privilegi. Non solo: Patarnello richiama la sua intera categoria all’unità contro Giorgia Meloni. Un proclama allarmante che evoca scenari di conflitto inimmaginabili per un Paese come l’Italia. Oggi, se mai ce ne fosse stato bisogno, abbiamo avuto l’ennesima conferma della politicizzazione della magistratura italiana: un vero e proprio delirio di onnipotenza che meriterebbe la condanna da parte di tutti gli schieramenti politici. Ma questo, ovviamente, non avverrà. E allora, insieme al ministro Nordio, andremo avanti più determinati di prima nel cammino per una riforma seria e democratica dell’intero comparto della giustizia“. È quanto dichiara Simona Petrucci, senatrice di Fratelli d’Italia.
“Mail allarmante”
“La mail del magistrato Marco Patarnello, sostituto procuratore della Cassazione, pubblicata oggi dal quotidiano Il Tempo è allarmante. Va oltre l’immaginazione e quella copiosa narrativa che in questi decenni si è sviluppata intorno al tema della magistratura politicizzata e del ruolo politico che essa aspira ad avere. Siamo dinanzi ad un vero e proprio appello ai magistrati, ad essere compatti. A quale scopo? Contrastare il pericolo costituito da Giorgia Meloni, che il magistrato stesso considera ancora più insidioso come avversario rispetto a Berlusconi ‘innanzitutto perché Meloni non ha inchieste giudiziarie a sua carico e quindi non si muove per interessi personali, ma per visioni politiche, e questo la rende molto più forte’. Il fatto di non avere inchieste a proprio carico diventa quindi, in questa sconcertante ‘chiamata alle armi’ una sorta di aggravante, contro la quale occorre appunto compattezza”. Lo dichiara il presidente dei senatori di Fratelli d’Italia, Lucio Malan.
“Mail eversiva”
“Con un’interrogazione urgente chiedo una immediata ispezione da parte del Ministero della Giustizia relativa al comportamento di Marco Patarnello, un magistrato, esponente di Magistratura Democratica, Procuratore della Cassazione. In uno scambio di mail Patarnello fa affermazioni politiche molto gravi, contestando il governo in carica e sintetizzando un programma, che secondo gli organi di stampa, rappresenta un vero e proprio ‘manifesto dell’opposizione politica’, che molti settori della magistratura hanno annunciato e che ha preso corpo anche, a mio avviso, nelle decisioni della giudice Silvia Albano, Presidente di Magistratura Democratica, che ha ordinato di riportare in Italia dodici immigrati trasferiti in Albania, con motivazioni che esondano dalle competenze della magistratura”. Lo dichiara il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, affermando che il magistrato “in questa mail mandata agli altri esponenti di Magistratura Democratica esprime altre considerazioni politiche”.
“Questo documento – aggiunge – rappresenta un atto eversivo, sul quale il potere ispettivo del governo deve subito intervenire. Mi rivolgo pubblicamente al Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, il Presidente della Repubblica Mattarella, per sapere se si può tollerare una condotta di questo tipo da parte di un esponente della Corte di Cassazione”. “Il CSM e il Presidente della Repubblica in primo luogo non possono ignorare questo atto inaudito della magistratura, che vuole sostituirsi, e questo atto lo dimostra, al potere esecutivo e al potere legislativo. Siamo davanti a un vero e proprio attentato ad organi costituzionali da parte di un magistrato. Non lo tollereremo, e credo che il Parlamento dovrebbe riunirsi con immediatezza per affrontare questo tema. Farò una formale richiesta in questo senso”, conclude Gasparri.