Balotelli torna in Serie A? L’insensato entusiasmo che anticipa l’ennesimo fallimento

Balotelli nel mirino di Torino e Genoa: l'entusiasmo (insensato) per quello che ha tutte le carte in regola per essere l'ennesimo fallimento

StrettoWeb

La sosta per le Nazionali permette a diverse squadre di Serie A di rallentare la consueta routine settimanale, sedersi a tavolino e programmare alcune decisioni da prendere nel breve periodo. Torino e Genoa, per esempio, sono a caccia di un attaccante, seppur per motivi differenti: i granata sono rimasti orfani di Duvan Zapata il cui infortunio (crociato e menisco) ha ‘scadenza’ a fine stagione; il ‘Grifone’, invece, davanti non riesce ad essere incisivo, Pinamonti, Vitinha e soci non hanno portato in dote poco o nulla e gli addii di Gudmundsson e Retegui non sono stati rimpiazzati a dovere.

Fino a gennaio non possono essere acquistati calciatori già sotto contratto, tocca scandagliare la lista degli svincolati. Il primo nome che salta all’occhio, attivato il filtro ‘attaccanti’, è quello di Mario Balotelli che, ogni qualvolta viene associato alla Serie A, genera grande entusiasmo. Un entusiasmo che ha poco senso di esistere.

Il (non) senso di puntare ancora su Balotelli

Balotelli è stato un giocatore dalle grandi potenzialità, mai sfruttate fino in fondo, un po’ per carattere, un po’ per dei limiti personali che gli hanno impedito di rendere al meglio. Non gli mancava nulla a livello tecnico e fisico, è stato un attaccante moderno prima ancora che il concetto di “attaccante moderno” ottenesse la definizione oggi comune a tutti. Eppure non ha funzionato. Terminata la parentesi Milan (primo stint)-Europei 2012, la più fruttuosa della sua vita sportiva, la sua carriera ha visto un lento e inesorabile incedere verso il basso.

Dal campionato francese al Brescia, passando per la Serie B (prima volta in carriera) con il Monza, per poi finire in Turchia all’Adana Demirspor, in svizzera al Sion (retrocesso) e di nuovo all’Adana Demirspor. La qualità per fare un gol ogni 2-3 partite in questi campionati Balotelli ce l’ha anche con il minimo sforzo. Giocare in Serie A è cosa differente.

Farlo nel Torino che ha ambizioni europee e nel Genoa che deve cambiare marcia per recuperare il terreno perduto in questo primo scorcio di stagione non è esattamente come giocare per la salvezza in Svizzera.

Eppure, Balotelli, 34 anni compiuti lo scorso agosto, fa ancora sognare qualcuno che si entusiasma all’idea di un ritorno romantico in Italia, magari finalmente maturo, con la testa a posto, con colpi di testa da circoscrivere unicamente all’interno del rettangolo verde. Lo stesso entusiasmo della firma con il ‘suo’ Brescia nel 2019 (legame interrotto in malo modo a fine stagione); del ritorno al Milan nel 2015-2015 (15 partite e 1 gol); della convocazione in Nazionale nel 2018 con gol all’Arabia Saudita e, non contenti, della riconvocazione del 2022 per uno stage in vista dei Playoff per i Mondiali.

Insomma, il classico entusiasmo che anticipa l’ennesimo fallimento.

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