La Città Metropolitana di Reggio Calabria, in collaborazione con il Planetario “Phytagoras”, organizza la rassegna “THE WORK OF THE MIND. Quattro grandi scienziati del Novecento”. Si tratta di quattro incontri dedicati rispettivamente ad: Albert Einstein, Richard Feynman, John Von Neumann e Alan Touring. L’intera rassegna sarà affidata alla cura del prof. Gianfranco Cordì (Filosofo della scienza) che, dopo l’intervento iniziale di Angela Mesiani (Direttrice del Planetario) introdurrà alle tematiche proprie di un secolo di scienza (il Novecento, appunto) diviso tra le scoperte in meccanica quantistica (e quindi nel microcosmo) e quelle nella relatività generale (e quindi nel macrocosmo).
Ad oggi, ancora, non è stata trovata una teoria unitaria che sappia rendere conto di quello che succede all’interno degli atomi insieme a quello che succede nell’Universo. In questo senso l’intento della rassegna è quello di illustrare i progressi fatti dalla scienza in un secolo che ha “lacerato” la fisica. I quattro scienziati che sono stati scelti evidenziano quattro specifici momenti del percorso scientifico moderno: dagli albori costituiti da Newton e Galileo, infatti Einstein produce il suo sistema scettico. Mentre Feynaman indaga il movimento delle particelle con i suoi diagrammi e Von Neumann e Turing testimoniano l’importanza della ricaduta tecnica nel percorso della scienza. Il progetto finale di questa nuova avventura del Planetario “Phytagoras” è quello di fornire la traccia di un secolo di scoperte che hanno radicalmente cambiato il nostro stesso modo di stare al mondo.
Gli interventi
Angela Mesiani si è detta molto soddisfatta dell’iniziativa e ha auspicato che: “L’interesse per la scienza cresca sempre di più e che si possano vedere anche nella nostra città punti di incontro come il Planetario nei quali è possibile, nella società dell’immagine e dell’effimero, parlare ancora di temi rilevanti”. Gianfranco Cordì, da parte sua, ha detto: “Dal punto di vista della filosofia della scienza: questa rassegna è il Novecento. Con tutte le sue luci e con tutte le sue ombre il cosiddetto “secolo breve” – la definizione è di Eric Hobsbawm – ci ha consegnato un panorama ineguagliato ed ineguagliabile dal complesso delle scoperte ottenute negli altri secoli. La scienza è uscita, infatti, dalle Accademie ed è entrata nelle case delle persone: telefonini, tablet, Internet sono tutti risultati della scienza del Novecento”.