La Fondazione Istituto Regionale per la Comunità Greca di Calabria modifica lo statuto, i dubbi di Francesco Ventura

Le parole di Ventura a commento della recente modifica dello statuto per la ridenominata Fondazione Istituto Regionale per la Comunità Greca di Calabria

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“Da oltre un anno sulla stampa si rincorrono gli annunci su una imminente modifica della Legge Regionale attuativa in Calabria della Legge Quadro sulla tutela delle minoranze linguistiche storiche. Proprio per questo motivo lascia perplessi la repentina quanto inopinata modifica allo statuto dell’ex Istituto Regionale Superiore di Studi Elleno-Calabri, in sigla IRSSEC, mutato in fondazione una quindicina di anni fa ed oggi rinnovato in questa direzione. Perché la Regione Calabria ha illogicamente modificato l’Istituto ancor prima del rinnovamento della Legge Regionale?”.

Così dichiara il giurista Francesco Ventura in una nota stampa a commento della recente modifica dello statuto per la ridenominata Fondazione Istituto Regionale per la Comunità Greca di Calabria. Ventura non entra ora nel merito della modifica, ancora tutta da analizzare, ma esprime la propria delusione e preoccupazione in merito al modus operandi dimostrato dalla Regione.

“Ritengo sterili le polemiche sull’affidamento di questo ambito al Settore Agricoltura della Regione, sotto il cui ombrello rientrano le politiche contro lo spopolamento delle aree interne. La lingua non muore, sono i parlanti che evaporano. Ciò si sperava fosse il preludio all’elaborazione di politiche linguistiche integrate, ma si è iniziato col piede sbagliato – commenta Ventura – Preoccupanti sono le modalità con cui tali modifiche vengono condotte, senza il coinvolgimento di coloro che ne dovrebbero fruire. Faccio mie le parole del professore Domenico Minuto affermando che tutto ciò aggrava una situazione già desolante, poiché l’insufficiente conoscenza del Legislatore regionale è amplificata dalla quasi completa ignoranza ed insensibilità degli amministratori locali e dei burocrati metropolitani. I Comuni di Bova e di Roghudi non hanno avuto l’accortezza di promuovere una consultazione in loco a supporto del ruolo preliminare avuto all’interno del Comitato Regionale per le Minoranze Linguistiche. Un’ennesima occasione persa”.

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