Un lettore di StrettoWeb, Marco Giuliano, ci ha inviato una lettera che riportiamo integralmente sugli ultimi fatti che vedono coinvolto il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà. Ecco il testo della lettera: “Gentile Direttore, dopo aver letto i vari articoli riguardo le inchieste relative al dott. Falcomatà ritengo doveroso esprimere il mio disappunto da reggino. Premesso che sono un garantista fino al 3 grado di giudizio, altresì però devo constatare come la nostra città sia diventata lo “zimbello” nazionale per i continui e persistenti danni di chi governa la nostra amata terra”.
“E’ davvero surreale che alla luce di tale supponenza e prepotenza ci sono taluni soggetti che ritengono di dover andare avanti senza il minimo scrupolo, senza la vergogna di dover ricominciare. Mi spiego Meglio: sarebbe opera buona e pia rassegnare le dimissioni caro signor sindaco per ripulire il suo dolce viso, rifare il ciuffo, e soprattutto dare vita ad una nuova primavera reggina nel segno del cambiamento”.
“Lo dico per il bene di tutti, dei reggini, della regginità, di un popolo deriso ed anche per il bene del sindaco che magari può aspirare ad un’altra poltrona. Ho letto l’intervista di Daniele che mi trova totalmente d’accordo nell’invitare il sindaco alle dimissioni onde evitare un possibile scioglimento e trovo paradossale come l’opposizione non faccia sentire la voce grossa in parlamento, non s’incateni in prefettura, non faccia una dura opposizione a suon di comunicati sullo stato di una città allo sbando”.
“E’ dura assistere da 1200 km allo sfaldamento della nostra città, completamente allo sbando in balia di politicanti allo sbaraglio. E’ dura assistere alla sfascio di una città che non riesce a risorgere nonostante gli ultimi dati sul turismo e sulle prospettive future. Spero, caro direttore, che il sindaco possa rinsavire e decidere di rassegnare le dimissioni per il bene di una comunità fin troppo derisa ed evitare l’onta di uno scioglimento che sarebbe la pietra tombale per la nostra amata terra…terra della magna Grecia, dei bronzi, del più bel chilometro d’Italia, terra di sole, di mare e di montagna e soprattutto di persone perbene e oneste”.