Reggina, salta anche la cordata di Confindustria: non è bastata la buona volontà, grande delusione e amarezza | DETTAGLI

Reggina, dopo una notte molto tesa è saltata definitivamente l'idea di partecipare al bando del Comune con la cordata dei giovani imprenditori coagulati da Confindustria: anime deluse e amareggiate

StrettoWeb

Anche la cordata coagulata da Confindustria è saltata: non si presenterà al bando per rilanciare la Reggina dalla serie D. A poco più di 24 ore dal “gong” finale, non ci sono ancora domande presentate a Palazzo San Giorgio e i Sindaci, che inizialmente pensavano di avere l’imbarazzo della scelta, iniziano a preoccuparsi rispetto all’ipotesi che davvero il bando vada deserto. Al punto che in queste ore si sta lavorando – ormai disperatamente – per unire gli aspiranti in un’unica soluzione.

Questa mattina è grande la delusione e l’amarezza di alcuni imprenditori che hanno provato a fare qualcosa per dare un futuro al calcio a Reggio. Il più amareggiato è Eduardo Lamberti-Castronuovo, che in mattinata incontrerà nuovamente Ninni Tramontana e Domenico Vecchio con l’intenzione di ribadire la volontà di fare qualcosa se possibile, anche in extremis.

Ma a chiarire quello che è successo negli ultimi giorni è Salvo Presentino, il presidente dei giovani industriali reggini protagonisti di quest’iniziativa con molta buona volontà. Ai microfoni di StrettoWeb, Presentino ci tiene a precisare l’attività svolta: “noi abbiamo iniziato a muoverci dopo la sentenza del Consiglio di Stato perchè ovviamente prima non potevamo, ma già nei giorni precedenti avevamo sviluppato un progetto, un business plan, che prevedeva per l’eventuale ripartenza dalla serie D un impegno triennale per una spesa di 5-6 milioni di euro. Il nostro gruppo ha competenze, ci tengo molto a chiarire che mai avremmo pensato di fare collette per l’iscrizione: avevamo un progetto di gestione aziendale che si basava sul modello del management del Sudtirol e del Cittadella, con un folto gruppo di imprenditori che partecipano ad un progetto comune, con tutte le difficoltà di Reggio Calabria che non è Padova né Bolzano e tutti abbiamo visto bene cos’è successo negli scorsi anni a Mimmo Praticò che con la Reggina ha rischiato di compromettere anche le sue aziende. Nel nostro progetto avevamo previsto di partecipare tutti con una quota pari allo 0,5% del fatturato della propria azienda, e abbiamo contattato un po’ tutti coloro che operano sul territorio. Abbiamo riscontrato tanto interesse e grande buona volontà, abbiamo fatto una bellissima raccolta, importante, che supera abbondantemente la cifra utile all’iscrizione, anche del doppio, coinvolgendo quasi 60 aziende. Grande la disponibilità di quelle della provincia, sia della fascia jonica che di quella tirrenica, dove ancora ci sono tanti imprenditori veri, come quelli di una volta, che hanno messo la mano nel portafoglio e firmato subito la disponibilità per la nostra Reggina. Purtroppo però questa cifra, per quanto importante, non è sufficiente all’impegno triennale che avevamo progettato e che è richiesto anche dal bando del Comune. Ripeto, servivano almeno 5-6 milioni di euro e in così poco tempo non siamo riusciti ad arrivare a tanto. Che senso ha partire senza orizzonti solidi?”

Un’altra cosa che Salvo Presentino ci tiene a chiarire è che “non abbiamo mai preso in considerazione l’idea della fusione con il Locri. Quando il dott. Lamberti l’ha presentata ieri mattina nella nostra riunione, è stata per tutti noi una cosa esilarante che non ha mai riscontrato alcun tipo di condivisione. Siamo appassionati di calcio, amanti della Reggina, sappiamo cosa significa l’identità storica di una squadra che rappresenta il territorio. Inoltre ci tengo a precisare che il dott. Lamberti non fa parte di Confindustria Giovani, lo abbiamo coinvolto come tutti nel progetto, ieri lo abbiamo accolto per sentire le sue proposte e idee, ma questo discorso della fusione con il Locri davvero non ha mai avuto alcuna sponda nella nostra organizzazione. Noi avevamo quell’altro progetto, ma ci siamo resi conto che non ce la facciamo e quindi non ci presenteremo al bando. Siamo però pronti a sostenere chi si presenterà con l’augurio che non vada deserto, abbiamo raccolto questa cifra che potremo utilizzare come sponsorizzazioni nella parte in cui gli imprenditori che hanno firmato l’impegno vorranno dirottarlo come sponsor. So che c’è qualcuno del nostro gruppo che, una volta che è saltata la nostra iniziativa, sta lavorando con questo ragazzo di Saline che ha un altro bel progetto, l’idea è quella di contribuire con lui e spero che la cosa vada in porto”.

Ecco perchè in città sono ore di grande fibrillazione: il bando scade alle 13:00 di domani, e dopo il ritiro del gruppo di Amoruso e della cordata di Confindustria sul tavolo – a meno di clamorose sorprese dell’ultima ora – rimane soltanto l’iniziativa dell’azienda energetica con sede a Milano rappresentata dal giovane Totò di Saline, che è a Reggio da cinque giorni proprio in rappresentanza di questo gruppo che ha realizzato un progetto molto importante che va oltre il calcio e prevede investimenti nelle energie rinnovabili a Reggio Calabria.

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