Aeroporto dello Stretto, Scopelliti: “con Air Malta grande sviluppo ma quel progetto fu distrutto in 72 ore da un giornalista ignorante e saccente”

Peppe Scopelliti ha parlato ieri sera dell'aeroporto di Reggio Calabria, spiegando come in sole 72 ore, a causa di un finto scoop, lo scalo reggino venne abbandonato da Air Malta

StrettoWeb

Durante la stagione di Peppe Scopelliti sindaco l’aeroporto di Reggio Calabria ha superato i 700 mila passeggeri annui, quasi 4 volte quanti ne fa oggi. Era un punto di riferimento nazionale con numerosi voli anche internazionali: da Malta a Barcellona, da Atene a Parigi e Berlino fino ai charter turistici dalla Russia. Era costruito sulle esigenze della città e funzionava bene perché Reggio funzionava bene, non il contrario. “Quando ero presidente della Regione mi sono inventato un finanziamento di 18 milioni da distribuire fra i tre aeroporti calabresi. Reggio beneficiò di un finanziamento pari a 6 milioni circa e incominciammo a lavorare per capire quale compagnie dovessero lavorare su Reggio Calabria. C’erano già Air Malta, Blu Panorama, Alitalia, e arrivò Vueling. Un giorno – ricorda Peppe Scopelliti – mi presentai dal Ceo di Air Malta e dissi “io ho un progetto“.

Il progetto sui tre aeroporti calabresi

L’idea era fare di Lamezia Terme un aeroporto internazionale. A a Crotone sarebbero arrivati buona parte dei voli charter, anche interni, per poi far risalire la merce lungo la costa cosentina attraverso i treni. Per Reggio Calabria, invece, proposi a Malta un progetto bellissimo: da noi sarebbero arrivati voli da e per Casablanca, Tunisi, Tel Aviv, Cipro, Atene e altre capitali del Mediterraneo, oltre che uno per Londra. Volevo concentrare l’aeroporto sul Mediterraneo, farlo diventare il centro dei collegamenti di tutti i paesi che si affacciano, nel contesto di un progetto ampio con la Scuola Superiore di Pubblica Amministrazione, l’Accademia di belle arti, l’Università per Stranieri, il Conservatorio, l’Università Mediterranea. Lo scopo era quello di diventare primo grande punto di riferimento di quei paesi in via di sviluppo“, ricorda Scopelliti.

Reggio era pronta, in quel momento, a diventare una sorta di Capitale del Mediterraneo, tanto che aveva ospitato al Teatro Cilea una grande convention con i vertici istituzionali di tutti i Paesi affacciati sul Mare Nostrum. Il progetto di Scopelliti avrebbe fatto di Reggio una città di livello internazionale.

Addio ad Air Malta

A Malta, racconta l’ex governatore, rimasero affascinati dal progetto, che prevedeva un investimento di circa due milioni e mezzo. Ci avrebbero dato una risposta entro due settimane. “E invece dieci giorni dopo ci chiamarono per dirci che cancellavano i voli per Reggio Calabria. Accadde che in una serie di articoli di un giornalista calabrese, proprio sullo scenario di Malta, si leggevano cose tipo “la ‘ndrangheta ricicla i soldi a Malta”, “gli interessi di Scopelliti”, “gli alberghi di Scopelliti” (ride amaramente, ndr, precisando che non avevano il coraggio di scriverlo esplicitamente ma di lasciarlo intendere, “altrimenti li avrei denunciati”), mettendo in dubbio la bontà del progetto e paventando chissà quali motivazioni criminose.

“La notizia fu oggetto di interrogazione parlamentare a Malta e lì, dove hanno una mentalità anglosassone, il capo del governo chiamò subito la compagnia di bandiera nazionale e impose di cancellare tutti i voli. In 72 ore Air Malta – che grazie alle nostre intuizioni volava sul Tito Minniti già da sei anni – andò via da Reggio Calabria per colpa dell’ignoranza, della saccenza, dell’idea di dare sempre informazioni che dovevano servire a combattere Scopelliti e che invece hanno portato alla devastazione della città“, ha detto sconfortato l’ex sindaco.

L’odio sociale

Io non ho costruito i miei successi andando contro qualcuno, ma con il mio lavoro, i progetti e le idee. I nostri avversari, invece, hanno usato solo questi metodi, perché sono portatori di odio. La sinistra e i comunisti ce l’hanno nel dna, la loro cultura nasce dall’odio sociale dei lavoratori contro gli imprenditori e hanno sempre il retropensiero, il complottismo, la sottocultura. Ottengono i loro successi demolendo gli altri, non con la politica del fare che è invece ciò che appartiene alla cultura della destra“, ha concluso amareggiato.

Condividi