Secondo gli 007 britannici i soldati russi sarebbero stanchi, a corto di armi e di morale. La guerra in Ucraina prosegue solo per volere di Putin che avrebbe fatto male i suoi calcoli
A oltre un mese dall’inizio della guerra in Ucraina, lo scenario è cambiato profondamente. La prospettiva di un conflitto di breve durata, con l’implacabile avanzata dei russi verso Kiev, è sfumata ben presto davanti alla strenua resistenza degli ucraini. Secondo Jeremy Fleming, capo del servizio di spionaggio britannico del Government Communications Headquarters (Gchq), attualmente l’esercito russo sarebbe stanco “a corto di armi e morale“, molti soldati si rifiuterebbero di eseguire gli ordini e starebbero addirittura sabotando il proprio equipaggiamento.
Durante un discorso a Canberra, presso l’Australian National University, lo 007 inglese ha dichiarato che ormai la guerra in Ucraina è diventata una “guerra personale di Putin, con il costo pagato da persone innocenti in Ucraina e, sempre più, anche dai cittadini russi“. Il leader russo avrebbe sbagliato completamente le proprie previsioni in merito a una “guerra lampo” con tanto di vittoria semplice e rapida e attualmente il suo esercito sarebbe “fiaccato e per nulla desideroso di combattere“.
“Putin ha giudicato male la situazione. Crediamo che i suoi consiglieri abbiano paura di dirgli la verità“, ha aggiunto Fleming sottolineando come, dopo aver appoggiato il leader del Cremlino per paura di ritorsioni, i suoi fedelissimi avrebbero adesso “timore di svelare la portata dei presunti errori strategici commessi da Mosca nell’attaccare l’Ucraina“. Secondo il Ministero della Difesa Russo, l’esercito impegnato in Ucraina continua a svolgere i compiti prefissati con successo, gli Stati Uniti sostengono invece che Mosca stia incontrando notevoli difficoltà, come quelle nel lancio dei missili con una percentuale di fallimento pari al 60%.