Dimissioni, indagine e magistratura. Occhiuto: “lascio per non farmi logorare. Futuro? Scelta dei cittadini”. C’è la data delle elezioni 

Occhiuto fa chiarezza sulle sue dimissioni: il governatore dimissionario e ricandidato parla dell'indagine e della magistratura

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Quanto ha pesato l’inchiesta per corruzione nella scelta di dimettersi? “In senso stretto? Zero“. Sono le parole rilasciate da Roberto Occhiuto, governatore della Calabria, dimissionario e pronto alla ricandidatura alla Regione, espresse in un’intervista a Tommaso Labate per ‘Il Corriere della Sera’. “In un Paese civile un’indagine non deve indurre automaticamente l’indagato alle dimissioni. Ma non può e non deve nemmeno essere usata da altri per indebolire l’azione di chi governa“, aggiunge Occhiuto.

Sia il centrodestra calabrese sia quello nazionale mi hanno sostenuto con convinzione e lealtà. Ma se fossi andato avanti senza dimettermi e subito dopo ricandidarmi, lasciando che stavolta siano i calabresi e non altri a scegliere il loro futuro, avremmo assistito a un film già visto altre volte: il politico viene indagato, la sua azione inizia a logorarsi, la sua maggioranza a sfilacciarsi e poi finisce che vincono gli altri per esclusione, col politico che alla fine di questa storia magari si ritrova archiviato nell’inchiesta ma anche archiviato politicamente“, insiste.

Chi le dice che l’andazzo cambierà dopo le elezioni? “Nessuno può raccontarmi il finale di questa storia, ora che ho dato un altro indirizzo. Se fossi rimasto fermo, l’altro finale era già scritto: sarei finito per essere prima logorato e poi doppiamente archiviato. Non sono nell’inchiesta ma anche politicamente“. Che sfidante si aspetta? “Non lo so. Ma non lo sa neanche il centrosinistra“, conclude.

Occhiuto non parla della magistratura:assolutamente no. In una regione difficile come la mia nessun uomo delle istituzioni può permettersi di delegittimare la magistratura. Aggiungo che io, i magistrati, li ringrazio anche: era mio diritto chiedere di essere ascoltato subito dopo l’avviso di garanzia, non era loro dovere concedermelo – rimarca -. L’hanno fatto e sono convinto di aver chiarito tutto“.

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