Fuori dai principali flussi turistici calabresi, Laino Borgo è un piccolo comune di circa 1.600 abitanti situato nel cuore del Parco Nazionale del Pollino, deliziosa località con alcune strutture religiose di profondo interesse storico e altre attrazioni che hanno permesso a questo borgo della Valle del Mercure di potersi ritagliare uno spazio di rilievo fra i borghi autentici d’Italia.
Noto per il turismo fluviale (e soprattutto per il rafting sul Fiume Lao), è un territorio apprezzato anche dagli amanti delle attività di trekking, kayak, canyoning e molte altre.
Cosa vedere a Laino Borgo
Come abbiamo anticipato in apertura di questo approfondimento, buona parte delle attrazioni del luogo sono relative a monumenti e edifici di interesse religioso.
Su tutti, spicca il Santuario delle Cappelle, dedicato a Maria Santissima dello Spasimo e situato a pochi chilometri dal centro storico di Laino Borgo. Edificato nella metà del ‘500 da Domenico Longo, cittadino di Laino di ritorno dalla Terra Santa, è costituito da 15 cappelle e dalla Chiesa. Ciascuna delle cappelle rappresenta uno dei luoghi più importanti della vita di Cristo, della Vergine e di altri personaggi del Vangelo: dalla Grotta di Betlemme alla Crocifissione. Ogni cappella è inoltre affrescata con frasi tratte dal Vangelo, costituendo il luogo cardine della Festa della Madonna delle Cappelle, celebrata la terza domenica di settembre.
Un altro edificio religioso di sicuro interesse è la Chiesa di Santo Spirito, eretta nel XIV secolo per volere di Tommaso Sanseverino e poi riedificata nel XVIII secolo. All’interno è presente una pala del maestro fiorentino Balducci, un coro settecentesco con stalli intagliati in noce e un pulpito ligneo dipinto e dorato.
Non mancano, tuttavia, le attrazioni non religiose. Citiamo per esempio il Ponte Italia (o Viadotto Italia), il ponte a trave scatolare che collega i comuni di Laino Borgo e Laino Castello: alto 260 metri dal piano stradale alla valle sottostante del Fiume Lao, è il ponte più alto d’Italia e il secondo ponte più alto d’Europa.
Le festività di Laino Borgo
La principale celebrazione di Laino Borgo è la Festa della Madonna delle Cappelle, calendarizzata la terza domenica del mese di settembre: si tratta di una processione dedicata a Maria Santissima dello Spasimo, con inizio alle nove del mattino, con partenza dalla chiesa matrice.
In occasione di questa importante festività, in testa alla processione donne e uomini devoti portano sul capo delle cinte realizzate con candele e fiori. A precedere il corteo anche i bambini, la banda musicale e gli zampognari. Nei pressi del santuario si organizza anche una piccola fiera.
Un altro appuntamento di richiamo, evidentemente non religioso, è il Palio dei ciucci, una gara con gli asini che si svolge ogni anno nel comune calabrese. Ideato nel 1976 da un lainese sposatosi con una donna di Siena, desideroso di importare la grande manifestazione della città toscana nel suo paese nativo, ma sostituendo i cavalli con gli asini, l’evento è contraddistinto da costumi popolari, sfilate dei rioni e sbandieratori. Il regolamento prevede inoltre che in ogni edizione l’asino che difenderà i colori del rione sia assegnato allo stesso mediante sorteggio, richiamando almeno in parte le regole del Palio più celebre.
Il Palio ha una durata di tre giorni, durante i quali la comunità si organizza nei suoi sette rioni, ciascuno dei quali caratterizzato da diversi colori, capitani e fantini.
Altra celebrazione che richiama locali e turisti è la Giudaica, una rappresentazione di natura storico-religiosa che ha come obiettivo quello di riproporre il processo a Gesù attraverso l’opera attiva di più di cento figuranti in costume d’epoca. La tradizione, iniziata nei primi anni del XVII secolo con la costruzione del Santuario delle Cappelle, vuole che l’evento sia organizzato il venerdì santo, dalle 10 alle 16.
Il patrimonio gastronomico di Laino Borgo
Il patrimonio gastronomico di Laino Borgo è caratterizzato da diversi prodotti tipici come il poverello bianco, il capomacchia e il marrozzo, varietà di fagiolo che vengono coltivati sul territorio, o ancora i tipici salumi di suino come la soppressata, la salsiccia, la pancetta e il guanciale.
Molto prelibati anche i locali fichi secchi, ripieni con le scaglie di cioccolato e i gherigli di noce, e ancora le pesche secche.