Acr Messina, adesso tutti scoprono che l’AAD Invest Group era solo una grande truffa ma politica e giornalismo sono complici e il futuro è ancora più nero

Acr Messina, oggi in tanti si sorprendono se l'AAD Invest Group si è rivelato soltanto un'enorme truffa ma sono stati politici e giornalisti a legittimare la creduloneria. Su StrettoWeb scrivevamo la verità già dalla scorsa estate, e oggi ribadiamo: sarà molto difficile iscrivere la squadra alla prossima serie D

Immaginate di essere proprietari di un immobile, una casa. Che però è abbandonata da tempo. Diciamo da quasi 20 anni, comunque ben più di 15. E’ tanto tempo. Da quando l’avete acquistata, circa 7-8 anni fa, ipotizziamo così a caso nell’estate del 2017, verso fine luglio, questa abitazione si è ulteriormente degradata: non ha avuto alcuna cura e, anzi, ha vissuto anni di umiliazioni e mortificazioni continue. In quella casa sono passati letteralmente cani e porci ma nessuno ha dato neanche un’imbiancata alle pareti. E così adesso è pronta a crollare rovinosamente. Chi c’era all’interno s’è accorto per tempo degli scricchiolii, costanti e crescenti, e ha cercato in tutti i modi di sbarazzarsene. Ma non ha trovato nessun pollo disposto a rilevare una casa diroccata pronta a crollare: l’eventuale acquirente l’avrebbe dovuta demolire e ricostruire da capo, sobbarcandosi spese enormi.

E così l’unica soluzione, per evitare le gravi conseguenze del crollo, è quella di una maxi-truffa: inscenare una finta vendita ad un nullatenente con residenza all’estero, possibilmente in un paradiso fiscale, affinché quando la casa crollerà seminando danni e distruzione, nessuno pagherà davvero il conto.

No, non abbiamo sbagliato articolo. Non abbiamo pubblicato un testo incoerente con il titolo di questa pagina. Semplicemente abbiamo riassunto, semplificando all’estremo, quello che sta succedendo all’Acr Messina. Adesso tutti si stupiscono che quella dell’AAD Invest Group era solo una grande truffa, ma su StrettoWeb lo scriviamo da mesi e riceviamo solo insulti. Minacce di querele pubbliche (che non si sono mai concretizzate) da parte della società (o meglio, da chi ne gestisce la pagina Facebook) e l’odio dei tifosi-leoni da tastiera: tanti allocchi hanno creduto alle favole raccontate negli ultimi mesi, anzichè fidarsi di StrettoWeb, e adesso si stupiscono che tutto è finito esattamente così come StrettoWeb aveva descritto in tempi non sospetti.

Ma sarebbe ingeneroso prendersela con i tifosi, poverini. Il problema è che politica e giornalismo sono stati complici di questa grande truffa: non dal punto di vista legale, certamente, ma quantomeno sotto il profilo professionale, etico, morale e di responsabilità sociale. I giornalisti (tutti, eccetto StrettoWeb appunto) hanno raccontato per mesi l’AAD Invest Group come un “colosso pronto a quotarsi in borsa” (!!!), hanno scomodato persino Frank Rijkaard (!!!!!!!!!!!), hanno alimentato la narrazione entusiastica utile soltanto ad incassare qualche centinaio di euro in più dal botteghino dello stadio. E i politici hanno fatto ancora peggio, aprendo le porte di Palazzo Zanca a chi non doveva neanche essere fatto avvicinare alla città: le foto del Sindaco Basile in atteggiamenti di baci, abbracci e strette di mano pubbliche con gli improponibili personaggi che hanno portato l’Acr alla fine dovrebbero fargli perdere il sonno e provocargli vergogna e imbarazzo tale da non poter uscire di casa.

Ma non è certo solo Basile il problema: ci sono assessori che stanno “spammando” a palla il nuovo IBAN per la fantomatica raccolta fondiper salvare il Messina“, l’ennesimo grande imbroglio con l’aggravante dell’istituzionalità. A cosa servono questi soldi? E cosa avranno in cambio i tifosi? Se non si riuscirà a salvare il Messina, i soldi raccolti verranno restituiti? Che fine farà questo denaro? Come si può pensare di salvare il Messina con una raccolta fondi di questo tipo, se qui servirebbero almeno 4 milioni di euro entro subito per dare un minimo di respiro a questa società? Se i messinesi saranno generosi e questa raccolta fondi arriverà a 20 mila, 30 mila euro (ma anche fossero 100 o 200 mila!), chi si intascherà questi soldi e che fine faranno? Il Sindaco cosa garantisce su questo?

basile cissè

Dopotutto Sciotto nel 2017 era stato scelto proprio dalla politica. Ecco perchè è troppo facile prendersela con i tifosi, allocchi e creduloni certamente ma in un contesto in cui la politica e i giornalisti li hanno indotti a credere alle favole.

Intorno all’Acr negli ultimi mesi abbiamo visto un fitto sottobosco di procacciatori di affari, intermediari e speculatori che rappresenta il peggio del peggio della società. E tutte le favole sono state smentite dai fatti. L’AAD Invest Group non ha un centesimo e non ha messo un centesimo dal primo all’ultimo giorno nel Messina. Il 22 novembre 2024 su StrettoWeb scrivevamo che l’AAD Invest Group “è una piccola società fondata appena 9 mesi fa con sede in Lussemburgo, un paradiso fiscale, con un capitale sociale di appena 12 mila euro, senza alcuna possibilità di quotarsi in borsa“. In quell’articolo di tre mesi fa esatti pubblicavamo anche i documenti che attestavano tutto questo.

Così come su StrettoWeb addirittura il 25 luglio 2024, che significa ben 7 mesi fa, parlavamo di “spettro del fallimento” su una società che già allora aveva 3 milioni di euro di debiti certificati, oggi lievitati ad oltre 4 milioni.

Poi, c’è stata la farsa. L’AAD Invest Group che fa fallire il Deinze, squadra di serie B in Belgio, con gravissime evidenze processuali. Anche lì hanno rilevato il club dal precedente proprietario promettendo di risanare tutto, e invece non hanno mai messo neanche un centesimo, hanno mentito persino in Tribunale e hanno semplicemente guidato il fallimento della società. A Messina è incredibile come tutti gli abbiano potuto dare credito dopo questo precedente. Già la circostanza che stessero operando con il conto di Sciotto è raccapricciante, eppure la gente s’è bevuta persino questo. Un’enormità di bugie sui conti bloccati e l’impossibilità di effettuare pagamenti, con le scuse più infantili, come già accaduto in Belgio. Oltre al surreale impegno (ovviamente poi disatteso) di pagare a Sciotto addirittura 2 milioni e mezzo di euro per rilevare una società che valeva zero e che infatti nessun altro imprenditore aveva accettato nei mesi precedenti di rilevare neanche gratis.

Nei giorni scorsi abbiamo raccontato quanto la situazione stia degenerando, con minacce e censure ai giornalisti. A Messina è tutto soffocato da personaggi delinquenziali che si sono inseriti nei quadri dirigenziali della società e cercano in tutti i modi di impedire ai giornalisti di raccontare la verità. Nessuno ha il coraggio di denunciare, anzi le vittime delle minacce ci hanno persino supplicato di cancellare l’articolo. Ma noi abbiamo le prove e abbiamo la notizia, quindi facciamo il nostro lavoro con la schiena dritta.

Finalmente qualcuno – oltre StrettoWeb – ha iniziato a scrivere la verità. E’ il caso di Alan Paul Panassiti, messinese tifoso del Messina, blogger, divulgatore scientifico molto stimato e affermato a livello nazionale, lavora per la RAI e per Mediaset, la sua principale competenza è quella di scoprire le truffe e smascherarle. E’ stato anche giornalista, negli anni ’90 ha lavorato alla Gazzetta del Sud nel settore sportivo con Davide Gambale curando il progetto ‘Sport Giovani’, un inserto a colori dell’allora cartaceo. Conosce bene come funziona il sistema a Messina. Non è un caso se ha deciso di cambiare mestiere e cambiare città. Ma è rimasto un cuore biancoscudato e oggi senza mezzi termini sul suo blog parla di “fallimento pilotato“, racconta con meticolosità tutti i dettagli di quello che sta succedendo, confermando di fatto tutto ciò che su StrettoWeb scriviamo isolati da mesi con un bellissimo articolo intitolato “Acr Messina, una telefonata allunga la vita. Il presidente centralinista e il piano per fallire senza conseguenze“.

Chissà se questo basterà ai messinesi per aprire gli occhi. Di certo, e anche questo lo abbiamo già scritto qualche giorno fa totalmente isolati, c’è che adesso il problema più grande per il Messina diventa persino quello di “salvare” la prossima serie D. In caso di retrocessione sul campo, ormai inevitabile anche solo per le penalizzazioni che arriveranno sempre più crescenti nei prossimi mesi (i calciatori non vedranno più neanche un centesimo da qui a fine stagione, e i punti di penalizzazione saranno tantissimi fino a maggio), la squadra avrà il titolo per iscriversi alla serie D sul campo con questa società, quindi non potrà avere un nuovo club che riparta dalla D in caso di fallimento di questo club.

Nessuno sarebbe così pazzo da rilevare una società con oltre 4 milioni di euro di debiti e già compromessa con la FIGC per affrontare un campionato di serie D che costa 1 milione di euro senza alcuna velleità di vittoria (per vincerlo ci vogliono quasi 3 milioni). Anche sul rischio di non fare neanche la D il prossimo anno qualcuno ha ridacchiato, ma saranno i fatti – come sempre – a dimostrare chi è che racconta bugie e prende in giro la povera gente.

Di seguito i link dei nostri articoli dei mesi scorsi sul caso Acr Messina: