Ponte sullo Stretto ed espropri, i parenti di Trischitta e la sua risposta da applausi

Ponte sullo Stretto, le parole del Presidente di Commissione Giuseppe Trischitta sugli espropri e sui parenti

StrettoWeb

Tra i temi caldi legati al Ponte sullo Stretto c’è quello degli espropri, argomento della Commissione di oggi a Messina, chiusa in anticipo dal Presidente Trischitta perché “non sono in grado di andare avanti”. Pochi minuti prima lo stesso Trischitta si è reso protagonista di un vivace alterco con il Consigliere Calabrò in Aula.

Calabrò ha definito Trischitta un “Presidente pro Ponte”, scatenando l’ira del Presidente. Che, prima di chiudere, ha raccontato un fatto personale: “anche dei miei parenti stretti saranno interessati degli espropri, hanno un’attività lì. Mi hanno chiamato e me l’hanno detto. Io gli ho risposto che è giusto così, che la legge è questa e che loro si dovranno adeguare come tutti. L’interesse è generale affinché questo sia fatto. Poi gli ho ricordato anche che nelle vallate di San Filippo, Zafferia e Santa Lucia, dove tutti gli esponenti politici della zona se ne solo altamente fregati a loro tempo, centinaia di contadini hanno dovuto subire gli espropri, lasciando il terreno, perché hanno dovuto costruire delle cooperative con sede direttamente a Bologna i cui Presidenti ed esponenti erano del PD. Lì non c’è stata nessuna lamentela”.

Una risposta che è una presa d’atto rispetto ai tanti che in queste settimane si sono scaldati perché interessati dagli espropri. Fatti salvi dubbi e perplessità (e per questo esistono degli infopoint dedicati), trattasi di una procedura che esiste da un bel po’, utilizzata per la realizzazione di ogni tipo di opera, ed è prevista dalla legge.

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