Reggina, gli ultrà allo scoperto: “basta avventurieri, con questi presupposti preferiamo stare fermi”

Gli ultrà della Reggina sono tornati a parlare, mantenendo un atteggiamento "aggressivo" nei confronti della situazione: il comunicato

StrettoWeb

Con le antenne dritte. Questa volta l’attenzione è al massimo. Gli ultrà della Reggina sono tornati a parlare, mantenendo un atteggiamento “aggressivo” nei confronti della situazione. Non vogliono essere presi più in giro, dopo gli ultimi bocconi amari e, parlando a nome di tutta la città, hanno diffuso un comunicato abbastanza eloquente. Basta avventurieri, rispettate la nostra storia. Sono anni che il famigerato studio Tonucci fa da garante per l’acquisizione della Reggina. Risultato? Solo avventurieri e faccendieri, rischio di fallimenti ogni stagione e prese in giro da parte di gente che si appoggia a questo studio solo per fare business. Nella giornata di ieri anche il signor Bandecchi ha manifestato la propria volontà ad acquisire la Reggina, con una percentuale del 50% con le restanti quote da dividere tra tanti imprenditori: 50, 30, 20… state dando i numeri!”

“La Reggina non è una multiproprietà –  aggiungono – la Reggina non è un giocattolo, da tenere un anno come sbandierato dal signor Bandecchi per poi essere buttato nella spazzatura. Questa gente non la vogliamo. La Reggina è una cosa seria, forse qualcuno non ha ancora capito che con questi presupposti preferiamo stare fermi, per la nostra dignità, non abbiamo bisogno di elemosinare niente a nessuno. Chi ha intenzione di investire qui, sappia che la tifoseria pretende progetto, serietà e dedizione alla causa oggi… marchio e tutto quello che appartiene alla nostra storia domani”.

“Per noi questo secondo aspetto vale più di ogni altra cosa, chi verrà deve sapere che riappropriarsi del marchio Reggina deve essere il primo obiettivo da raggiungere. Questo sarà un anno di transizione, ma il prossimo occorre rimettere tutto al proprio posto. Speriamo che domani si metta la parola fine a questa agonia, perché di mezzo c’è la nostra passione che già è stata bistrattata e violentata in questi ultimi anni. Non permetteremo più a nessuno di giocare con i nostri sentimenti: chi verrà ne deve essere consapevole. Ripartiamo ma con serietà. Basta faccendieri. La Reggina siamo noi”, si conclude il comunicato.

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