Serie B, perchè Catanzaro-Ternana si gioca a Lecce (c’entra anche la Reggina): tutta la verità sul Ceravolo

Stasera Catanzaro-Ternana si gioca a Lecce: ecco perchè. Il punto sulla situazione dello stadio Ceravolo e quel doppio parallelismo con la Reggina

StrettoWeb

Stasera per la 2ª giornata di serie B la partita Catanzaro-Ternana si giocherà a Lecce. Come mai una location così insolita, nel cuore del Salento, per lo storico esordio in serie B della squadra catanzarese 17 anni dopo l’ultima volta? Sulle ragioni di questo esodo ci sono state molte speculazioni, ed è doveroso fare chiarezza. Il Catanzaro stasera giocherà a Lecce perchè lo scorso mese di giugno lo stadio Ceravolo non era ancora pronto ad ottenere l’omologazione rispetto ai parametri richiesti per la serie B. Proprio perchè il Catanzaro non disputava la serie B da 17 anni, lo stadio era particolarmente vetusto rispetto alle caratteristiche richieste per affrontare il campionato cadetto. L’impreparazione dello stadio, quindi, conferma la grandezza dell’impresa compiuta lo scorso anno dal Catanzaro, che mancava dalla serie B appunto da tantissimo tempo al punto che persino lo stadio non era più adeguato a quanto i tempi richiedevano.

Subito dopo la promozione, il Comune di Catanzaro ha avviato i lavori per adeguare l’impianto agli standard richiesti dalla FIGC. Lavori imponenti, legati alla totalità dello stadio: dagli ingressi all’illuminazione, dai seggiolini ai servizi, dal rifacimento di manto erboso e sistema di irrigazione fino alle misure di sicurezza e alla copertura della vecchia pista di atletica. I lavori sono proceduti spediti e hanno bruciato le tappe, tanto che sono stati completati poco dopo metà agosto. Intanto, però, il Catanzaro in fase di iscrizione doveva presentarsi con uno stadio omologato, e non poteva utilizzare il Ceravolo che non lo era. La società giallorossa, quindi, era chiamata a scegliere l’impianto “casalingo”.

Perchè il Catanzaro ha scelto proprio Lecce

Per questo tipo di scelta, ci sono tre autorità che devono dare il benestare alla decisione del club: il Comune ospitante, la società di calcio ospitante e la Prefettura ospitante. La Prefettura viene coinvolta per esprimere un giudizio relativo all’ordine pubblico: è impossibile far giocare una squadra in uno stadio di una città con cui c’è rivalità tra le tifoserie. Pur non trattandosi di partite contro le rivali, le autorità competenti preferiscono evitare – saggiamente – di far giocare una squadra in uno stadio di una città con la cui tifoseria non corre buon sangue, per evidenti ragioni di ordine pubblico. Ecco perchè il Catanzaro non poteva andare a Crotone nè tantomeno a Cosenza. Per Reggio Calabria il problema non si è posto proprio perchè neanche lo stadio Granillo è omologato per la serie B, infatti la Reggina nella sua domanda di iscrizione al campionato ha indicato come stadio casalingo quello di Bari.

Anche il Catanzaro inizialmente aveva pensato di indicare quello di Bari come stadio ospitante, ma la Reggina aveva già chiesto il San Nicola e la società barese ha risposto che lo avrebbe concesso alla Reggina alla luce dello storico gemellaggio tra le tifoserie. Così il Catanzaro si è orientato su Lecce, anche grazie alla solida e storica amicizia tra Floriano Noto e Saverio Sticchi Damiani. Il Catanzaro avrebbe preferito non giocare mai a Lecce, ovviamente, augurandosi di ottenere l’omologa per il Ceravolo in tempo per l’esordio casalingo di questa sera. La normativa, infatti, prevede che dopo la fine dei lavori la società deve fare richiesta per cambiare stadio, inviando alla FIGC tutta la documentazione per ottenere l’omologazione. Proprio giovedì 24 agosto la FIGC ha vidimato l’autorizzazione ad omologare il Ceravolo, ma ormai era troppo tardi per la gara di questa sera. Questione di giorni, forse di ore. Fatto sta che il Catanzaro mercoledì 30 agosto, tra tre giorni, per la 3ª giornata nel turno infrasettimanale, tornerà regolarmente al Ceravolo per Catanzaro-Spezia (il calendario ha riservato due partite casalinghe consecutive).

I lavori del Ceravolo

I lavori dello stadio sono terminati, adesso il Ceravolo è completamente illuminato dai fari led di ultima generazione ed è pronto per ospitare le partite del Catanzaro. Nell’impianto sono stati installati complessivamente 110 nuovi corpi illuminanti a led di cui 28 da 1.000 W sulla tribuna e 82 da 1.500 W sulle 4 torri faro, con un risparmio energetico del 55% rispetto all’impianto precedente. L’intervento sul sistema di illuminazione si inserisce nel progetto di riqualificazione dello stadio che comprende il rifacimento di manto erboso e sistema di irrigazione oltre alla creazione di nuovi spazi e servizi.

Le polemiche con il Comune di Lecce e lo sciopero dei tifosi

Stasera Catanzaro-Ternana si giocherà in un’atmosfera surreale. In uno stadio grande e capiente come il Via del Mare, ci saranno meno di 200 supporters sugli spalti, di cui appena 7 della Ternana. Il Comune di Lecce, infatti, ha concesso una capienza limitata ad appena 1.500 posti e i tifosi hanno reagito male, anche perchè a Catanzaro ci sono già 4.250 abbonati (record storico assoluto da sempre, compresi gli anni della serie A) e gli ultras hanno deciso di scioperare perchè “o tutti o nessuno“. E i tifosi della Ternana hanno aderito allo sciopero per solidarietà.

Per la Reggina oggi è l’ultimo dei problemi, ma domani…

Anche la Reggina ha lo stesso problema. Oggi è in fondo alla lista delle problematiche del club amaranto, ma qualora la squadra venisse riammessa in serie B martedì 29 dal Consiglio di Stato, la società avrebbe pochi giorni di tempo per inoltrare alla FIGC l’istanza per ottenere l’omologa dello stadio Granillo dopo i lavori svolti dal Comune nel corso dell’estate. Altrimenti l’eventuale esordio casalingo in programma per il 23 settembre contro il Venezia in quella che sarà la 6ª giornata del campionato, nonché la 2ª per le squadre riammesse, si giocherà a Bari che è stato indicato come stadio di casa per la Reggina in sede di iscrizione. Nonostante la Reggina fosse in serie B già da tre anni, il Comune non aveva ancora adeguato l’impianto ai nuovi standard. Un elemento ulteriore che giustifica i ritardi di Catanzaro – che dalla serie B mancava appunto da 17 anni – e che adesso sta pagando disagi limitati ad una sola partita, tra l’altro per un soffio.

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