Messina, speciale elezioni: intervista alla candidata del M5S Maria Cristina Saija

StrettoWeb

maria cristina saijaLe elezioni amministrative per la nomina del sindaco sono alle porte e Strettoweb continua con l’approfondimento della conoscenza dei candidati. E’ il turno dell’esponente del Movimento 5 Stelle messinese, Maria Cristina Saija, unica donna scesa in campo per sfidare un vecchio modo di fare politica e ricoprire la carica di prima cittadina di Messina.

  • Chi è Maria Cristina Saija?

Maria Cristina è una donna di 33 anni, laureata in scienze della comunicazione in turismo e spettacolo; grazie a questa laurea e ad un corso in gestione di impresa specializzazione marketing ha viaggiato e conosciuto l’ Europa, ha trascorso del tempo a Singapore ed ha capito quali sono le straordinarie potenzialità della sua Messina, città che non intende più lasciare in mano ad esseri esogeni che, nel tempo, ne hanno fatto la propria fonte di ricchezza, privandola della sua identità e della sua naturale vocazione turistica. Ecco perché la decisione di accettare questa candidatura da parte del gruppo, in quanto “vecchia” rappresentante dei Grilli dello Stretto poi confluiti in Energia Messinese e, successivamente, espressione del Movimento Cinque Stelle, da sempre innamorata del progetto di smantellamento della vecchia politica, del vecchio concetto di fare politica, affinchè Messina diventi la città che immagina, che già vede realizzarsi nei sogni, una città turistica concentrata sul valore delle sue tradizioni, della sua storia, della sua cultura.

  • Due punti chiave del suo programma?

Il primo sicuramente riguarda l’incremento del turismo, è necessario utilizzare tutti i fondi e i finanziamenti che riusciremo a reperire; a questo proposito sarà nominato, in qualità di assessore, Antonio Celona, pendolare fra Messina e Bruxelles, che conosce bene le problematiche legate al nostro territorio e che già da anni si occupa di turismo, in particolare di percorsi sottomarini alle isole Eolie. Includeremo senz’altro la sponsorizzazione e commercializzazione dei prodotti della nostra terra, ma si può fare anche di più: valorizzare il terremoto che nel 1908 ha sconvolto Messina per esempio; si possono immaginare dei percorsi che dalle case Avignone attraversano la città fino alla Chiesa dei Catalani, ma anche creare un Museo del Terremoto dove coinvolgere i ragazzi delle scuole con delle attività interattive oltre che i turisti. Penso ad una Messina molto diversa, un Comune che si fa coordinatore di tutte quelle aspettative che possono avverarsi, come la realizzazione di una mostra del patrimonio della famiglia Gargano, mi riferisco agli 800 pezzi di una straordinaria collezione di pupi che non hanno ancora trovato un luogo dove poter essere ammirati , perché un’amministrazione sorda, cieca e crudele non ha neanche preso in considerazione l’idea di poter destinare un luogo a questa e molte altre iniziative che promuovono la cultura, il turismo, il lavoro. Noi a questo proposito abbiamo pensato di fare di Piazza Unione Europea, attraverso l’istallazione di stand poco invasivi ed originali, un luogo in cui sarà possibile presentare ai turisti la cultura e le tradizioni messinesi. Il secondo punto è quello relativo all’emergenza sociale, è necessario dar voce ai cittadini i cui diritti non sono rispettati, in primo luogo alle persone diversamente abili, ma anche a tutti quei lavoratori che si trovano in condizioni precarie. Compito di una buona amministrazione è, tra gli altri, quello di creare le condizioni favorevoli all’istituzione di nuovi posti di lavoro, al coinvolgimento dei giovani messinesi in percorsi come, ad esempio, le botteghe scuola, al ripristino delle strutture sportive per le quali molti soldi sono stati investiti ma che, ad oggi, risultano inagibili, allo sfruttamento dei beni comuni, in particolare mi riferisco al Parco Aldo Moro, per il quale già dal 2008 era stata da noi intrapresa una battaglia, per restituire ai cittadini tutte queste opere che una cattiva amministrazione, attraverso lunghe concessioni e l’omissione di controlli, ha ridotto in autentico stato di degrado.

  • Dove pensa di poter reperire le risorse necessarie ad attuare questi progetti?

E’ necessario prima di tutto riscuotere i crediti che il Comune vanta, penso ad esempio agli 80 milioni di euro che l’azienda AMAM non ha recuperato nonostante ci siano delle società private preposte a farlo, la nostra idea è invece quella di internalizzare questo servizio, procedendo se dovesse essere necessario, anche a nuove assunzioni ; inoltre vorremmo che l’ecopass diventasse una tassa certa che incrementi le casse del Comune, e pensiamo di procedere con lo sfruttamento delle risorse esistenti, ad esempio, alcuni locali del teatro Vittorio Emanuele, già predisposti a questo scopo ,potrebbero diventare sede di mostre. Ovviamente ci batteremo per trovare finanziatori che vogliano investire su progetti utili alla città e cercheremo di creare le condizioni migliori, come sgravi fiscali, affinchè questo avvenga.

  • E per quanto riguarda l’ ATM?

Le parole chiave di questo settore devono essere efficienza, efficacia e diffusione, il servizio deve coprire tutti i luoghi della città; non ci sono realmente esuberi se le risorse vengono ben impiegate, vogliamo un servizio totalmente pubblico che garantisca un ritorno nelle casse comunali. Esistono dei finanziamenti previsti per l’acquisto di ecobus con i quali poter rispondere alle esigenze dei cittadini considerando che adesso i mezzi sono del tutto insufficienti. Nel caso in cui non si potesse accedere a questi fondi europei pensiamo possa essere utile coinvolgere la Regione Sicilia, costituire insieme una partecipata, investire in questo importante settore per migliorare il servizio a favore della città.

  • Cosa prevede nel caso in cui il Comune dovesse dichiarare il dissesto?

La situazione è molto critica, noi abbiamo elaborato dei programmi che permettono di individuare soluzioni in tutte le sfere relative alla società, dallo smaltimento dei rifiuti alla rivalutazione dell’ ambiente, dal turismo al sistema sanitario, non trascurando l’istruzione e lo sport. A questi programmi a breve termine , ne sono affiancati altri che verranno messi in atto in un secondo momento; la priorità è ristabilire un rientro per i debiti del Comune, di cui ancora non si conosce l’ammontare preciso ed eliminare gli sprechi.

  • Uno dei vostri slogan recita “lotta senza quartieri”…

In una città nella quale i servizi sociali vengono sospesi, l’immondizia non viene raccolta, riteniamo nostra responsabilità effettuare un taglio a tutti quegli sprechi della politica, a tutto ciò che da molto tempo ha sufficientemente dimostrato di non funzionare. La nostra idea riguarda l’istituzione dei quartieri su base volontaria, perché il volontariato è la vera ricchezza che permetterà a Messina di rinascere; crediamo che il nostro modo di fare politica, vicino ai cittadini, sia il solo adeguato ad individuare i veri problemi e le loro esigenze e per questo la nostra priorità è quella di mettere tutti coloro che operano nel settore su base volontaria nelle condizioni di scambiare con il Comune quelle informazioni necessarie a renderlo vivibile.

  • Nell’ ambito del progetto di riqualificazione del territorio, qual è il progetto per la Zona Falcata?

Vogliamo che la Zona Falcata torni alla città, che i cittadini si impossessino di questo territorio così importante e identificativo per Messina, basti ricordare il suo antico nome, Zancle appunto. Pensiamo di valorizzare l’eccellente opera del Montorsoli , così come di destinare ad altro uso l’inceneritore presente, magari approfondendo un progetto che ci è stato sottoposto, per farne un particolare acquario. Vorremmo inoltre trasferire gli uffici del Punto Franco in questa zona e, in un contesto di collaborazione con l’Università di Messina per la creazione di un istituto idrobiologico, fornire un valido supporto agli studenti. Dedicare dunque la zona ai cittadini, ai turisti, a chi questa città vuole davvero viverla.

  • Cosa pensa di Messina città universitaria?

L’università deve scrollarsi di dosso tutti i condizionamenti e deve essere protagonista di un cambiamento, di una rivoluzione che porti avanti il merito, non i soliti giochi di potere. Anche il Comune dovrebbe avere un ruolo di controllo e promuovere la collaborazione con gli studenti, vedo l’Università al centro dell’innovazione e della rinascita della città di Messina, un luogo di grande cultura, di apertura e di confronto soprattutto.

  • Ci parli della squadra che ha scelto per governare la città di Messina

La nostra squadra è composta da molti professionisti , ingegneri, chimici, avvocati, ma anche commercianti e, ognuno a suo modo, apporta un fondamentale contributo al progetto. Parlo di Antonio Celona che da diversi anni opera nel settore dell’intercettazione di fondi europei, di Antonino De Luca che si è adoperato per le politiche sociali; siamo tutti molto giovani, ma non è vero, come è stato detto, che esiste un limite di età per accedere al movimento.

  • Quali sono i punti di rottura tra il movimento che lei rappresenta e le precedenti gestioni?

Noi non abbiamo lobbies alle quali dover giustificare le nostre scelte, vantiamo la piena libertà di accertare le responsabilità di coloro che hanno ridotto la città in queste condizioni; abbiamo notizia dell’esistenza di molti fondi che, per mancanza di volontà politica, non sono mai stati utilizzati e, per questo, chi ha sbagliato dovrà assumere il peso di quegli errori. C’è l’intenzione di costituirsi parte civile in tutti quei processi che verranno intrapresi per stabilire le responsabilità politiche di una cattiva gestione. Ci chiediamo il motivo per cui non sono stati utilizzati fondi pubblici per molti uffici che invece, ad oggi, hanno sede in strutture private alle quali viene regolarmente pagato un affitto. La rottura più forte è la nostra avversione a questo sistema, che ha generato risultati nefasti.

  • Cosa chiede ai messinesi ?

Chiedo di non alimentare questo sistema assistenzialista che crea vittime che sono allo stesso tempo carnefici, è il momento di risvegliare la propria coscienza di cittadini, di partecipare; la nostra politica tende ad avvicinare la gente a quello che è davvero l’interesse verso la cosa pubblica, infatti noi non abbiamo una segreteria politica nella quale vengono accolti favori o esigenze personalistiche, noi vogliamo ascoltare i cittadini ed abbiamo anche la volontà di informarli, di formarli ad ampio raggio perché solo attraverso la cultura potremo sconfiggere questo stato di cose. Continueremo sempre, qualunque sia l’esito delle elezioni, il nostro percorso che si prefigge di trasformare la stanchezza, la rassegnazione dei messinesi in volontà concreta di cambiamento.

  • Cosa vuole dire Maria Cristina alle donne ed ai giovani, in quanto rappresentante di entrambe le categorie?

Alle donne voglio dire di interessarsi al loro territorio, perché loro rappresentano una risorsa essenziale e devono essere rappresentate. E’ necessario attuare una politica per le donne, le condizioni in questa città non sono favorevoli, la mancanza di asili nido non permette loro di lavorare se non grazie alla vicinanza e all’ aiuto della famiglia, per questo abbiamo pensato di istituire i nidi famiglia, perché crediamo che la donna rappresenti una parte importante della cittadinanza ed ha il diritto di non dover delegare ad altri decisioni che riguardano invece chi affronta diversi ruoli nella società: donna, madre, moglie, lavoratrice, cittadina. Invito invece i giovani a prendere atto del fatto che è la politica il loro futuro, se oggi Messina è una città che non offre alcuna opportunità è anche per il forte disinteresse dei giovani che non pretendono dalla politica ciò che è giusto. Chiedo loro di considerare il politico come un impiegato, eletto per offrire risposte e migliorare le condizioni di questa città da ogni punto di vista.

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