A Lampedusa e Linosa raccolti 600 Pneumatici fuori uso nell’ambito di “PFU Zero nelle Isole Minori”

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foto2 (5)Sull’isola di Linosa, per la prima volta, sono stati raccolti 30 PFU abbandonati in natura. A Lampedusa, invece, la squadra dei subacquei ha iniziato il lavoro di raccolta sui fondali di tutto il porto nel pomeriggio del 30 maggio per portare a compimento l’intervento questa mattina raccogliendo in mare circa 120 PFU. EcoTyre ha provveduto a ritirare anche 150 PFU presso la nuova isola ecologica, come stabilito nel Protocollo d’intesa sottoscritto l’anno scorso dal Comune di Lampedusa, Marevivo ed EcoTyre. Oltre agli PFU raccolti in via straordinaria, il mezzo del Consorzio si è occupato di effettuare la raccolta ordinaria presso i gommisti, recuperando ulteriori 300 PFU. Mentre i sommozzatori erano impegnati nel recupero degli PFU, alcuni anche più grandi utilizzati per i mezzi agricoli, con l’aiuto della gru, la mascotte di EcoTyre, Gummy, spiegava agli oltre 300 alunni dell’Istituto Omnicomprensivo “Luigi Pirandello” di Lampedusa come funziona la corretta filiera di gestione di questi rifiuti e quanto il recupero sia necessario per la salvaguardia del mare e dei suoi abitanti. Gli PFU sono una tipologia di rifiuto, infatti, cosiddetta ‘permanente’: se lasciata in natura e in mare, necessita di centinaia di anni per degradarsi completamente. Se gestita in modo corretto, invece, è riciclabile al 100%: la maggior parte viene triturata generando il cosiddetto “granulato di gomma”, un materiale di riciclo riutilizzabile per diversi usi come i fondi stradali e le superfici sportive, per l’isolamento o per l’arredo urbano. In Italia è completamente operativa la filiera di recupero e gestione che prevede che ogni cittadino debba consegnare le gomme giunte a fine vita al gommista. Quest’ultimo può richiedere il ritiro gratuito a Consorzi come EcoTyre, primo in Italia per numero di soci e secondo per quantitativi gestiti, che si occupa della gestione gli PFU portandoli presso gli impianti di trattamento specializzati in cui vengono recuperati. Dopo Lampedusa, sono in programma sempre in Sicilia, altre due importanti tappe: a Ustica (mercoledì 1 giugno) e a Pantelleria (sabato 4 giugno).

‘PFU Zero nelle isole minori’ rifoto1 (7)entra nel più ampio progetto di EcoTyre, PFU ZERO, che ha l’obiettivo di avere a disposizione una mappatura delle situazioni di abbandono di PFU segnalate da enti locali, associazioni e cittadini. Le raccolte straordinarie eseguite da EcoTyre sono svolte in modalità totalmente gratuita e senza alcun costo per le Amministrazioni locali. È possibile segnalare un deposito abbandonato di PFU, collegandosi al sito internet dedicato (www.pfuzero.ecotyre.it): EcoTyre valuta ogni segnalazione, coordinandosi con gli enti locali per gli interventi di raccolta. “La continuità del Consorzio EcoTyre nel far conoscere la seconda vita degli PFU comincia a dare i suoi frutti. Con convinzione ed entusiasmo portiamo avanti questa campagna: da anni lavoriamo per diffondere la cultura della tutela del mare contro l’abbandono dei rifiuti sulle spiagge e sulle coste delle isole minori – ha spiegato Carmen Parisio Di Penta, Direttore Generale di Marevivo – E Lampedusa e Linosa sono impegnati con noi in quest’azione per difendere l’unicità della loro natura”. “Siamo molto soddisfatti – ha detto Enrico Ambrogio, Presidente di EcoTyre – del risultato raggiunto qui a Lampedusa e Linosa. La collaborazione con il Comune è ormai consolidata e sicuramente non si esaurirà con questo intervento. Abbiamo sottoscritto, insieme a Marevivo, nel 2015 un Protocollo d’Intesa con l’Amministrazione Comunale. Il Sindaco, infatti, ci ha espresso le criticità, legate alla geografia dell’Isola di Lampedusa, riscontrate per la gestione degli PFU. Per questo ci siamo impegnati tutti per la risoluzione di questa situazione: il Comune realizzando la nuova isola ecologica e il nostro Consorzio nella programmazione di interventi periodici di recupero degli PFU sull’isola”. “Immensa gratitudine per chi sta aiutando Lampedusa a pulire il mare, il bene più prezioso per la sopravvivenza e lo sviluppo della nostra isola. Si tratta, inoltre, di un’azione che stimola gli abitanti alla partecipazione attiva e favorisce la sensibilizzazione delle scuole e della comunità alla protezione del mare”, conclude Giusy Nicolini, sindaco di Lampedusa.

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