Emergenza rifiuti a Reggio Calabria, Malaspina denuncia: “amianto vicino a una scuola materna” | FOTO

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Il Consigliere Dimesso: “E’ veramente cambiato il sistema di rifiuti? L’inciviltà è colpa dell’amministrazione? Diventa una sua colpa quando, non esercitando il proprio dovere di controllo la favorisce. E la mancanza di controllo di questa amministrazione è non solo evidente, ma soprattutto colpevole”. E poi cita un episodio accaduto in Consiglio Comunale

Si continua a parlare di emergenza rifiuti a Reggio Calabria, un problema ormai noto e arcinoto nella città dello Stretto tra cambi di società di raccolta, differenziata che funziona parzialmente, lotte interne alla Regione per il raddoppio del termovalorizzatore a Gioia Tauro e formazioni continue di macro e microdiscariche da Nord a Sud. Proprio su una di queste si è concentrata l’attenzione di Nicola Malaspina, ex Consigliere Comunale ora dimesso, che su Facebook ha denunciato una situazione di grave degrado: “E’ veramente cambiato il sistema di rifiuti?”, si domanda. “Ad osservare il rione Marconi, ormai da considerarsi vera e propria cartina al tornasole, per misurare il problema, la domanda va posta – scrive – Già dopo le prime settimane dell’avvento del nuovo gestore, ai primi blocchi della raccolta, più volte, i cassonetti sono stati dati alle fiamme. Ma oggi, si può dire di aver toccato veramente il fondo, considerato che, nella ‘terra di nessuno’, è proprio il caso di dirlo, in prossimità di una scuola materna ed elementare, sono stati abbandonati rifiuti pericolosi, per essere più precisi lastre di amianto” (tutte le foto a corredo dell’articolo).

“Aldilà dell’evidente mancata raccolta dei rifiuti, qualcuno obietterà: ‘ma l’inciviltà è colpa dell’amministrazione?'”, altra domanda che Malaspina si pone. A suo modo divere “diventa una sua colpa quando, non esercitando il proprio dovere di controllo la favorisce. E la mancanza di controllo di questa amministrazione è non solo evidente, ma soprattutto colpevole”. E poi racconta un fatto: “Ormai nel lontano settembre 2021 – scrive – quando ancora sedevo in Consiglio Comunale, ricordo molto bene, che in sede di commissione, l’assessore all’ambiente, oggi f. f., accompagnato del dirigente di settore, tra le azioni da porre in essere per mettere fine alla crisi dei rifiuti, esposero la volontà di mettere in esercizio un sistema di videosorveglianza con lo scopo di individuare gli incivili. Addirittura, se non ricordo male, in quell’occasione raccontarono di un bando di gara, in stato avanzato, per l’acquisto e la posa in opera di tali strumenti. A distanza di 8 mesi, nulla di tutto questo è stato realizzato, mi chiedo dunque se questa ‘fantomatica’ gara è stata avviata/conclusa e se, nel caso fosse stata espletata, mi chiedo anche il perché il sistema di videosorveglianza non è ancora operativo”, fa notare. “Se invece, la gara non fosse mai stata nemmeno avviata, le domande da porre all’amministrazione sarebbero sicuramente diverse, inclusa la più interessante: A chi giova il perdurare di questa situazione? Avremo mai una risposta????”, si chiede in conclusione.

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