Calabria, ucciso giovane tossicodipendente: padre e figlio finiscono in carcere per “omicidio, occultamento e soppressione di cadavere” [FOTO, NOMI e DETTAGLI]

  • Geolocalizzazione dell'abitaizone degli autori del fatto/reato, del luogo del rinvenimento del corpo carbonizzato e del tragitto seguito dai colpevoli dopo l'omicidio
  • Transito dell'autovettura della vittima poco prima di essere portata sul luogo dell'incendio e del ritrovamento
  • Transito dell'autovettura con a bordo gli autori del fatto/reato mentre ritorna dal luogo dell'incendio
  • Luogo del ritrovamento del cadavere di Piperno carbonizzato all'interno del veicolo anch'esso incendiato
  • Perfidio Ezio classe 1984
  • Perfidio Francesco classe 1960
  • Piperno Stefano classe 1984
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StrettoWeb

Nicotera (VV): esecuzione di 2 ordinanze di custodia cautelare in carcere per omicidio e soppressione di cadavere in concorso

Nella nottata odierna, in Nicotera, i militari del Comando Provinciale di Vibo Valentia e del R.O.S., con la collaborazione dello Squadrone Eliportato “Cacciatori” di Calabria, eseguivano ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Vibo Valentia su richiesta della locale Procura della Repubblica, che concordava con le risultanze investigative dell’Arma, nei riguardi di 2 pregiudicati di Nicotera, PERFIDIO Francesco cl. 60 e PERFIDIO Ezio cl. 84, rispettivamente padre e figlio, ritenuti responsabili in concorso fra loro di omicidio nonché di occultamento e soppressione di cadavere.

L’attività investigativa, che scaturiva dal ritrovamento, avvenuto il 20 giugno 2018 in Nicotera, di un’autovettura completamente distrutta dalle fiamme con all’interno i resti di un cadavere carbonizzato, identificato poi in PIPERNO Stefano cl. 84, tossicodipendente, scomparso dal giorno precedente, ha consentito di risalire compiutamente all’identità degli assassini e al movente dell’atto omicidiario, causato dalle pressanti richieste della vittima, finalizzate ad ottenere dello stupefacente del tipo cocaina, pur avendo maturato debiti pregressi con gli aggressori. Per quanto concerne, invece, alla dinamica del delitto, gli investigatori riuscivano ad appurare che alla base vi è stata una lite culminata con l’assassinio del PIPERNO con un colpo d’arma da fuoco giorno 19 giugno e che ad esplodere i colpi materialmente fu il figlio PERFIDIO Ezio, il tutto alla presenza del padre PERFIDIO Francesco che aiutava poi il figlio a caricare il PIPERNO in auto e trasportarlo nel luogo, distante circa 2 km circa dalla loro casa, dove poi fu rinvenuta l’autovettura bruciata il successivo giorno 20 giugno.

A corollario di ciò, inoltre, i militari operanti ricostruivano quelli che sono gli interessi nella vendita di stupefacenti che gli arrestati hanno nel territorio di Nicotera, in special modo PERFIDIO Francesco che ha numerosi precedenti specifici in materia.

Ad aggravare il quadro complessivo vi è da un lato il fatto che il gesto gravissimo e letale sia stato compiuto di base per una somma irrisoria di denaro di debito, dall’altro che entrambi i soggetti abbiano da subito cercato di occultare il cadavere e qualsiasi collegamento, anche relazionale, nei confronti della vittima.

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