Il Ponte sullo Stretto e i porti di Messina “al centro del Mediterraneo”: così lo Stretto può riscrivere il futuro della Sicilia

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All’interno del “Libro Bianco”, presentato questa mattina alla Camera di Commercio di Messina da UnionTrasporti, anche il raddoppio Giampilieri-Fiumefreddo, la tratta ferroviaria Palermo-Messina e l’intervalliva tirreno-ionica sono inserite come il Ponte sullo Stretto tra le opere a “Priorità 1”

Il Ponte sullo Stretto è stato inserito tra le opere fondamentali per la crescita della Sicilia e delle sue imprese. L’opera di collegamento stabile con la sponda calabrese è infatti stata considerata di “Priorità 1” all’interno del “Libro Bianco” presentato questa mattina alla Camera di Commercio di Messina. Il documento, che è stato elaborato da UnionTrasporti, stabilisce il quadro delle opere che sono da realizzare per dare competitività alle attività economiche dell’Isola, sarà questo un punto di partenza nei tavoli di confronto regionali e col nuovo Governo nazionale. Le varie opere sono state suddivise in base, appunto, alla loro priorità e fra queste c’è appunto il Ponte tra Messina e Reggio Calabria: le imprese siciliane pagano infatti un deficit logistico in quanto situate in un territorio separato dalla Penisola e con infrastrutture inadeguate. Durante il congresso è stato ricordato che il costo dell’insularità è di circa 6 miliardi di euro ogni anno, aspetto che penalizza le attività locali rispetto ai competitors nazionali e internazionali. E’ per questo che la realizzazione del Ponte favorirebbe non solo l’area metropolitana dello Stretto, ma l’intera Sicilia perché si tratta dell’infrastruttura cardine di un sistema logistico che comprende investimenti su porti, aeroporti e linee ferroviarie, stradali e autostradali.

In tutto questo, Messina è probabilmente il territorio più interessato, visto che delle 138 opere selezionate da UnionTrasporti ben 36 riguardano la città dello Stretto: oltre il Ponte infatti, il raddoppio Giampilieri-Fiumefreddo, la tratta ferroviaria Palermo-Messina e l’intervalliva tirreno-ionica sono inserite nell’elenco delle principali priorità. Insomma, oggi è stato dato il via per un “percorso virtuoso” dei progetti regionali attraverso dei contributi pragmatici per una migliore strategia sulle infrastrutture, sia materiali che immateriali. Si partirà dall’ascolto del territorio, definito approccio “bottom-up” che valorizza l’identità e la vocazione di ciascun territorio per lo sviluppo dell’economia regionale: “questo permette di recepire le esigenze e le indicazioni provenienti dal mondo imprenditoriale con una lettura di sintesi regionale che si indirizza sulla selezione di alcune opere infrastrutturali indicati come prioritarie (modello MOVEO / MIMS)”. Inoltre, grazie al supporto delle Camere di commercio siciliane, alla partecipazione delle imprese, delle associazioni datoriali territoriali e degli attori chiave del territorio (comprese università e centri di ricerca) si lavorerà in sinergia per raggiungere gli obiettivi comuni.

L’aspetto positivo nel complesso è dato dalla visione della Sicilia come piattaforma ideale dell’Europa sul Mar Mediterraneo, una lettura che sembra essere stata capita anche dalla coalizione di Centrodestra, fresca vincitrice sia a livello nazionale che regionale. La provincia di Messina non può prescindere da questo tipo di ragionamento e deve saper sfruttare al massimo la propria posizione geografica sul mare: tra le “Priorità 2” del documento di UnionTrasporti, a tal proposito, trovano spazio infatti gli interventi sui porti di Tremestieri e Milazzo, la riqualificazione del quartiere fieristico di Messina, mentre all’interno delle “Priorità 3” ci sono l’infrastruttura tecnologica e lo snodo ferroviario di Messina. Una sfida quindi che interessa diversi attori tra istituzioni e tessuto imprenditoriale, ma soltanto attraverso la sinergia si possono raggiungere risultati concreti.

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