Supervaccinati e da oggi anche con l’obbligo di mascherina all’aperto. Ancora Italia Calabria critica Occhiuto: “ordinanza pericolosa”

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“Non si può continuare a vessare un’intera popolazione solo per capriccio, per mero esibizionismo o servilismo, continuare a produrre norme restrittive che nessun effetto avranno nel contenimento della pandemia”: la nota di Giuseppe Modafferi, Coordinatore Regionale del partito Ancora Italia Calabria

Nella giornata di sabato 4 dicembre 2021 il Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, con l’ordinanza n. 76 ha sancito l’obbligo dell’utilizzo della mascherina in tutti i luoghi all’aperto del territorio calabrese a partire da oggi 6 dicembre 2021 e sino al 6 gennaio 2022. Una decisione che suona un campanello d’allarme, visto l’aumento di contagi e delle ospedalizzazioni che porterà molto probabilmente la Regione al passaggio in zona gialla, ma che ha generato qualche malumore. Di seguito il comunicato di Giuseppe Modafferi, Coordinatore Regionale del partito Ancora Italia Calabria:

“Tale provvedimento desta sorpresa e preoccupazione, non è chiaro quali possano essere stati gli elementi logici e scientifici a supporto di tale ulteriore norma restrittiva essendo che ad oggi non emergono valori né di contagio, né di ricoveri in terapia intensiva tali da giustificare tale atto di violenza gratuita nei confronti della popolazione calabrese. Nella stessa ordinanza, infatti, si evidenzia che i dati epidemiologici e di monitoraggio disponibili per l’intero territorio regionale rientrano entro i limiti fissati per la c. d. zona bianca. Sia l’incidenza dei contagi ogni centomila abitanti che la percentuale di posti letto occupati con pazienti positivi al coronavirus, sia nelle terapie intensive che nelle aree di degenza medica ordinaria è ben al di sotto delle soglie di allerta.

Alla luce di questi dati oggettivi ed ufficiali e dei dubbi della comunità scientifica sia sulla diffusione del virus in zone aperte, sia dell’efficacia della mascherina nel prevenirne la diffusione, domandiamo al Presidente Occhiuto quali sono i reali motivi di tale affrettata e pericolosa ordinanza. Da evidenziare che la Calabria è l’unica regione che ad oggi prevede una simile restrizione, a fronte di regioni con valori di contagio e di utilizzo delle terapie intensive maggiori di quelle calabresi, altro aspetto rilevante è che non vi è alcuna distinzione tra persone che hanno completato il ciclo vaccinale e non, quindi i primi nonostante essersi sottoposti alle due dosi previste si vedono obbligati ad inossare le mascherine all’aperto con un salto indietro di quasi due anni, e con i sacrifici vanificati.

Facciamo altresì notare che per le norme nazionali vigenti non esiste un esplicito obbligo di indossare la mascherina all’aperto, bensì “è fatto obbligo di portare con sé i dispositivi di protezione individuale da utilizzare anche all’aperto nei casi in cui si verifichino situazioni di affollamento e/o assembramento”. Un simile provvedimento sarà un altro duro colpo alla già disastrata economia calabrese, un altro divieto che non aiuta la ripresa del commercio con ulteriori danni alle piccole imprese che già soffrono le difficoltà note determinate dalla pandemia. Per gli argomenti suesposti invitiamo il Presidente Occhiuto di occuparsi seriamente dei gravi problemi che oggi attanagliano la Calabria, ad oggi i suoi interventi sono apparsi superficiali, demagogici e poco orientati al bene della popolazione calabrese.

Non si può continuare a vessare un’intera popolazione solo per capriccio, per mero esibizionismo o servilismo, continuare a produrre norme restrittive che nessun effetto avranno nel contenimento della pandemia. Ci aspetteremmo provvedimenti orientati a dare un aiuto concreto al moribondo commercio, azioni che limitino paure e frustrazioni ed incoraggino al ritorno ad una vita normale. Una classe politica inetta sta abusando della pazienza di una popolazione che subisce da due anni le follie, in una simile delirante situazione l’unica via rimane quella di resistere”.

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