Caos Covid in Brasile-Argentina, cosa accade dopo la sospensione? Le possibili soluzioni a uno scenario surreale

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Brasile-Argentina sospesa dalle autorità sanitarie per una questione legata al protocollo anti-Covid: le possibili soluzioni delle Fifa

Uno scenario a dir poco surreale. Accenno di rissa in campo dopo una brutta entrata di Romero su Militao, animi caldissimi e partita sospesa. Ma non per quanto stava accadendo sul rettangolo di gioco. Alcuni uomini dell’autorità sanitaria brasiliana sono intervenuti letteralmente per ‘deportare’ 4 calciatori dell’Argentina (Martinez, Romero, Buendia e Lo Celso) che non avrebbero potuto prendere parte alla partita. L’arbitro Valenzuela ha sospeso la gara. Il motivo dell’accaduto? Tali calciatori militano in Premier League, dunque nel Regno Unito, uno di quei Paesi nella ‘black list Covid’ del Brasile provenendo dai quali sono necessari 14 giorni di isolamento. Secondo l’Anvisa, gestita da un ex militare vicino al presidente Bolsonaro, i calciatori in questione non avrebbero rispettato il protocollo e avrebbero addirittura dichiarato il falso entrando in Brasile, spiegando di provenire dal Venezuela e non dall’Inghilterra. L’Argentina è rimasta per circa 2 ore chiusa negli spogliatoi, sorvegliati da dei funzionari armati, e ha lasciato San Paolo in aereo solo dopo l’intervento dell’ambasciatore argentino.

Quali scenari si aprono dopo la sospensione?

Essenzialmente la FIFA si troverebbe davanti a 2 strade. La prima opzione riguarda la riprogrammazione della sfida, in una data utile alquanto complicata da trovare; la seconda sarebbe quella riguardante l’assegnazione della vittoria a tavolino all’Argentina, con annesse sanzioni al Brasile (come ad esempio la squalifica del campo e l’impossibilità di disputare in casa le prossime sfide in programma). In ogni caso l’Argentina non dovrebbe rischiare nulla in ambito sportivo, al massimo conseguenze legali se venissero provate le false dichiarazioni dei 4 calciatori. Secondo la FIFA, la ripetizione della partita è ammessa soltanto per “sospensione per cause di forza maggiore”, ma resta comunque proibita l’ingerenza di autorità governative. In questo caso, le norme Fifa prevedono il k.o. a tavolino e pesanti sanzioni per il Brasile. A complicare la posizione di Neymar e compagni ci sono poi due precedenti: la mancata quarantena dei giocatori brasiliani provenienti dalla Premier nell’ultima Coppa America (con lo stesso protocollo sanitario) e il permesso di libera circolazione concesso a Willian, tornato in Brasile dopo essersi svincolato dall’Arsenal.

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