Caso Denise Pipitone, la procura di Marsala riapre le indagini: ipotesi di depistaggi o errori nell’inchiesta

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Caso Denise Pipitone, la procura di Marsala riapre le indagini: si valuta la possibilità che ci siano stati depistaggi o errori nell’inchiesta

Il caso Denise Pipitone presenta un’importante novità. Dopo quanto accaduto con le vicende di Olesya Rostova, i riflettori dei media sono tornati ad accendersi sulla vicenda. La piccola bimba scomparsa da Mazara del Vallo nel 2004 è entrata nei cuori e nella memoria di tutti gli italiani e c’è rimasta ancora oggi, a giudicare dal grande seguito che hanno avuti i nuovi sviluppi sulla vicenda. La procura di Marsala, a 17 anni di distanza dalla scomparsa, ha deciso di riaprire le indagini. Ancora oggi troppi punti della vicenda continuano ad essere avvolti da un fitto e intricato mistero: una bambina è letteralmente scomparsa nel nulla, in pieno giorno, senza lasciare alcuna traccia e senza che ci siano stati testimoni. In un paesino del Sud Italia, all’ora di pranzo, sembra impossibile. E probabilmente lo è.

La procura infatti sta cercando di capire se ci siano stati depistaggi o errori nell’inchiesta dell’epoca. Oggi è stata sentita, in qualità di persona informata sui fatti, Maria Angioni, ex pm che all’epoca si occupò del caso. Attualmente giudice a Sassari, Maria Angioni aveva dichiarato in tv di aver avuto il sospetto di presunte fughe di notizie in merito alle indagini, sottolineando come gli indagati fossero stati informati di essere sotto intercettazione, rendendo vano il tentativo di ottenere informazioni importanti attraverso le quali sviluppare le indagini.

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