MotoGp – Caso doping Andrea Iannone: sentenza rimandata a metà novembre, stagione compromessa

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Rinviata a metà novembre l’esito della sentenza per doping nei confronti di Andrea Iannone: la stagione 2020 del pilota Aprilia è compromessa

Quello di ieri è stato il giorno più importante della carriera di Andrea Iannone, ma si è concluso con un nulla di fatto. La definizione l’ha data lo stesso pilota dell’Aprili, presentatosi al TAS di Losanna per conoscere l’esito della sentenza legata al famoso caso di doping che lo tiene fermo da diversi mesi. In passato era stata riconosciuta l’involontarietà dell’assunzione della sostanza illegale (Drostanolone), contenuta secondo la difesa del pilota in della carne mangiata in un ristorante in Malesia. La Wada però ha utilizzato il pugno di ferro, ottenendo una sospensione di 18 mesi, richiedendone però una più grave fino a 4 anni. Tre le vie percorribili: la conferma della sospensione di 18 mesi; l’estensione della pena fino a 4 anni; l’assoluzione completa. La giornata è stata composta da tre fasi: il dibattito sulla carne contaminata, l’esame del capello e il colloquio con il motociclista. Al termine di quest’ultima fase, i giudici si sono riuniti per prendere la fatidica decisione, ma nella serata di ieri però nessuna comunicazione. Solo quest’oggi il tribunale arbitrale internazionale dello sport ha comunicato che la sentenza sarà notificata a metà novembre: la stagione 2020 del pilota Aprilia è definitivamente compromessa.

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