Femminicidio Furci Siculo: “ho ucciso Lorena colpendola con mani e piedi”, la ricostruzione del gip

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Femminicidio Furci Siculo, la ricostruzione del gip: ieri nuova audizione per De Pace, ma l’assassino non ha dato alcuna risposta in video conferenza

Non ha neanche pronunciato il suo nome e la data di nascita per compilare il verbale, ieri l’assassino della giovane Lorena Quaranta dal carcere in cui è avvenuta l’audizione in video conferenza col giudice. E’ rimasto muto di fronte al gip Antonio De Pace, il calabrese 27enne e studente di Medicina, accusato di aver ucciso la compagna con cui conviveva in un appartamento a Furci Siculo (paesino in provincia di Messina). Su di lui pende l’accusa di omicidio volontario aggravato dalla convivenza e dai motivi futili che hanno portato all’uccisione della donna.

Tragedia Lorena Quaranta: la ricostruzione dell’omicidio

Un primo chiaro dato è emerso dalle indagini che sono già in corso: Lorena è stata prima “colpita con mani e piedi in uno scatto d’ira durante una litigata e poi strangolata”. Da quel che si legge nelle pagine scritte dal gip è evidente che il reato sia stato determinato da stimoli esterni lievi e banali rispetto alla gravità di quanto commesso. “E’ un pretesto per dare sfogo al proprio impulso criminale”, si legge. De Pace in un primo momento si era difeso, dicendo di aver reagito così in preda all’ansia dovuta alla sicura positività al Coronavirus, a lui trasmesso proprio dalla fidanzata. Il test del tampone però ha dato esito negativo, il ragazzo ha concluso con viso completamente spaesato “sono uscito pazzo, ho sbagliato e non voglio aggiungere altro”.

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