Il governo lavora alla Flat Tax al 15% per le famiglie: coperture dai tagli alle agevolazioni fiscali [DETTAGLI]

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Flat Tax, Salvini e Di Maio compatti. Nella bozza del Def le coperture arriveranno dai tagli delle agevolazioni fiscali

La progressiva introduzione della flat tax ridurra’ il cuneo fiscale sul lavoro e sara’ coperta da una riduzione delle spese fiscali, salvaguardando quelle destinate al sostegno della famiglia e delle persone con disabilita‘”. E’ quanto si legge nella bozza di Pnr allegata al Def che sara’ discussa nel pomeriggio dal Cdm. Gia’ con la prossima manovra per il 2020 ci sara’ un “paziente lavoro di revisione della spesa corrente” e “delle agevolazioni fiscali“.

Luigi Di Maio, “garante Flat tax se per ceto medio, no slogan”

Sulla Flat tax come ho gia’ spiegato ieri c’e’ tutto il mio sostegno se rivolta non ai ricchi ma, come abbiamo chiesto, al ceto medio, alle famiglie, alle imprese. Su questo mi faccio garante del suo inserimento nel Def e della sua prossima implementazione nei tempi previsti. Quello di cui non mi farei mai garante e’ lanciare slogan o promesse alla Berlusconi, come ho sempre spiegato settimane fa“. Lo afferma il vicepremier Luigi Di Maio.

Salvini: “per flat tax più garanti ci sono e meglio è”

Bene, e’ un’idea della Lega: piu’ garanti ci sono, meglio e’“. Lo ha detto il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, a margine del Salone del Mobile di Milano, commentando le affermazioni del ministro Luigi Di Maio, che ha detto di essere disposto a farsi garante della flat tax se rivolta al ceto medio.

Flat tax, Boccia: “sia per produttori, lavoratori e imprese”

Ci aspettiamo una Flat tax che abbia un’attenzione verso il mondo dei produttori, dei lavoratori e delle imprese”. E’ l’auspicio del presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, oggi all’inaugurazione del Salone del Mobile. “Ci auguriamo – ha aggiunto – che il governo faccia un passo avanti perche’ occorre un intervento organico di politica economica per mettere il Paese nelle condizioni di competitivita’ nel mondo“.

Governo, Tajani: “mini Flat tax è solo propaganda elettorale”

La Flat tax o si fa o non si fa. La mini Flat tax non esiste, se si vuole dare una spinta all’economia bisogna ridurre drasticamente la pressione fiscale. Altrimenti diventa solamente propaganda elettorale“: di questo e’ convinto il presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani. “L’Italia – ha detto a margine del Salone del Mobile – ha bisogno di un cambiamento sostanziale della politica economica per permettere di combattere la disoccupazione. Servono infrastrutture, riduzione delle tasse alle famiglie e alle imprese“.

Flat tax, Brunetta: “la proposta di Salvini non funziona”

Anche sorvolando sulla realizzabilità dell’operazione in un bilancio dello Stato zavorrato da 23 miliardi di clausole IVA per elargire prepensionamenti e confuso assistenzialismo, la Flat tax per le famiglie con redditi fino a 50.000 sarebbe il più clamoroso incentivo fiscale della storia alle separazioni delle famiglie bi-reddito del ceto medio. Continuare a buttare miliardi in misure sbagliate, solo perché suonano bene in ottica di propaganda, è veramente un delitto. Se si vogliono aiutare le famiglie del ceto medio, non soltanto quelle numerose, bisogna aumentare in modo esponenziale la riduzione del carico fiscale che determina la presenza già del solo primo figlio e poi dei successivi. Il quoziente familiare, ad esempio, va in questa direzione, perché somma i redditi familiari, ma poi li divide per teste, rendendo molto più attenuata la progressività in un contesto di assoluta equità, perché tratta in modo uguale nuclei familiari con lo stesso numero di componenti e con lo stesso reddito complessivo, a prescindere dalla sua distribuzione. È insomma un incentivo fiscale ad allargare la famiglia e a stare insieme“. Lo scrive in una nota Renato Brunetta, deputato e responsabile economico di Forza Italia. “L’idea della Lega, invece, non offre alcun aiuto alle famiglie monoreddito fino a 25.000 euro, mantiene scarsamente significativa la rilevanza fiscale dei figli e addirittura incentiva pesantemente la separazione delle famiglie bi-reddito che hanno due redditi individualmente sotto i 50.000 euro, ma che sommati superano la soglia“.

Cgil: “su Flat tax dibattito stucchevole, è iniqua”

Troviamo un po’ stucchevole il dibattito pre-elettorale interno alle forze di maggioranza sulla Flat tax, e siamo contrari a qualsiasi tassazione piatta, tanto piu’ sui redditi familiari, ovunque venga inserita nel bilancio o nel Def. Da tempo insistiamo sull’urgenza di una vera riforma fiscale all’insegna della progressivita’ per alleggerire il carico su lavoratori e pensionati“. Cosi’, in una nota, la Cgil nazionale commenta il provvedimento tanto discusso in queste ore, ritenendolo “il modo peggiore per affrontare la questione, non garantisce giustizia, equita’, ne’ tanto meno crescita economica“. La Confederazione, inoltre, spiega: “I calcoli sono semplici: un’aliquota del 15 per cento uguale per tutti, basata sui redditi dei nuclei familiari e non piu’ personali, da zero a 50 mila euro, comporterebbe effetti irrazionalmente distribuiti e benefici concentrati soprattutto sui redditi piu’ alti della fascia e non su quelli medio-bassi. Tutto cio’ comporta uno svantaggio notevole anche per i secondi percettori di reddito, in gran parte donne“. In merito alle politiche per la famiglia, la Cgil ritiene “fondamentale intervenire con politiche sociali e investimenti pubblici, utili anche a creare lavoro e nuovi redditi. Invece, questo Governo per sostenere la Flat tax continua a tagliare la spesa sociale. L’aumento dei redditi netti, derivanti da un’imposizione regressiva, produrrebbe – sottolinea il sindacato – piu’ effetti collaterali che benefici: contrazione del welfare e dei servizi pubblici, aumento delle disuguaglianze, distorsione del sistema fiscale e peggioramento delle finanze pubbliche”. Per poi concludere: “Non possiamo, quindi, che ribadire la necessita’ che il governo affronti il tema senza miopie e velleita’ elettoralistiche. L’importanza della questione fiscale merita un tavolo partecipato da tutte le parti sociali. La riforma fiscale e’ un tema che coinvolge ogni cittadino di questo paese, non puo’ essere affrontato tra i soli contraenti di un contratto privato di governo“.

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