Gene Gnocchi a Rai Radio2: “possono dirmi che non faccio ridere, ma se qualcuno dice che non so giocare a calcio mi incazzo

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Gene Gnocchi a Rai Radio2: “possono dirmi che non faccio ridere, ma se qualcuno dice che non so giocare a calcio mi incazzo. Di Martedi? Con Floris rapporto meraviglioso, ma i politici ci tolgono il lavoro”

Gene Gnocchi è intervenuto ai microfoni di Rai Radio2 nel corso del format “I Lunatici”, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, in diretta ogni notte dall’1.30 alle 6.00 del mattino.

Gene Gnocchi, se non fosse diventato un comico, avrebbe fatto l’avvocato: “Sarei stato un buon avvocato se non fosse esplosa la mia carriera. Mi piaceva, però chiaramente mi piace molto di più fare il cretino”.

Ma Gene Gnocchi è stato un calciatore professionista: “Il debutto in A non mi è mai riuscito. Ma a pallone ci so giocare. Ho fatto un derby del cuore con Mino Reitano e Tony Santagata. Avevano i capelli tinti. Dopo dieci minuti io feci gol. Loro mi vennero ad abbracciare e mi sporcarono con tutta la tintura dei capelli. Io pensai che il derby del cuore non potevo farlo, perché ero un calciatore vero. A me puoi dirmi che non faccio ridere, non mi interessa, ma se mi dici che non so giocare a calcio mi incazzo come iena. Amavo Savivevic, lo vidi a Parma in una partita tra Jugoslavia e Italia Under 21. Lui era marcato da uno dei nostri difensori migliori, ma Savicevic lo ridicolizzò, mi innamorai di questo calciatore e da lì continuai a seguirlo, prima alla Stella Rossa, poi al Milan. Mi piacerebbe essere nella vita un Savicevic, lui è un genio vero, col tempo ci siamo conosciuti, siamo diventati amici, lui rappresenta ciò che penso io della vita, è uno che all’inizio sembra sornione, non gli dai fiducia, poi all’improvviso ti cambia le partite”.
Su Di Martedì: “L’atmosfera è ottima, con Floris c’è un rapporto meraviglioso. Il problema è che i politici sono molto peggio di quello che pensavo. Ormai questi politici li vedi come rivali dal punto di vista della comicità, ti tolgono il lavoro, è difficile competere con loro. Ho detto a Floris di prendere al mio posto Toninelli o la Castelli, ma lui non si rassegna. Un tempo i politici presi di mira dalla satira rosicavano, oggi no. Per loro è come un amplificare il loro ego, la loro prosopopea. Adesso per far veramente satira politica bisognerebbe far parlare solo loro, senza rappresentarli. Si autodefiniscono. Se li rappresenti, ne acquistano in valore”.
Salvini una volta non prese bene la sua battuta: “Gli dissi che mi aveva chiamato la Isoardi, gli dissi di non prendere il viagra perché lei usciva con delle amiche e quindi non si sarebbero visti. Lui se la prese parecchio. Non mi ha detto nulla, ma ha fatto una faccia come a dire che se gli fossi capitato davanti con una ruspa sarebbe stato meglio che mi spostassi”.
Sul ‘tifo’ politica: “Non puoi far battute sui Cinque Stelle, si scatena la canea. Questo ovviamente ti spinge a farle, ma hanno degli elettori molto attivi. Se fai una battuta sui cinque stelle dopo pochi secondi su Facebook ti iniziano a scrivere di tutto, da è finita la pappatoia a zecca rossa”.
Sulla sinistra: “Con l’elezione di Zingaretti c’è un po’ di risveglio, poi vediamo come si comporteranno. Devono smetterla di litigare tra di loro, almeno ci sarebbe un’opposizione più presente. Zingaretti comunque è il meno peggio tra quelli che si vedono all’orizzonte”.
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