L’Udc presente al sanità day di Locri: “Da Scura soltanto promesse”

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L’Udc presente al sanità day di Locri: “Da Scura soltanto promesse”

L’Udc ha risposto presente alla giornata voluta dal sindaco di Locri per fare il punto della situazione sullo stato in cui versa la sanità nel comprensorio e sulle prospettive dell’ospedale. Il partito, rappresentato dal commissario provinciale Paola Lemma e dal delegato Riccardo Occhipinti, ha voluto dare un segnale di vicinanza e interesse alla cittadinanza locrese che merita di vedere tutelati al meglio i propri diritti, a partire da quello alla salute. “La relazione del commissario ad acta per il piano di rientro dal debito sanitario Massimo Scura è stata piuttosto deludente – spiega Riccardo Occhipinti –  abbiamo ascoltato soltanto giustificazioni legate alle passate e scellerate gestioni e promesse vacue per il futuro. Ad oggi nessuno sa quale sarà il reale destino dell’ospedale di Locri”. Per gli esponenti dell’Udc non sono state convincenti neanche le promesse relative alle future assunzioni e all’acquisto di macchinari che il nosocomio locrese attende da tempo. “Dopo quattro anni di gestione commissariale Scura non può limitarsi a fare generiche rassicurazioni. Né appare convincente il passaggio del commissario quanto spiega che l’ospedale non deve essere considerato come unico centro di erogazione delle prestazioni sanitarie chiamando in causa il sistema di medicina territoriale e di base. Non ci siamo proprio – dice a chiare lettere Occhipinti – l’ospedale di Locri non deve certo essere l’unico centro di erogazione delle prestazione, ma deve essere un ospedale degno di questo nome con attrezzature e medici in grado di fornire l’assistenza ad una popolosissima cittadinanza. I parlamentari presenti, alcuni facenti parte della maggioranza che sostiene il governo guidato dal premier Conte, hanno ancora una volta toccato con mano la gravità della situazione. Si faccia il prima possibile per far voltare pagina alla Calabria, farla uscire dalla gestione commissariale e garantire ai suoi abitanti pari diritti rispetto ai connazionali che vivono in regioni come Lombardia e Piemonte”.

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