Apparsi nuovi striscioni per le strade della Valle del Mela, le precisazioni del Comitato no inceneritore
“Un messaggio chiaro e inequivocabile per le strade della valle del Mela: la nuova autorizzazione alla RAM deve prevedere investimenti per la salute e la sicurezza del lavoro. Messaggio semplice che rompe quel muro di gomma che le testate locali -prima fra tutte la gazzetta del Sud, ma non solo- hanno alzato intorno alla questione della nuova AIA della Raffineria di Milazzo. Un muro fatto di vere e proprie bufale.
- Bufala numero uno: le tecnologie per tagliare nettamente le emissioni non esistono. Niente di più falso. Periodicamente l’Unione Europea compila una lista delle migliori tecnologie presenti sul mercato. Le aziende inquinanti devono semplicemente uniformarsi.
- Bufala numero due: Investire in ambientalizzazione metterebbe a rischio i lavoratori. Siamo di fronte a un ribaltamento completo della realtà. Gli interventi di rinnovo e ambientalizzazione aumenterebbero i posti di lavoro, senza contare il fatto che i lavoratori potrebbero finalmente operare in un ambiente più salubre e meno pericoloso dell’attuale, come testimoniano i frequenti incidenti. Infine, un taglio netto delle emissioni, migliorerebbe la convivenza col territorio dell’industria, diminuendo i contenziosi, con un prevedibile effetto positivo sulla stabilità nel tempo dell’impiego.
- Bufala numero tre, la più grossa. Le spese generate dall’ambientalizzazione sarebbero insostenibili per la RAM. Qui tocchiamo l’apice della fantasia -deviata. L’azienda guadagna circa mezzo miliardo netto l’anno. Se c’è una cosa che il taglio delle emissioni intaccherebbe, quella di certo è l’avidità di amministratori e proprietà.
Questa volta la valle del Mela deve rompere il ricatto e rifiutare la scelta fra tumore o disoccupazione. I lavoratori della RAM e i cittadini della Valle del Mela devono lottare fianco a fianco per pretendere investimenti necessari all’aumento degli attuali livelli occupazionali e alla riduzione della quantità di veleno scaricato nei corpi delle donne, uomini ed esseri viventi della Valle“- è quanto riporta il Comitato no Inceneritore Valle del Mela.