Reggio Calabria, prete esorcista convocato a scuola: dopo l’articolo di StrettoWeb parte un’incredibile “caccia alle streghe”

StrettoWeb

Reggio Calabria: ieri abbiamo pubblicato la notizia del prete esorcista convocato in un noto istituto scolastico della città, oggi inizia un’incredibile “caccia alle streghe”…

prete esorcistaClima d’inquisizione a Reggio Calabria, è proprio il caso di dirlo. Medioevo allo stato puro. Ieri abbiamo pubblicato la notizia, ovviamente certa e verificata, della Preside di un noto istituto scolastico che ha convocato un prete esorcista a scuola dopo che alcune maestre le avevano parlato di fantomatiche “sedute spiritiche” tra ragazzini. In tanti ci hanno contattato per conoscere il nome dell’Istituto in cui si sono svolti i fatti incriminati, che avevamo deciso di non rendere pubblico per ovvi motivi a tutela della privacy dei minori.

Tra questi, proprio il sociologo Antonio Marziale, Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria ci ha contattato per conoscere i dettagli della vicenda e l’istituto in cui s’è svolto quanto raccontato da StrettoWeb. E oggi ha deciso di inviarci una nota surreale, in cui si schiera dalla parte del Preside parlando di “enormi difficoltà della scuola“. Difficoltà che nessuno può mettere in discussione e che sono evidenti a tutti, ma da qui a giustificare la chiamata di un prete esorcista per le generiche “difficoltà della scuola” ce ne passa… A maggior ragione per il ruolo, importante e delicato, che Marziale svolge.

Nella sua nota, Marziale esordisce dicendo che “è stata data notizia nelle scorse ore, di presunti fenomeni paranormali accaduti in una scuola di Reggio Calabria al punto da indurre il dirigente scolastico a convocare un sacerdote esorcista. E sbaglia subito i termini della vicenda. StrettoWeb non ha assolutamente dato notizia di “fenomeni paranormali” in una scuola di Reggio Calabria. Lungi da noi credere a fenomeni paranormali e soprattutto al fatto che siano ragazzini di 11 anni ad evocarli. La notizia che StrettoWeb ha dato, è relativa al fatto (gravissimo) di una dirigente scolastica che decide di convocare un prete esorcista in una scuola pubblica a seguito di fantomatiche sedute spiritiche tra bambini, riferite alla dirigente da alcune maestre. Un episodio incredibile che la dirigente ha raccontato a tutti i docenti in un apposito collegio convocato d’urgenza. StrettoWeb, appunto, parlava di “incredulità generale” nel sentire quelle parole durante lo stesso collegio dei docenti e non abbiamo mai fatto riferimento alla circostanza secondo la quale la dirigente sarebbe stata “indotta” a convocare un esorcista. S’è trattato, infatti, di una sua decisione. Un episodio di incredibile creduloneria, come quelli che gli organi di stampa nazionale e internazionale raccontano ogni giorno ma che in questo caso riguarda la dirigente di una scuola pubblica.

Marziale prosegue dicendo che “Molti genitori, alquanto spaventati, si sono rivolti al mio Ufficio per saperne di più e per evitare che “il demonio” potesse fare del male ai propri bambini. Peccato che siamo sotto Natale, perché fosse accaduto sotto carnevale sarebbe stato uno scherzo originale”. Ecco, appunto. Il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria dovrebbe spiegare ai “genitori spaventati” che non c’è un demonio che possa fare del male ai loro bambini che non sia di natura terrestre, e che se vogliono evitare il male ai loro piccoli, devono innanzitutto smettere di credere a certe baggianate e affidarsi alla scienza.

Marziale prosegue scrivendo di aver “provveduto a chiamare il dirigente scolastico, e la versione reale dei fatti è ben lungi da quanto riportato da quell’organo di informazione, e cioè che il dirigente scolastico ha appreso da qualche docente che tra gli alunni imperversano dinamiche di gioco assimilabili a tendenze contemporanee, veicolate tramite il web, in grado di nuocere alla salute psico-fisica dei bambini e degli adolescenti e delle quali si sono recentemente occupati anche rinomati contenitori televisivi come Le Iene. Le segnalazioni dei docenti hanno spronato il dirigente a convocare la Polizia postale e delle comunicazioni per attivare corsi di informazione sul fenomeno, coinvolgendo anche un sacerdote, non già al fine di esorcizzare niente e nessuno, ma solo perché taluni di questi giochi sono accostati frequentemente a pratiche sataniche. Il sacerdote è stato coinvolto, dunque, per un approfondimento culturale”. In base a queste spiegazioni, non riusciamo a capire quale sia la differenza tra i fatti raccontati dalla dirigente e quelli riportati da StrettoWeb. Il nostro articolo ha proprio evidenziato quanto accaduto nella scuola, e la dirigente non smentisce di aver chiamato un prete, nello specifico don Piero Catalano, sacerdote della parrocchia di Arangea e noto per essere specializzato proprio negli esorcismi. StrettoWeb e la dirigente hanno raccontato a Marziale la stessa identica cosa. Perché, quindi, Marziale parla di “versione reale dei fatti ben lungi da quanto riportato da StrettoWeb“? E può, il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, “accontentarsi” della versione della dirigente, coinvolta direttamente nella vicenda, per stabilire cos’è davvero reale e – ammesso che le versioni siano discordanti – chi tra la preside e StrettoWeb, starebbe “ingigantendo” o “sminuendo” la questione?

E’ vero o no che la dirigente ha ritenuto di dover convocare a scuola un prete esorcista? E’ questo il fatto più grave di tutta la vicenda. Che però da oggi si macchia di un tassello ancora più nero. Nella conclusione della sua nota, infatti, Marziale scrive che “La scuola versa in enormi difficoltà, come tutte le istituzioni coinvolte nel processo di mutazione che la globalizzazione comporta, meglio sarebbe comunque preservarla da speculazioni maldestre volte a gettare fango e a screditarla. Una cosa è chiara, insieme al dirigente scolastico ci premureremo di accertare l’identità di chi ha portato fuori dalle mura scolastiche una simile baggianata perché chiunque esso o essa sia deve risponderne sul piano disciplinare”. Ecco perché è il caso di parlare di “Santa Inquisizione“. Il classico modo di rigirare la frittata: il problema diventa “chi ha fatto uscire la notizia“, perché (è sottinteso) di questa storia non bisognava parlarne (!!!). La gente non doveva sapere che presso l’Istituto Comprensivo B.Telesio Montalbetti di Reggio Calabria ci sia stato un incontro tra docenti, genitori e un prete esorcista dopo fantomatiche “sedute spiritiche” tra 11enni raccontate da due maestre alla dirigente, che ha deciso di convocare d’urgenza un collegio docenti e poi l’incontro con il sacerdote. Un fatto, su cui ognuno è libero di farsi la propria idea in base alla propria cultura e alle proprie convinzioni. Ma un fatto che è d’obbligo (per noi che facciamo questo lavoro) raccontare e che è giusto tutti debbano sapere. La “caccia alle streghe” con tanto di “sanzione disciplinare” nei confronti di coloro che hanno “fatto uscire” la notizia ci sembra esattamente l’atteggiamento opposto rispetto a quello che un Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza regionale debba adottare, e che una figura autorevole come Marziale ha sempre fin qui adottato nella sua lunga e professionale carriera al servizio del territorio. Marziale – infatti – sa bene che in questi casi il vero Diavolo si chiama Silenzio. Sarà stato posseduto anche lui?

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