Palmese: INTERVISTA al calciatore Luca Di Dioniso

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di dionisio La Palmese, reduce dal pareggio interno ottenuto domenica contro il Messina, ha finalmente spezzato la maledizione che durava da più di un mese, incamerando un punto dal quale ripartire e che sicuramente fa morale, spingendo la squadra a credere in una stagione diversa da quella che si stava per profilare. Al termine dell’allenamento odierno, si è fermato a parlare il centrocampista Luca Di Dionisio, che ha rilasciato alcune dichiarazioni al nostro ufficio stampa dopo una serie di prestazioni positive di cui si è avvalsa la società neroverde, con la quale il calciatore ha totalizzato 10 presenze, la penultima condita da un gol segnato alla Vibonese e l’ultima da una sontuosa performance, a testimonianza della grande professionalità al servizio della squadra, dei propri compagni e dell’allenatore. Il centrocampista ex Triestina, squadra con cui aveva vinto il campionato, si è trasferito in estate alla Palmese, arrivando in Calabria con un pedigree di categoria alle spalle. Frosinone, Civitavecchia, Arzanese, Anzio e Fiorenzuola sono state le tappe precedenti della sua carriera. Il giocatore ha parlato a tutto tondo della sua esperienza alla Palmese, del momento della squadra, dell’impatto con la città di Palmi e del rapporto che si è evoluto in questi mesi con il dott. Giuseppe Carbone:

Che momento sta vivendo la squadra, cosa si percepisce dagli ultimi allenamenti?

“E’ un momento in cui stiamo per riprenderci, veniamo da un periodo negativo ma ci stiamo rialzando, avremmo voluto rialzarci molto prima del pareggio con il Messina, dove il collettivo ha dimostrato di essere vivo, speriamo di ripartire appunto da questo pareggio. Abbiamo aumentato l’intensità negli allenamenti e siamo contenti perché sentiamo che il periodo negativo è stato messo alle spalle”

Cosa è mancato in alcuni frangenti delle partite?

La Palmese ha tutto per poter mantenere questa categoria, purtroppo abbiamo subìto troppi gol su errori personali in un momento che magari per noi era favorevole, causa alcune disattenzioni, che abbiamo sicuramente risentito nell’ultimo mese. Psicologicamente non è stato facile reagire, per nessuno di noi. Venendo da un po’ di sconfitte, la squadra ha risentito di un po’ di pressione e sicuramente anche quelle volte in cui siamo andati in vantaggio, siamo stati un po’ timorosi a spingerci oltre. Ma io e i miei compagni crediamo che, assieme al mister, abbiamo già apportato i giusti correttivi”

Come ti descriveresti in base al tuo ruolo?

Io mi definisco un centrocampista tuttofare, anche se il mio specifico ruolo è quello di mezzala destra, mi piace inserirmi, ma ho ricoperto tutti i ruoli della mediana, non sono uno che si fossilizza su un ruolo particolare, sono molto duttile e ho giocato anche davanti la difesa, da interno, e in un centrocampo a due e a tre. Mi piace sia difendere, che inserirmi.

Cosa ti ha spinto a sposare il progetto della Palmese, cosa pensi della città di Palmi e come ti sei integrato? Consiglieresti questa società a qualcuno?

Si, la consiglierei a qualsiasi mio ex compagno di squadra qualora mi chiedesse informazioni, perché è una società sana e malgrado operi in una piccola città, mi sono trovato e ambientato molto bene, non ci sono tante pressioni ed è una società che ti permette di lavorare bene, di pensare solo al calcio e non ai contorni. Io ho sposato subito il progetto qui a Palmi, dopo aver ricevuto la chiamata del mister Pellicori, che conoscevo tramite un amico comune. Sono venuto in Calabria a toccare con mano la situazione e ho deciso di stare qui, uno dei motivi è stato sicuramente conoscere una persona come il presidente Carbone, di un certo livello, che mi ha fatto subito una bellissima impressione. Dalle prime parole che ho scambiato con lui mi sono accorto che è una persona distinta, che ci tiene, che ha tanta passione per questa città e trovare una persona così, di Palmi, che mette così tanto per la squadra della propria città non è da tutti, è una persona squisita e mai banale, una persona che ti mette a tuo agio. Venivo da Roma, a 600 chilometri da casa, ed è stato sempre lì, presente, ad accogliere ogni mia esigenza, ,mi ha accolto come un figlio.

Com’è stato l’impatto con la città di Palmi e con tutto l’ambiente?

Io sono reduce da una piazza calda come Trieste, che meritava ben altri palcoscenici, ma devo dire che qui mi hanno accolto molto bene in città, dai palmesi e dai tifosi che mi hanno dato tanta carica sin da subito. Non saranno un numero cospicuo, ma sia durante gli allenamenti che soprattutto la domenica si fanno sentire e ci stanno sempre vicini. Venire in un paese piccolo, con un bacino molto ridimensionato rispetto a Trieste, inizialmente pensavo potesse influire, ma devo dire che l’affetto e il calore qui, malgrado si tratti di una piccola città, sono gli stessi. E questo mi ha certamente aiutato a integrarmi meglio sia in città che con tutto l’ambiente”

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