Reggio Calabria: al via il progetto “Giovani dentro, giovani fuori: la scuola entra in carcere”

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1 (27)Un’alleanza educativa tra regione, scuola, carcere ed Agape per aprire un nuovo fronte nel campo dell’educazione alla legalità ed alla cittadinanza attiva, è questo il significato del progetto “Giovani dentro-giovani fuori, la scuola entra in carcere” attraverso l’incontro tra detenuti e studenti. Il progetto promosso dalla scuola “Panella – Vallauri” insieme al Centro Comunitario Agape, la Casa Circondariale di Arghillà e sostenuto dall’Assessorato regionale alla Pubblica Istruzione della Regione Calabria, è stato  presentato nella conferenza stampa tenutasi al “Panella – Vallauri” alla presenza dei rappresentanti dei vari organismi coinvolti.  Obiettivo del progetto è l’incontro tra studenti e giovani attualmente in condizione di detenzione, con l’intento di sensibilizzare sul tema della legalità, favorire uno scambio esperienziale tra gli studenti e i detenuti, prevenire e fronteggiare devianza e disagio giovanile. Il progetto, presentato dall’avvocato-criminologo Patrizia Surace che ne ha la direzione scientifica,  si articola nelle seguenti fasi: rilevazione   delle opinioni dei ragazzi riguardo a concetti quali “integrazione sociale”, “legalità”, “trasgressione”, “devianza”, “volontariato”, “solidarietà” attraverso la somministrazione di un questionario. Seguiranno incontri con 40 studenti delle quinte classi della scuola che saranno coinvolti in tutte le fasi del percorso e che si confronteranno con esperti, magistrati minorili, familiari di vittime di mafia o di racket; tra questi il procuratore per i minorenni Giuseppina Latella, il 23 febbraio, le vittime di racket e di mafia Tiberio Bentivoglio e Stefania Gurnari, il 2 marzo. Sono previste anche alcune testimonianze con  ex- detenuti adulti che hanno intrapreso dei percorsi di devianza già da minorenni. Successivamente gli studenti potranno accedere alle carceri per confrontarsi con i detenuti che parteciperanno al progetto. A piccoli gruppi si realizzerà un racconto reciproco di vita che farà emergere le cause, le sofferenze ma anche il desiderio di riscatto di chi ha infranto la legge. Il progetto si concluderà con un evento finale di socializzazione dei risultati, attraverso scritti, video interviste, realizzate dall’agenzia Iamu.it, partner del progetto, e un report finale.

In base ai risultati, è intenzione dell’assessore regionale alla pubblica istruzione Federica Roccisano, di estenderlo per il prossimo anno scolastico  ad altre scuole ed istituti penitenziari della Calabria. L’assessore ha fatto giungere il suo messaggio agli studenti: “I ragazzi da questo progetto potranno trarre molti insegnamenti e interiorizzare un senso civico che rimarrà dentro di loro nel tempo, migliorando le loro attitudini verso gli altri e migliorando così anche la nostra regione.” Parole di plauso al progetto sono venute anche da Eduardo Lamberti Castronuovo, già assessore alla legalità della Provincia e oggi Consigliere della Città Metropolitana, sottolineando come sia importante riconoscere il valore della “persona” che ha commesso un reato ma che ha diritto al pieno riconoscimento della propria dignità. Per Maria Carmela Longo, Direttrice della Casa Circondariale di Arghillà e Reggio Calabria, è un’occasione di conoscenza e riflessione per gli studenti che “si trovano in una fase determinante della propria vita, in cui scegliere da che parte stare”. Ed è di “scelte” di vita che hanno parlato sia Domenico Nasone, professore di religione che accompagnerà gli studenti in questo cammino, sia la Preside del “Panella-Vallauri”, Anna Nucera, che, riprendendo le parole di Don Italo Calabrò, “nessuno escluso mai” ha evidenziato il doppio valore del progetto: “da un lato la possibilità entrare in contatto con persone che hanno commesso errori ma che hanno una dignità inviolabile che va rispettata; dall’altro l’occasione per riflettere su quanto sia facile, purtroppo, smarrire la via della legalità, magari rincorrendo il guadagno facile e perdendo quelli che sono i propri valori che devono guidare la vita di ogni individuo, all’insegna della legalità e del rispetto di sé stessi”. La conferenza stampa si è conclusa con le parole di Mario Nasone che, citando l’ultima bellissima canzone di Fiorella Mannoia, “anche se cadi la vita ti aspetta”, ha ricordato il valore della scuola e degli insegnanti e come, a volte, il semplice incontro e la riflessione su temi del genere possano fare davvero la differenza.

 

 

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