A Messina l’iniziativa da titolo “perseguitati perché cristiani: drammi, persone, prospettive”

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Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca assiepato di persone per la conferenza: “Perseguitati perché cristiani: drammi, persone, prospettive”, tenutasi lo scorso lunedì

Messina iniziativaL’evento coorganizzato da Alleanza Cattolica, associazione ecclesiale che si occupa dello studio e della diffusione della dottrina sociale della Chiesa e dalla Congregazione Cristiana Evangelica, ha avuto come relatore il professore Massimo Introvigne, sociologo delle religioni di fama internazionale. Introvigne ha tratteggiato, innanzitutto, le statistiche di questo dramma, poco attenzionato dai media e dagli organismi politici internazionali. Ogni anno, infatti, vengono uccisi circa centocinquemila cristiani, ovvero uno ogni cinque minuti. Se ci sono dei morti ci sono pure degli assassini, quindi, il sociologo ha evidenziato tra le principali cause della persecuzione: l’ultra-fondamentalismo islamico, i regimi comunisti ancora superstiti come la Corea del Nord e la Cina e il tribalismo e il nazionalismo religioso, presente soprattutto nel Sud-Est asiatico. Se dei carnefici non si parla – ha incalzato Introvigne – è perché spesso comprano i nostri buoni e prodotti del tesoro o ci vendono il petrolio o perché non si vuol parlare del cristianesimo anche in Occidente.  Ma c’è di più, infatti, proprio nelle terre di antica evangelizzazione, – a causa di quella che Papa Benedetto XVI ha definito la dittatura del relativismo e papa Francesco la dittatura del pensiero unico – si registrano dei crimini d’odio contro i cristiani. Introvigne – che è stato nel 2011 rappresentante dell’Osce per la lotta al razzismo, alla xenofobia e all’intolleranza e discriminazione contro i cristiani e i seguaci di altre religioni – ha elaborato il cosiddetto “modello Roma” che spiega per i nostri contesti culturali un trend che inizia con intolleranza di tipo culturale per passare a discriminazioni di carattere legislativo, per giungere, infine, in questo clima avvelenato, ad episodi in cui qualcuno passa all’azione. Mentre, dunque, dobbiamo pregare per i fratelli perseguitati, dobbiamo altresì vigilare sulla libertà religiosa anche in Occidente, perché non venga ristretto lo spazio pubblico all’intervento dei cristiani. Durante l’evento, per la prima volta in Sicilia, è stata esposta la mostra sulla persecuzione dei cristiani, realizzata da Alleanza Cattolica. Tale strumento è a disposizione di parrocchie, gruppi e movimenti per fare luce su questo imponente dramma che riguarda i nostri fratelli.

 

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