Reggina, l’addio di Nick Scali adesso è per sempre: “nessuna intenzione di speculare”. I primi retroscena sulla trattativa

Reggina, dopo la mancata iscrizione Nick Scali conferma di non avere alcuna intenzione di ripartire da una nuova società: "la trattativa era quella con Lillo Foti"

StrettoWeb

Se quello del 23 giugno era stato un possibile “arrivederci”, quello di oggi è un vero e proprio addio. Nick Scali aveva lasciato aperta una porticina, pur chiarendo che “non ci sono le condizioni per concludere positivamente la trattativa avviata da mesi“, ma aggiungendo che “chissà, potremmo rivederci tra una settimana, un mese o un anno“. In più occasioni avevamo scritto e ribadito che in base alle informazioni in nostro possesso, soltanto in caso di sopravvivenza del club si sarebbe potuta riaprire la trattativa con il facoltoso imprenditore calabro-australiano. Adesso che la Reggina non ce l’ha fatta a rimanere in piedi e attende per domani la comunicazione ufficiale dell’esclusione dal prossimo campionato di Lega Pro, Nick Scali si allontana definitivamente. La conferma arriva a StrettoWeb direttamente da Massimo Fiumanò, il professionista molto vicino a Scali che ha accompagnato il Presidente Foti nel viaggio di aprile in Australia e che ci ha ospitato nell’incontro con il “Re dei mobili” australiano lo scorso 23 giugno.

nick scali Reggina (1)Fiumanò conferma che “adesso l’ipotesi che la trattativa con Nick Scali possa riaprirsi o che un signore come lui decida di creare una nuova società, formare una nuova cordata, ripartire con la Reggina chissà da dove e senza quelle strutture che ha potuto apprezzare a giugno, è assolutamente inverosimile e infondata. Non rientra nel suo stile e nella sua signorilità l’idea – anche soltanto lontana – di poter speculare dopo un fallimento. La trattativa c’è stata quando il club era in vita, e chissà, forse si sarebbe potuta riaprire soltanto se la Reggina fosse rimasta in vita. I rapporti di Scali erano quelli con Lillo Foti, eravamo stati noi da Reggio che avevamo provato a coinvolgerlo in questo progetto. La trattativa è stata lunga e serrata, ma Scali non ha mai illuso nessuno anzi è sempre stato chiaro e nei giorni scorsi non ha fatto altro che ribadire la sua scelta negativa, comunicata in più occasioni alle parti della trattativa e poi anche il 23 giugno a voi giornalisti. A maggior ragione adesso, in una situazione di grande confusione, Scali non vuole assolutamente mettersi in questo marasma. Pur non essendo andata in porto la trattativa, ha sempre sperato che la Reggina ce la potesse fare con le proprie forze. Scali non è minimamente paragonabile a quegli sciacalli e avvoltoi che adesso stiamo vedendo uscir fuori…

Nick Scali Lillo FotiIn merito alla trattativa che poi non è andata in porto, iniziano ad emergere alcuni retroscena che confermano quanto già scritto negli ultimi mesi, sulle pagine di StrettoWeb. Il “no” di Scali all’operazione-Reggina non ha una sola motivazione, secca e precisa. Si tratta di un insieme di cose che l’ha fatto allontanare dalla voglia di investire in riva allo Stretto. Del tutto privi di fondamento i pettegolezzi secondo cui sarebbero state le pretese del Presidente Foti ad allontanare Scali: lo storico patron amaranto ha provato in tutti i modi a convincere l’imprenditore nato a San Martino di Taurianova a rilevare gratuitamente il pacchetto azionario di maggioranza del club, senza chiedere un centesimo, senza alcun tipo di “buonuscita” e senza alcun tipo di ingerenza o indicazione sui futuri ruoli societari, che sarebbero stati tutti nelle mani di Scali. Al contrario, Scali non aveva l’intenzione di imbarcarsi in un’avventura così invadente in prima persona: dall’alto dei suoi 82 anni, avrebbe voluto affidare la gestione ad un managment giovane, nuovo e rinnovato, al 100% reggino, possibilmente anche con un’iniziale amichevole consulenza dello stesso Foti, per dare continuità dal punto di vista calcistico e tecnico ad una storia lunghissima. Scali aveva chiesto un business plan in tal senso, l’ha ricevuto ma evidentemente non l’ha convinto.

nuovo stadio regginaPossiamo ricostruire le sue intenzioni in una sorta di “ok, io metto i soldi, ma voglio un team giovane e dinamico che li gestisca con serietà, professionalità e passione“. Questo tipo di risposte non sono arrivate, poi a compromettere definitivamente tutto è stata la reazione scettica e distaccata dell’ambiente, l’accoglienza ambigua e quasi ostile da parte delle istituzioni (in modo particolare dal Comune), le chiacchiere e i pettegolezzi della gente, probabilmente anche i consigli dei tanti amici e parenti che proprio da Reggio e dalla provincia di Reggio hanno sconsigliato un’operazione che invece avrebbe potuto spalancare le porte ad una nuova stagione, non solo per la Reggina ma per tutta la città, perché l’investimento di Scali non era solo sulla Reggina ma era soprattutto sulla città. Concetti, fatti e realtà che su StrettoWeb ripetiamo fino alla nausea da ormai quasi due mesi, senza mai ricevere una smentita e con continue quotidiane conferme dai nostri contatti e dalle nostre verifiche.

lillo fotiFatti e realtà che magari – perché no – lo stesso Scali potrebbe decidere di confermare personalmente nei prossimi giorni, infastidito da chi addirittura adesso se la prende con lui additandolo di chissà quali colpe, lui che – come affermato dallo stesso Foti – “non ha mai illuso nessuno, abbiamo provato a coinvolgerlo ma non c’è stato nulla da fare“. Perché una trattativa per essere tale non deve per forza concludersi in modo positivo. E quella con Scali è sempre stata niente più che una trattativa. Da Reggio all’Australia Scali ha rappresentato un grande sogno che adesso appartiene alla storia, esattamente come Lillo Foti: escono di scena in questi giorni due personaggi che hanno avuto quotidianamente le prime pagine dei giornali negli ultimi mesi, due personaggi adesso discussi e sulla bocca di tutti, ma sui cui giudizi più equilibrati e ponderati non possono influire le emotività del momento. La Reggina dovrà ripartire senza di uno e senza dell’altro.

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