Nella ricostruzione del collaboratore di Giustizia si dà per assodato il favoreggiamento di alcuni apparati alla latitanza di Bernardo Provenzano
Deponendo al processo d’appello a carico del generale Mori e del colonnello Mauro Obinu, il collaboratore di giustizia Stefanio Lo Verso ha fornito nuove rivelazioni sul presunto favoreggiamento dei due a Cosa Nostra. Lo Verso ha infatti affermato di aver voluto parlare in passato solo col pm Nino Di Matteo perché temeva che interloquendo con altri magistrati e carabinieri avrebbe potuto pagarne lo scotto. Di Matteo, spauracchio per la mafia villabatese e bagherese, godeva invece di prestigio ed affidabilità. Da qui la decisione di non confrontarsi con altre realtà inquirenti: “Non è un caso che Bernardo Provenzano sia rimasto libero così a lungo, non sono stato certo io bravo a garantire la sua latitanza…” ha concluso con malizia il pentito.