Emergenza rifiuti in Calabria, manifestazioni e proteste

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rifiutiUna discarica, quella di Pianopoli a pochi chilometri di distanza da Lamezia Terme, che accoglie i rifiuti da quasi tutto il territorio regionale e che fra poche settimane sara’ satura. Un’altra discarica, autorizzata nel 2009 dall’amministrazione regionale dell’epoca, in localita’ Battaglina nel comune di San Floro, vicino alla citta’ capoluogo di Catanzaro, che se fosse realizzata sarebbe tra le piu’ grandi d’Europa ma che nessuno vuole. Fra realta’ ormai al collasso e altre decisamente bocciate dall’opinione pubblica, dalle associazioni ambientaliste e anche da altri ambiti della societa’ politica e civile, la Calabria affonda nella spazzatura. Qualche giorno fa il sindaco di Pianopoli, Gianluca Cuda, aveva emesso l’ordinanza che permetteva il conferimento dei rifiuti ai comuni appartenenti solo alla provincia di Catanzaro, bloccando cosi’ il passo ai camion carichi di spazzatura provenienti da altre province calabresi. L’ordinanza e’ stata subito revocata dal prefetto di Catanzaro Raffaele Cannizzaro, ma il problema rimane perche’ la situazione e’ a dir poco drammatica. Per conferire i rifiuti nella discarica di Pianopoli sono stati organizzati dei turni, ma lo smaltimento va sempre piu’ a rilento. L’impianto riceve circa 2000 tonnellate al giorno di spazzatura: un quantitativo enorme che genera difficolta’ di ogni genere nella turnazione, nel ciclo continuo imposto dal dipartimento Ambiente della regione Calabria. Altra “bomba” esplosa in questi giorni e’ la querelle sulla realizzazione della discarica di Battaglina, sempre nel territorio catanzarese come quella di Pianopoli, a poca distanza dal capoluogo, dal policlinico universitario di Germaneto e dalla cittadella regionale che sta sorgendo nella stessa zona. Vicinissima, inoltre, alla discarica di Alli, la terza nel comprensorio della provincia di Catanzaro. Sulla creazione dell’enorme discarica pendono diversi vincoli come quello idrogeologico e paesaggistico-ambientale per cui, sembra, siano stati ‘distratti e indifferenti’ gli amministratori regionali e locali del 2009 che avevano ideato un’isola ecologica della capienza di 4 milioni di metri cubi. L’attuale sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, si e’ detto nettamente contrario alla realizzazione del terzo impianto nella provincia catanzarese, definito come “una bomba ecologica da disinnescare”. Contro Battaglina si sono mosse le associazioni ambientaliste e anche la cittadinanza di San Floro, il comune in cui ricadrebbe l’impianto, che ha organizzato una marcia di protesta. Una manifestazione pacifica a cui hanno aderito cittadini e amministratori anche dai comuni limitrofi. La discarica della discordia sta facendo mobilitare anche i partiti politici e le organizzazioni sindacali: un coro unanime per dire ‘no’ alla creazione di un ennesimo scempio ambientale nel cuore di una regione gia’ fin troppo devastata da un sistema ormai al collasso. Un settore, quello dello smaltimento dei rifiuti, commissariato da una quindicina d’anni o forse piu’, che rivela in maniera sempre piu’ evidente ed inquietante tutte le sue deficienze e incompetenze. Decine di camion stracolmi di rifiuti, ogni giorno vanno a spasso da un estremo all’altro della Calabria per poter smaltire il loro carico ma a volte neanche ci riescono. Citta’ importanti come Cosenza e Reggio Calabria, e non soltanto loro, vivono ormai in continua emergenza: tonnellate di spazzatura giacciono in bella vista per le strade ma i sindaci hanno le mani legate per colpa della gestione fallimentare di tutto il comparto. Un circolo vizioso, un triste ‘gioco a rimpiattino’ di colpe e responsabilita’ che sta compromettendo seriamente la salvaguardia ambientale di tutto il territorio regionale. Per non parlare delle politiche ecologiste, della tutela del paesaggio e delle bellezze naturalistiche della regione che, in questa situazione di grave rischio, rimangono solo belle parole sulla carta.

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