Agostino Marzella (AFI): «Nel Pollino un anno dopo la scossa nulla è cambiato». Petizione edilizia firmata da Enzo Boschi

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imagesUn anno dopo la scossa di magnitudo 5.0 Richter che colpì l’area del Pollino, l’associazione “Alternativa Futura per l’Italia” torna sulla vicenda, puntando il dito contro la mancata messa in sicurezza dei residenti ai piedi del Massiccio.
«Sappiamo bene che i terremoti non si possono prevedere – scrive in una nota Agostino Marzella, delegato AFI per le Infrastrutture -, perciò sia prima, sia dopo la scossa del 26 Ottobre 2012, abbiamo chiesto a gran voce al Governo di investire nell’edilizia rinforzando gli edifici che registrano maggiori presenze quali scuole, edifici pubblici e chiese. Ad oggi non è stato fatto niente».
«Nell’area al confine tra Basilicata e Calabria – prosegue -, si è continuato a costruire senza rispettare le norme basilari di prevenzione sismica. Questo tra l’indifferenza di chi dovrebbe vigilare».
«A questo punto – conclude -, è lecito domandarsi se qualcuno ha interessi particolari nell’eventualità di una scossa pimages 2iù forte. Poiché se come è vero che non si può affermare che vi saranno scosse più forti, non lo si può nemmeno escludere».
Nell’area è in atto uno sciame sismico, attenuatosi dopo la scossa di magnitudo 5.0 dello scorso anno, ma di fatto mai placato con continue scosse perlopiù a livello strumentale.
La petizione di “Alternativa Futura per l’Italia” sull’adeguamento sismico è stata firmata anche dal professor Enzo Boschi, ex presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.

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