Metromare, Bisignano: “soluzione tampone che non soddisfa affatto, occorre sinergia tra le istituzioni di Sicilia e Calabria”

StrettoWeb

bisignanoL’ultima settimana del mese di Giugno è stata tra le più calde di questo inizio estate e non di certo per le elevate temperature. Il pericolo della sospensione del collegamento veloce Metromare ha scatenato l’ira dei sindacati e pendolari dell’area dello Stretto. Le istituzioni interessate hanno fatto il possibile e senza scadere nella banalità, possiamo dire che si è tentato di salvare il salvabile. L’accordo raggiunto ha previsto che Blufferries e Ustica Lines sono le due compagnie che continueranno a garantire il servizio di collegamento tra le due sponde ma con un rilevante ridimensionamento del numero delle corse.

Sulla scottante vicenda Metromare interviene, in esclusiva ai microfoni di StrettoWeb, l’ex assessore alla programmazione strategica della provincia regionale di Messina, Michele Bisignano.

E’ assolutamente inaccettabile procrastinare fino alla prossimità della scadenza del contratto Metromare per poter trovare una soluzione tampone, che per di più non soddisfa in alcun modo le esigenze di chi giornalmente attraversa lo stretto. Con un intervento in extremis realizzato soprattutto grazie ai disperati appelli lanciati dai pendolari, sindacati, ed al prezioso supporto dell’onorevole Garofalo, dell’Ugl Sicilia e Ugl Calabria è stato possibile trovare una soluzione che però, sottolineo, resta temporanea e poco soddisfacente.

Nonostante la sospensione sarebbe stata una catastrofe non possiamo farci trascinare da facili entusiasmi o essere soddisfatti per aver “salvato la Metromare” perché il servizio del quale disponiamo adesso non può essere considerato funzionale alle richieste del territorio e dei cittadini.

Le corse sono state addirittura dimezzate (vedi articolo correlato), la copertura economica stanziata dal Governo è valevole per soli 6 mesi e il prossimo 31 dicembre esiste il rischio che si riproponga lo stesso problema. Dunque, per evitare che la scadenza del prossimo dicembre 2013 possa far sorgere gli stessi disagi è necessario che le Regioni di Calabria e Sicilia intavolino un confronto reale e permanente volto ad affrontare la questione del collegamento dello Stretto per organizzarlo, ma soprattutto potenziarlo. Non possiamo pensare di dover delegare sistematicamente al governo Nazionale l’onere di decidere le sorti di un collegamento al quale non si può rinunciare.

Il collegamento marittimo veloce tra le due sponde va salvaguardato e migliorato attraverso il lavoro delle istituzioni locali delle due città dello Stretto e con la collaborazione. Regione Calabria e della Regione Sicilia potrebbero istituire un “accordo di programma”, chiaramente attraverso un interlocuzione tra i due presidenti Crocetta e Scopelliti, magari prendendo spunto dalla sinergia che c’è stata nella recente questione Metromare tra gli assessori Bartolotta e Fedele, nel quale inserire una richiesta per finanziamenti di Fondi Interregionali. In tale maniera l’Area Integrata dello Stretto potrebbe essere riconosciuta a livello europeo come “Distretto”, ovvero un Ente interconnesso al quale l’Europa riconoscerebbe propria personalità giuridica e lo stanziamento di fondi. Inserendo sia la copertura finanziaria per il collegamento veloce dello Stretto (Messina – Villa S.G., Messina – Reggio Calabria) ma anche Messina – Aeroporto, e il collegamento tra l’Aeroporto e le Isole Eolie. Inoltre, si potrebbe immaginare uno scenario nel quale coinvolgere diverse realtà che insieme operano nell’erogazione e organizzazione del servizio; penso agli Enti Comunali, alle Università, o all’Autorità Portuale.

Per poter realizzare un servizio che sia degno di essere riconosciuto come tale è necessario proiettarsi verso una visione decisamente più ampia e articolata che permetta il coinvolgimento di tutti gli attori istituzionali e imprenditoriali di entrambe le parti. L’ambizioso progetto dell’Area metropolitana dello Stretto è possibile solo grazie ad una sinergia tra le istituzioni Siciliane e Calabresi che insieme dovranno operare per sviluppare un servizio che possa essere di fondamentale interesse e sviluppo per l’intero territorio.

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