Ad Africo Antico il convegno “Perdono e Pentimento” nel suggestivo scenario aspromontano

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DSC_9286Uomini di buona volontà”, il 20 maggio 2013, si sono dati appuntamento per un convenevole convegno, proprio ad Africo Antica, in Aspromonte, dove la natura, i luoghi, sono stati sempre fonte di profondi contrastanti, emozioni e sensazioni.

     Istituito nel 1994, quello dell’Aspromonte è uno tra i più giovani parchi nazionali italiani, costituito per preservare una delle montagne più misconosciute e fraintese d’Europa. Fino a qualche ventennio fa il destino dell’Aspromonte sembrava segnato da tragici fatti di cronaca. Nessuno immaginava quello che questa montagna impenetrabile, celava al suo interno, come uno scrigno segreto. In un territorio straordinariamente incontaminato e ben poco frequentato, descritto con meraviglia da viaggiatori come Edward Lear e Norman Douglas, si dipanano lunghe ed articolate gole fluviali, si estendono foreste fittissime, si ergono pittoreschi monumenti di roccia, si celano, alte, fragorose cascate. Una fauna ed una flora speciale di grande valore scientifico, dal lupo all’aquila del Bonelli, dal faggio all’abete bianco, sino a rarissime felci preistoriche.

     In questi decenni, si sono riabilitati valori, stili e modi di vita in Aspromonte: i vincoli familiari, amicali e comunitari, la pratica del dono, l’ospitalità, il culto dei morti e la simbologia che scandisce alcuni rituali. E’ un patrimonio di cultura e di valori che oggi bisogna difendere, che non deve essere assolutamente rinnegato e demolito. Il degenerato è stato riscattato. Le radici sono profonde e lo spiccato senso di individualismo, fatalismo, a volte la mancanza d’iniziativa, sono testimonianze di un’assenza di comunità, di giustizia, di Stato, che si avverte in maniera forte.

Occorre distinguere ciò che appartiene all’economia e ciò che appartiene alla cultura: il passato ci ha chiarito le origini dei nostri mali e si vorrebbe la riaffermazione dell’identità e della storia.

La legittimazione dell’Aspromonte non è transitata per le vecchie logiche del pianto e nemmeno attraverso l’improvvisazione e le operazioni di facciata. Il suo riscatto è passato attraverso una vera società civile, una “cultura” non più permissiva, un modo alternativo di concepire la qualità della vita. E’ un dovere la formazione delle coscienze, l’annuncio della verità che continuamente provoca e rinnova, il superamento del vittimismo e della rassegnazione, la riattivazione della moralità, la certezza del diritto, la stabilità delle regole nella convivenza sociale, la sicurezza della vita quotidiana. E’ l’agire in modo contrario che offende l’uomo, la società, ogni valore etico, religioso, il senso stesso dell’onore.

     Anche quest’anno, il Centro di Programmazione Culturale Mediterranea, guidato dal Prof. Gianni Curatola, ha organizzato, proprio nel Parco Nazionale d’Aspromonte, un workshop. I Graphic Diari, che ne sono scaturiti, è stato il risultato di riflessione e creatività degli allievi e docenti delle Accademie di Belle Arti italiane. Il “Laboratorio” ha previsto l’utilizzo principalmente di materiali ricavati dalla natura, come: fogliame e fiori per la realizzazione di carta fatta a mano; matrici in legno per le xilografie; terre per colorare le illustrazioni; ed elementi tratti dall’ambiente circostante da utilizzare per la stampa a contatto o calcografica. Le elaborazioni saranno trasformate in segni, forme e immagini, condensati visivi degli stati emozionali dei singoli artisti.

     Il luogo d’ispirazione è stato l’incontaminata località di Africo Antico, localizzata come luoghi della religiosità bizantina ove è ancora possibile, ritrovarsi, emozionarsi e lasciarsi incantare dalle voci della natura. Questo è stato l’humus ispiratore dei Graphic Diari che giovani artisti, provenienti da diverse realtà culturali italiane, hanno realizzato nell’arco dello stesso “laboratorio” creativo. Il titolo del workshop è stato: “Lodato sii mio Signore, per quelli che perdonano in nome del tuo amore, …”, che si è avvalso della presenza, del contributo e dell’assistenza spirituale del frate francescano Francesco Acquabona che, confrontandosi con gli artisti, ha dato vita a spunti di riflessione partendo dal passo del Cantico delle Creature di San Francesco d’Assisi. La scelta di questi versi, in questo particolare luogo, hanno voluto ha voluto far scaturire un’attenta riflessione sul reale significato cristiano del Perdono, tematica emersa in una recente omelia di Monsignor Morosini, Vescovo di Locri-Gerace, che il “laboratorio” ha voluto riprendere e sviluppare dal punto di vista artistico nella convinzione di offrire un contributo alla pacificazione sociale del territorio aspromontano. I Graphic Diari (copie a tiratura unica), unici nel loro genere e realizzati durante la permanenza a Carrà, saranno “tema” di eventi espositivi sul territorio nazionale e saranno accompagnati da una documentazione video-fotografica che divulgherà la tipicità del Backstage.

     L’Associazione, nel voler riabilitare una così triste e opaca montagna, teatro di tantissimi  “sequestri di persona”, frutto di tanta sofferenza, ha ritenuto opportuno e imprescindibile una tavola rotonda affinché il contributo di ognuno potesse essere chiarificatore di storie umane e di luoghi impervi al fine di giungere ad una pacificazione sociale, valorizzando la gente e l’Aspromonte, anche nel nome di San Leo, eremita tra Africo e Bova. Quindi, lunedì 20 maggio, sempre nella suggestiva montagna di Africo Antica, l’incontro-dibattito su: “Perdono e Pentimento” a cui hanno preso parte: lo Scrittore Gioacchino Criaco, autore del libro “Anime Nere”, promotore di una rivolta morale, spirituale in Aspromonte; la Signora Deborah Cartisano, il cui padre, Lollò Cartisano, vittima dell’Anonima sequestri, non ha più fatto rientro tra gli affetti della sua casa; il Sacerdote don Nino Pangallo, rappresentante della Curia di Reggio Calabria; il Dott. Francesco Mollace, Magistrato di Reggio Calabria; il Dott. Leo Autelitano, il Dott. Cosimo Sframeli, Luogotenente dei Carabinieri. Il tema ed i risultati dell’incontro sono stati propedeutici ai contenuti delle opere realizzate e, i contenuti del dibattito, sono stati inseriti nel catalogo dei Graphic Diari realizzati.

I giovani dell’Associazione “Santu Leu Apricus” di Africo, guidati dall’instancabile anfitrione Pasquale Criaco, hanno curato l’organizzazione dell’evento in Aspromonte (dal 19 al 26 maggio 2013), occupandosi del trasporto, dell’assistenza, del vitto, dell’alloggiamento nonché ad essere sani e insostituibili “padroni di casa”.  Il Centro di Programmazione Culturale Mediterranea del Prof. Gianni Curatola ha curato i rapporti con gli artisti, fornendo gli approfondimenti informativi e tutte le fasi collegate all’espletamento della manifestazione.

Tutte le opere realizzate sono state donate all’Ente Parco Nazionale d’Aspromonte.

                                                                                                                               di  Cosimo Sframeli

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