Carnevale in Sicilia: carri allegorici, maschere e tanto divertimento contro la crisi. Appuntamenti e programmi

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Carta, colla ed inventiva. Termini Imerese riparte da qui, dai giganti di cartapesta che tornano come ogni anno ad animare le sue vie in occasione del carnevale. Carri allegorici contro una crisi, che nella cittadina del palermitano ha un nome un tempo caro, quello della Fiat, e che ora fa paura all’ombra di un destino incerto. ”Con la chiusura della Fiat, Termini Imerese e’ stata messa a dura prova – dice il sindaco Salvatore Burrafato -. Nonostante questo, senza perdere di vista il difficile momento che stiamo attraversando, abbiamo voluto offrire alcuni giorni di divertimento nel solco della tradizione che da secoli caratterizza il nostro territorio”. ”Il carnevale e’ un appuntamento imprescindibile – aggiunge -. Quest’anno ci siamo chiesti se mantenere o cancellare l’iniziativa, ma alla fine abbiamo ritenuto che in un periodo di congiuntura economica difficile la ricetta migliore non fosse quella del tagliare. Il carnevale, infatti, e’ un’occasione per mostrare la nostra citta’ con una visione diversa da quella che i media negli ultimi tempi hanno mostrato”.
Un momento di svago, dunque, ma anche un tentativo di lasciarsi alle spalle un passato pesante e mostrare il volto nuovo di una citta’ che non e’ solo l’ex stabilimento del Lingotto, ma anche la passione di tanti giovani che nella loro terra hanno deciso di vivere e credere. Per Angela Campagna, assessore comunale al Turismo e’ ”la prima concreta risposta alla crisi economica che la nostra citta’ sta vivendo, una scelta fatta nel massimo rispetto delle difficolta’ lavorative delle nostre famiglie. Un carnevale vissuto con grande spirito di squadra; una squadra fatta di gente appassionata, che lo ama e che lo difende e protegge con ogni sforzo”. Quello di Termini e’ uno dei piu’ antichi carnevali di Sicilia, come testimonia un pagamento della societa’ del Carnovale del 1876, ritrovato qualche anno fa dall’appassionato Giuseppe Longo in casa di un attento collezionista del posto, Francesco La Mantia. La tradizione vuole che siano state alcune famiglie, provenienti da Napoli e giunte in Sicilia al seguito dei Borboni, a dare vita all?inizio dell’Ottocento ai primi festeggiamenti.
Il momento centrale della festa, animata da balli, scherzi e grandi abbuffate, era il ?corteu ru nannu?, che girava per le strade con in testa un pupazzo di paglia e cenci, appeso ad una canna e condotto al rogo. Prima di andare a morte ?u nannu dettava un suo particolare testamento e, facendosi portavoce dell?intero popolo, colpiva con battute satiriche il potere costituito. Da oltre un secolo la manifestazione continua a svolgersi secondo questo antico copione. Quest?anno, pero’, pur rispettando la secolare tradizione, il carnevale termitano ha offerto ai suoi visitatori tante novita’. Prima tra tutte la composizione dell’inno ufficiale del carnevale di Termini Imerese, ad opera dell’artista Mario Incudine. ”E’ tutto da cantare e da ballare, all’insegna della sicilianita’ – dice l’artista -. Ho pensato ad una musicalita’ tutta mediterranea, dai suoni delle bande a quelli degli ottoni balcanici”. Uno sguardo al futuro con una sfida impegnativa, trasformare il carnevale di Termini Imerese in un vero e proprio evento culturale, e uno al passato con la mostra ”Il Carnevale Termitano. Ieri, oggi e… Domani”, a cura della Pro Loco: in esposizione costumi e maschere in cartapesta delle passate edizioni, l’intera collezione degli annulli postali, immagini d’epoca dal 1948 ad oggi. Innovazione, ma anche tradizione, dunque.
Cuore del carnevale termitano restano i carri allegorici in cartapesta, che ieri ed oggi hanno animato le vie di Termini bassa, mentre martedi’ prossimo invaderanno le strade della citta’ alta. Ad occuparsi dell’organizzazione delle sfilate e’ la ”rinata” Societa’ del Carnovale e a giudicare i carri in gara, otto in tutto, saranno due giurie una popolare e una tecnica composta da Franco Amodeo, Giuseppina Battaglia e Franco Casamento. Sfilate di carri allegorici e gruppi mascherati, ma anche sketch e concerti gratuiti con Paolo Meneguzzi e Loredana Errore, Cecilia Gayle e lo Zoo di 105. Uno spettacolo en plein air per una festa che da sempre e’ sinonimo di divertimento, allegria, travestimento, sfarzo. Quello di Termini Imerese, infatti, non e’ l’unico offerto dalla Sicilia, nell’Isola molte citta’ vantano noti e famosi carnevali come quello di Palazzolo Acreide, in provincia di Siracusa, che puo’ contare su sette carri allegorici, sei in miniatura e nove gruppi in maschera. A Novara di Sicilia, nel messinese, invece, i festeggiamenti prevedono anche una curiosa competizione: la ‘corsa’ di forme di Maiorchino, un tipico formaggio pecorino stagionato. Diverse squadre fanno rotolare le forme di circa 12 chili lungo un percorso di oltre due chilometri da via Duomo fino alla via Bellini e a Piano don Michele. Al termine della competizione e’ possibile deliziare il palato con la degustazione del formaggio utilizzato durante la gara.
A Mezzojuso (Palermo), invece, durante il periodo carnevalesco e’ possibile assistere a una manifestazione, le cui origini risalgono al XVII secolo: ‘Il Maestro di Campo’. Una grande rappresentazione in piazza durante la quale 90 personaggi con costumi d’epoca raccontano la storia d’amore tra il Maestro di Campo e la Regina. Ma tra i piu’ noti di tutta la Sicilia c’e’ senza dubbio il carnevale di Acireale. Maschere, luci, coriandoli, fiori e musica animano i vicoli barocchi della cittadina del catanese, dove il documento piu’ antico sulla festa risale al 1594. Per ammirare i primi carri di cartapesta pero’ bisogna attendere il 1880, mentre nel 1930 la tradizione si affina ed arricchisce con la creazione di vetture adornate di fiori, che con il passare degli anni diventano veri e propri carri dalle dimensioni gigantesche. Insomma da una parte all’altra dell’Isola la parola d’ordine e’ divertimento: musica, sfilate in maschera, carri allegorici, infiorate, parate medievali per esorcizzare una crisi che fa paura.

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