La pezza è peggio del… cubo. Il Comune si giustifica: “non è guasto, è fuori servizio”. E il “piano malvagio” contro l’Amministrazione

Il Comune prova a fare chiarezza sul cubo non funzionante del PalaCalafiore: ma ci sono diversi punti poco chiari e alcune contraddizioni

Come promesso, torniamo a occuparci della questione cubo del PalaCalafiore. Come i tifosi reggini (e non) ormai hanno avuto modo di appurare, presenziando al palazzetto durante la partita Viola-Messina o guardando la partita in streaming, il cubo che sovrasta il parquet non ha funzionato per l’intero arco del match, salvo qualche apparizione pre e post partita per accontentare gli sponsor. Tifosi e giornalisti lasciati, invece, senza statistiche ad ammirare gli schermi neri.

Ci siamo interrogati sul perchè di tale situazione, mossi anche dalle critiche dei tifosi stessi, fatte pervenire alla nostra redazione. Al nostro editoriale di lunedì 8 dicembre, ha fatto seguito la risposta del Rup del Comune di Reggio Calabria, Eleonora Megale, che attraverso il suo indirizzo Gmail personale, sottolineando il suo ruolo di “responsabile degli impianti sportivi“, ha risposto alla nostra redazione precisando alcuni punti sulla situazione.

Il cubo del PalaCalafiore non è guasto, è… fuori servizio

Il cubo del PalaCalafiore non è affatto ‘guasto’ o ‘non funzionante’: è temporaneamente fuori servizio per un aggiornamento del software, programmato con la ditta incaricata per garantire un utilizzo sempre più stabile e performante dell’impianto. Si tratta di un normale intervento di manutenzione tecnica, necessario proprio per assicurare l’efficienza del sistema nel lungo periodo“, afferma la dirigente.

Un discorso che fa un po’ acqua da tutte le parti (ma dell’acqua vera ce ne occuperemo tra poco). Innanzitutto, dire che il cubo non è che “non funziona ma è fuori servizio, è un po’ come distinguere fra zuppa e pan bagnato. Ci rincuora sapere che il cubo non è guasto, nel senso di rotto in maniera critica, il che sarebbe stato clamoroso a 10 mesi dall’installazione. Ma comunque, attualmente non viene utilizzato.

La motivazione ‘ufficiale’ riguarda un “aggiornamento del software programmato con la ditta incaricata“. Prendendo per buona questa versione: perchè l’aggiornamento è stato programmato proprio nei giorni del derby dello Stretto? È un po’ come se per aggiornare il software di San Siro, si scegliesse la notte di Milan-Inter, lasciando tutti senza maxischermi nella partita più sentita dell’anno. Le tempistiche sono, quantomeno, discutibili visto che anche la Reggio Bic ha giocato senza cubo una partita di Serie A con annessa attenzione nazionale!

Per non parlare poi dei problemi avuti dalla Dierre già nell’ultima gara casalinga del 29 novembre con tanto di cubo che faceva le bizze e sirena che suona di colpo, modello nave da crociera, durante la partita, sottolineata con ironia durante la telecronaca dei reggini.

Problemi che durano dall’ultima settimana di novembre e che si stanno protraendo alla seconda settimana di dicembre. Domenica la Domotek Volley giocherà una partita di Serie A3 contro Gioia del Colle: le tempistiche per tale aggiornamento ci sembrano adeguate affinchè tutto possa funzionare per il meglio, giusto?

Piove dentro le strutture sportive reggine: no, non è una novità

Per quanto riguarda invece le infiltrazioni dal tetto, stupisce leggere che la problematica venga presentata come una ‘scoperta’ giornalistica: l’Amministrazione era già pienamente a conoscenza della criticità, tant’è che è stata regolarmente espletata una gara tramite MEPA e i lavori sono già stati consegnati all’impresa esecutrice, che sta intervenendo per la risoluzione definitiva“.

In realtà, contrariamente a quanto afferma il Rup, la problematica non viene presentata come una “scoperta” giornalistica, in quanto il problema è da anni sotto gli occhi di tutti. Nel nostro articolo titolato con “Ci risiamo” abbiamo parlato, chiaramente, di problema annoso che si ripete ogni volta che piove con intensità. Quindi nessuna scoperta, ma un’amara riconferma, per altro segnalata anche dai lettori.

Dalla stessa risposta della responsabile agli impianti, si evince come il Comune ne sia a conoscenza e che stia cercando di porre rimedio. Intanto, però continua a piovere dentro le strutture, le società si lamentano, i tifosi entrano nei palazzetti con l’ombrello.

Il cubo, la Nazionale e i ritardi

È utile ricordare, inoltre, che grazie al nuovo cubo, agli interventi di riqualificazione e alla complessiva sistemazione del PalaCalafiore – che fino a poco tempo fa era in condizioni ben note a tutti – è stato possibile riportare la struttura a livelli adeguati e ospitare eventi di rilievo nazionale, come la recente presenza della Nazionale Italiana, occasione che ha dato modo anche alla stampa locale di raccontare più da vicino il rinnovato impianto. L’obiettivo resta quello di valorizzare una delle infrastrutture sportive più grandi e importanti del Sud Italia, con interventi programmati, pianificati e in corso, nell’interesse di società sportive, atleti, tifosi e cittadini“.

Nessuno mette in dubbio che il PalaCalafiore sia una struttura di primaria importanza per Reggio Calabria e che oggi, dopo anni di abbandono, sia stato riqualificato. Allo stesso tempo però, giova ricordare che nell’ultimo decennio “di condizioni ben note a tutti“, l’Amministrazione era ed è quella attuale.

Inoltre, la Nazionale è sì tornata al PalaCalafiore grazie alla riqualificazione, anche perchè senza determinati standard la Federazione nemmeno si avvicina, ma il cubo era stato annunciato per l’inizio della stagione scorsa (ottobre 2024), tant’è che inizialmente si prevedeva di ospitare la Nazionale nella finestra di novembre, con una gara ben più avvincente contro l’Islanda, con la qualificazione agli Europei ancora in ballo e i big presenti.

Partita poi slittata a fine febbraio, stesso periodo in cui è stato consegnato il cubo (con annessi sopralluoghi della Federazione e Gigi Datome che, fino in ultimo, ha mantenuto i piedi di piombo sulle possibilità di giocare effettivamente a Reggio, ndr), con la qualificazione già in tasca e i big non convocati con relativa perdita di appeal della partita.

Riccardo Rossato, amato ex Viola, aveva esordito proprio contro l’Islanda a novembre, restando poi a riposo a Reggio Calabria a febbraio: immaginate cosa sarebbe successo se l’esordio di Rossato fosse avvenuto proprio al PalaCalafiore… si sarebbe chiuso un cerchio bellissimo, una storia commovente da raccontare. E, invece, ce lo siamo perso, a proposito di dare importanza al PalaCalafiore…

Gli attacchi all’Amministrazione

Non sorprende, infine, che in prossimità delle amministrative qualcuno inizi a colpire un’Amministrazione che sta dedicando attenzione, risorse e programmazione seria alla manutenzione degli impianti sportivi cittadini“.

Ora, la linea editoriale di StrettoWeb non si scopre oggi e non varia a seconda dell’avvicinarsi o meno delle elezioni: esercitiamo il diritto di critica in ogni caso che riteniamo necessario e notiziabile. Presumiamo, dunque, che la Rup del Comune quando parli di “qualcuno” che colpisce l’Amministrazione con l’avvicinarsi delle elezioni, si riferisca ai lettori che segnalano i problemi, visto che una forma simile era già stata usata per un’altra risposta alle condizioni del PalaCalafiore denunciate da un tifoso durante il Trofeo Sant’Ambrogio.

I lettori sono preziose sentinelle sul territorio e, in quanto cittadini, segnalano disservizi, lamentele e problematiche alla stampa chiedendo di avere una maggiore risonanza perchè, fin troppo spesso, la loro voce non viene ascoltata da chi di dovere.

I politici, chiaramente, tendono a fare i propri interessi parlando di lavori in corso, di attenzione per le strutture sportive, di impegni continui e costanti.

Però poi la realtà, quella che vive la gente comune, è fatta del cubo del PalaCalafiore spento durante il derby; dello Scatolone allagato quando piove; della palestra di San Giovannello abbandonata da prima che si insediasse Falcomatà e ancora non riconsegnata alla città, recentemente deturpata con un furto; di strutture trasformate in centri per migranti all’occorrenza; di società di calcio costrette a giocare a porte chiuse per inagibilità; di società sportive giovanili che, annualmente, lamentano concessioni tardive delle palestre e di essere costrette a far allenare i ragazzi per strada o dover pagare i privati; di Viola, Domotek e Reggio Bic che hanno lamentato le difficoltà di inizio stagione legate all’indisponibilità del PalaCalafiore (con la Viola costretta a fare le amichevoli casalinghe fuori Regione!).

Non esiste quindi alcun “piano malvagio” per attaccare l’Amministrazione in vista di elezioni ancora lontane parecchi mesi. Si tratta di critiche che i cittadini fanno constatando lo stato dell’arte. Che poi, visti i risultati, l’unico “piano malvagio” sarebbe operare per la continuità di questa Amministrazione…