Disabile preso a cinghiate a Corigliano-Rossano: fermati i familiari

Una storia di soprusi, fatta di violenze e malnutrizione: fermati 3 familiari, il disabile è ora al sicuro in una struttura adeguata

StrettoWeb

La notizia aveva già fatto il giro dei social, con un video deplorevole che girava sul Whtasapp e che aveva suscitato grande indignazione. Sul caso si era espressa anche l’assessore ai Servizi Sociali Alessia Alboresi condannando il terribile episodio e annuncia le misure intraprese dall’Amministrazione a tutela del disabile. La vicenda ha luogo a Corigliano, dove l’uomo in stato di fragilità veniva malmenato e preso a cinghiate dai familiari.

Il video è stato segnalato alle forze dell’ordine mettendo subito in moto la macchina della giustizia: una volta acquisito, e seguendo le indicazioni della Procura di Castrovillari, i Carabinieri lo hanno analizzato per risalire ai responsabili della violenza, oltre ad utilizzarlo come evidenza indiziaria.

I 3 familiari in questione sono stati pertanto fermati e sottoposti alla misura cautelare del “divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla parte offesa”. La Procura ha anche deciso per la misura del braccialetto elettronico in modo da monitorare gli spostamenti e prevenire eventuali intrusioni ai danni della povera vittima.

Ciò che è emerso dalle indagini è terribile: il disabile in questione viveva in un ambiente di paura, abbandonato a se stesso, senza alcun sostegno economico nonostante percepisse la pensione di invalidità, percosso e malnutrito. La Procura ha quindi riconosciuto la gravità della situazione e ha sottratto la vittima da quel contesto fatto di dolore e miseria: l’uomo è stato ricollocato in una struttura adeguata dove riceve le cure e l’assistenza di cui ha bisogno e può, finalmente, vivere una vita più dignitosa.

Il Garante Siclari: “nessuno resti indifferente”

“Quanto accaduto a Corigliano Rossano deve fare riflettere la comunità calabrese tutta. Serve una assunzione di responsabilità, una consapevole presa d’atto della grave situazione di deriva morale in cui versano molti dei nostri territori. E la vicenda che in questa occasione ha visto vittima di percosse e maltrattamenti una
persona con disabilità sul territorio a nord della nostra regione, lungi dall’essere sottovalutata, costituisce un campanello d’allarme per le nostre coscienze, utile a destare l’attenzione sul problema dello stato di abbandono in cui versano moltissimi soggetti a varie latitudini, privi di servizi e troppo spesso bersaglio di angherie e soprusi”.

“Nessuno deve ritenersi estraneo a quanto accaduto, poiché, al netto delle responsabilità penali che restano certamente circoscritte alla sfera personale e che verranno vagliate dagli organi competenti, un senso di sgomento non può non pervadere il sentire comune e nessuno tra coloro che abitano la nostra amata terra può voltarsi dall’altro lato e restare indifferente, se davvero si vuole che episodi del genere rimangano assolutamente marginali ed episodici”.

Ma perché ciò accada, i servizi che l’ampia normativa in tema di disabilità prevede vanno forniti ed erogati con maggiore puntualità e diffusione, poiché il degrado etico nasce anche dall’assenza di una incisiva e virtuosa azione amministrativa pubblica da parte delle istituzioni preposte”.

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