Ucciso a colpi di fucile: la Calabria intera chiede giustizia per Simba

La sua famiglia umana non si dà pace e vuole giustizia: "è come perdere una persona cara"

StrettoWeb

Una tragedia che ha fatto molto discutere e che ha indignato non solo la Calabria ma tutta l’Italia: la storia di Simba, il meticcio preso a fucilate e morto sabato scorso a Fuscaldo, ha fatto il giro del web. E tutti, la sua famiglia in primis, chiede giustizia. Simba, un dolce incrocio tra un labrador ed un alano, aveva 4 anni ed era un cucciolone buono e pacifico. Per i Costanza, era parte integrante della famiglia: “addio Simba, pelosetto dolce, coccolone e sorridente” scrive Simona Zumpano, la padrona.

“Hai subìto una morte atroce e violenta, un gesto di una crudeltà inaudita! La tua colpa? Assecondare il tuo istinto naturale e seguire una cagnolina per un momento di tenerezza, tutto qui. Giustizia sarà fatta, piccolino del nostro cuore” – promette Simona. Ed è quello che chiede anche il marito Andrea: i due, infatti, spiegano che “perdere Simba è come perdere una persona cara. L’abbiamo cresciuto, era un cane che sorrideva. Manca, manca tanto e chi ha sbagliato deve pagare. Non ci fermeremo, vogliamo giustizia. Abbiamo fatto denuncia, abbiamo le tracce, abbiamo dei video. I miei figli piangono tutto il giorno, l’hanno presa veramente male”.

Alla lotta della famiglia Costanza si unisce anche quella del Comune di Fuscaldo che ha deciso di agire subito e non restare inerme di fronte ad un atto di così grande crudeltà: “continuiamo a combattere, in prima linea, affinché la violenza sugli animali sia debellata e la cultura della cura e della tutela degli stessi abbia sempre la meglio” – scrivono sui social. Intanto il pensiero corre al povero Simba, sparato ai genitali, che è tornato a casa piangendo e con una scia di sangue tra le gambe. E di lui solo quello resta, quel sangue che ha sporcato la strada e quel giardino che, in giorni migliori, lo ha visto felice insieme alla sua famiglia umana.

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